Strage di Boston: proviamo a ragionarci su

Allo stato delle informazioni non è possibile formulare alcuna ipotesi concreta e fondata sul perché della strage di Boston, si può solo tentare un inventario delle ipotesi solo possibili ma neppure indicare un grado di “probabilità”.
Vedremo gli sviluppi. Ciò non di meno, possiamo provare a ragionarci su per capire che vento sta spirando e che tipo di temporale possiamo aspettarci. Ovviamente, non possiamo fare altro che partire dalle evidenze a disposizione: le prime informazioni sul tipo di attentato ed i primi effetti più o meno diretti che esso ha prodotto. In base alle notizie diramate, l’attentato presenta queste caratteristiche:

a- basso potenziale militare (incomparabile con l’11 settembre) ma alta valenza simbolica (ieri era il Patriot Day, la maratona di Boston è uno dei simboli dell’America nel Mondo, l’evento era dedicato alle vittime della strage di Newton);

b- bombe con ogni probabilità di tipo artigianale, in gergo militare definite “Ied” (Improvised Explosive Device);

c- assenza di rivendicazioni o di elementi che inducano ad una chiara identificazione del tipo di attentatore e di motivazioni;

d- diversi ordigni (in parte inesplosi) collocati in vari punto del percorso (il che fa pensare ad una azione di gruppo, magari molto piccolo, ma pur sempre gruppo);

e- timer per ora sconosciuto, ma si pensa all’uso di batterie collegate a telefonino;

Sulla base di questi elementi, l’Fbi ha escluso l’ipotesi dello “spostato individuale”, perché l’attentato  ha un livello di complessità basso, ma pur sempre poco praticabile da parte di un singolo. Pertanto, sembra orientarsi su due piste di “gruppo” principali: una ripresa del terrorismo islamico (possibilmente quaedista) o una pista interna legata ai gruppi di estrema destra.

La prima direttrice di indagine centra l’attenzione sul tipo di ordigno (Ied) tipicamente usato in Irak ed Afghanistan. Che come indizio non vale molto: lo stesso tipo di bomba è stato usato un anno fa a Brindisi, ma sarebbe piuttosto azzardato dedurre un nesso fra le due cose. Proprio perché si tratta di Ied, questo significa che l’ordigno può essere fabbricato “facilmente” da un grande numero di gruppi della più diversa matrice. Ad esempio, i primi maestri nel fabbricare bombe con concime, bombole, zolfo, fosforo ecc. furono quelli dell’Irgun in Israele contro gli inglesi.

Se poi si trattasse davvero di una matrice quaedista vorrebbe dire che il gruppo di Bin Laden è riuscito a ricomporsi, dopo i durissimi colpi subiti negli ultimi due anni e che i sevizi americani hanno dormito sugli allori, pensando di aver definitivamente tagliato la testa alla vipera. Nell’ipotesi quaedista, però,  c’è un aspetto che “non suona bene”: se si trattasse di loro, la cosa avrebbe un senso solo con una rivendicazione o con un esplicito richiamo simbolico (ad esempio se un attentato del genere avvenisse il 2 maggio, secondo anniversario della morte di Bin Ladin) la pista acquisterebbe più consistenza. Infatti, non trattandosi di un attentato spettacolare come quello dell’11 settembre, l’evento avrebbe un forte impatto psicologico solo se suonasse come un “rieccoci!”.

Peraltro, il terrorismo islamico non si identifica solo con Al Quaeda, ci sono anche altri gruppi o aree e potremmo pensare a qualcuno che aspira a prendere il posto dei quaedisti come gruppo egemone della galassia. In ogni caso questo attentato da solo non servirebbe a molto E bisogna vedere se ci sarà un seguito (speriamo di no!).

La seconda pista punta sui gruppi di estrema destra sottolineando il fatto che la corsa era dedicata alle vittime di Newtown ed il dibattito in corso sulla questione delle armi. Va detto che negli anni della Presidenza Obama (forse per effetti della crisi o forse come reazione al “presidente nero”) i gruppi razzisti e fascistoidi hanno avuto una crescita esponenziale, passando da 149 censiti a 1.360 (“Repubblica 16 aprile 2013 p.7): in un documento dello Depertment of homeland security si riconosce che la destra sta guadagnando consensi sull’aumento delle paure urbane e cercando di radicalizzare lo scontro. In questo caso, però, le cose potrebbero stare in modo ben più complicato e, dietro la solita manovalanza fascista, magari c’è la manina della potente lobby delle armi, che non vuol saperne di limiti alla vendita ai privati. In questo caso, non c’è bisogno di dare seguito con altri attentati, perché il risultato del senso di allarme e paura sarebbe già raggiunto ed è esattamente lo stato d’animo che serve per una campagna in difesa della libera vendita delle armi. E non c’è neppure bisogno di rivendicazioni, perché la lobby delle armi ha i suoi amici nel mondo dell’intelligence ed è un grado di far arrivare il messaggio a chi di dovere. Come dire che questo è stato un avvertimento, non proprio l’inizio di una campagna.

Queste sono certamente le piste più familiari,  per le quali si può contare su precedenti su cui ragionare. Però non è detto che non siamo possibili anche scenari più “nuovi”, ad esempio, una delle conseguenze della strage di ieri è stata una forte flessione della borsa di Wall street (già depressa dai dati sulla crescita cinese e dal crollo del prezzo dell’oro), con ogni probabilità si tratta di una conseguenza oggettiva e non cercata, ma come si fa ad escludere in assoluto che qualcuno l’abbia cercata (magari senza prevedere né i dati cinesi né quelli sull’oro)?

Quanto alle formazioni terroristiche, non ci sono solo quelle islamiste: gli Usa si sono fatti un mucchio di “amici” nel Mondo e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Oppure: ci sono due paesi come l’Iran e la Corea del Nord che avrebbero tutto da guadagnare da degli Usa distratti da una crisi interna. D’accordo: si tratta di congetture che non hanno alcun particolare fondamento se non coincidente oppure obiettive convergenze di interesse, ma in questi casi conviene non buttare via proprio nulla e tenere di riserva anche l’ipotesi che possano esserci piste (anche diverse da queste indicate a puro titolo di esempio) anche del tutto nuove in un mondo che cambia molto rapidamente. Troppo rapidamente rispetto alle nostre capacità di percezione.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, democratici, estrema destra, intelligence, maratona di boston, obama, patriot day, stati uniti, strage di boston, terrorismo, terrorismo islamico


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (23)

    • caro ghiskard sono entrambe traslitterazioni quindi soggette ad una certra flessibilità, per la verità Irak era più usato una trentina di anni fa e lo trovi su alcune cartine geografiche scolastiche. Quando a Bin Ladin (più spesso indicato come Din Laden) è una traslitterazione anglizzante, allo stesso modo come scriviamo Al Quaeda ma gli arabi pronunciano “Al caida” con una i prolungata. Ma sono tutte cose convenzionali

  • Sei un idolo. Faccio un sunto:
    “Strage di Boston: proviamo a ragionarci su. E’ impossibile ragionarci su perché non abbiamo elementi. Tuttavia, a me piace pensare ad un complotto della lobby delle armi.
    Il mondo cambia tropppo rapidamente per capirci qualcosa, quindi tanto vale sparare nel mucchio, ivi comprese “congetture che non hanno alcun fondamento””

  • Quando si fabbricano ordigni di questo tipo si capisce in breve tempo se i fabbricanti siano sprovveduti, improvvisati o invece no. Le ipotesi sono due:

    1 – non hanno inserito una seconda carica secondaria per far esplodere anche il detonatore ( operazione complessa che serve a non lasciare tracce). In questo caso sarebbe evidente che hanno capacità limitate e si tratta di attentatori relativamente “improvvisati”. Si possono analizzare le tracce del detonatore e risalire al fabbricante. Se poi, oltre a ciò, avessero usato anche dei cellulari,avrebbero le ore contate.

    2- Se hanno inserito una seconda carica per distruggere il detonatore principale a distanza di poche frazioni di secondo dall’esplosione principale, al fine di non lasciare tracce, significa che non sono poi così incapaci, non sono degli attentatori improvvisati, ma si tratta di persone con una certa esperienza e che forse non verrà individuata così velocemente come nella prima ipotesi.

  • Di sicuro per ora mi pare di poter solo individuare il rinfocolare della paura generalizzata allo scopo di far passare future leggi ancora più restrittive della libertà personale e un rafforzamento del controllo sociale.
    Poi che venga attribuita la colpa ai soliti fondamentalisti arabi o a gruppi di destra americani mi pare secondario, il loro obiettivo è tornare a diffondere la paura per creare un ambiente favorevole ad un restringimento della legislazione sulla sicurezza, chissà magari toccando anche internet.
    Sul tema dei responsabili mi pare difficile che rinfocolino la pista del fondamentalismo arabo in un momento storico in cui si stanno ampiamente servendo di loro per destabilizzare e rovesciare il governo siriano dopo che li hanno usati per rovesciare Gheddafi in Libia.

  • sarebbe inopportuno aggiungerei alle ipotesi elencate la possibilita’ di un collegamento con le imminenti elez in irak? anche li’ e’ in corso un’offensiva a base di led e in quello scenario gli Usa sono tutt’altro che di secondaria importanza (non esiste solo semplificante contrapposiz sciiti/sunniti)….
    cmq grazie e buon lavoro

  • – Il “colore” dell’esplosione lascia intendere che non è stato utilizzato un esplosivo particolarmente sofisticato

    – la propagazione avviene maggiormente verso l’alto. Mani esperte avrebbero preferito una propagazione più orizzontale.

    – I danni al suolo sono limitati. Non ci sono crateri significativi. Segno che chi ha confezionato l’ordigno aveva poco esplosivo a disposizione.

    – Ha utilizzato delle pentole a pressione, che con poco esplosivo a disposizione hanno comunque l’effetto di amplificare l’onda d’urto in questi casi.

    – Nel mezzo a dove sono stati piazzati gli ordigni passa una strada traversa. Entrambi gli ordigni sono stati posizionati alla medesima distanza da questa via. A una distanza di sicurezza.Da dove era possibile avere sia una via libera per allontanarsi sia una posizione di controllo di quanto stesse accadendo.

    Detto ciò molto probabilmente ci troviamo di fronte a un attentatore con capacità limitate. Sia dal punto di vista tecnico (confezionamento ordigni) sia dal punto di vista operativo. Ha agito da solo o con pochi altri (2 persone al massimo).

    Propendo più per il “pazzo” solitario. O il limitatissimo gruppo estremista interno. Anche fondamentalista islamico ma senza legami solidi con cellule terroristiche.

  • Ciò che si può capire dai fatti e dalle tecniche usate è comunque messo in dubbio dall’esistenza di persone, organizzazioni, ecc (principalmente UNA CLASSE SOCIALE) di nemici del popolo lavoratore. Essi spesso confondono le acque per continuare a gestire le loro vittime, cioè i lavoratori. Lenin (comunista iscritto) spiegò efficacemente che questa gente va messa in condizione di non nuocere, e che ogni segreto va messo nelle mani del suddetto popolo lavoratore, cioè pubblicato e discusso. Per fare ciò ci si deve impadronire del potere, &c &c. Per il resto sono tutte chiacchiere, piacevoli e interessanti, ma solo chiacchiere. Ovviamente ricordando che persino chi si inchiappetta i bimbi, per quanto possa farci moralmente schifo, è un signore al cospetto di chi fa la guerra per mestiere.

  • si, tutto sommato sembra una cosa fatta da un pazzo isolato. ma io ai pazzi credo molto poco, non solo in quanto memore delle riflessioni di foucault sull’argomento, ma anche in quanto convinto sostenitore dell’asserzione andreottiana “a pensar male non si va in paradiso, ma qualche volta la si azzecca”. quindi in questi casi penso sempre “a chi conviene sta cosa?”. l’estrema destra e la lobby per le armi mi sembrano i cavalli vincenti, dato che un attentato fatto con armi improvvisate sarebbe un ottimo pretesto per dire che i mitra vanno benissimo, dato che con il mitra ogni cittadino si potrà difendere dallo scalmanato armato di pentola a pressione.

    p.s.

    caro aldo, perchè non parli un pò di bitcoin? secondo me il tema è interessante e non indegno della tua attenzione, la sua importanze è peraltro crescente, e presenta infine degli aspetti controversi che non permettono di dare un giudizio definitivo su di esso. certo, hanno scritto un sacco di articoli superficiali su di esso (terribile il rampini che lo associa a second life), e tra gli entusiastici e gli scettici è difficile trovare un punto di equilibrio. ma io dico subito che secondo me è una cosa che non piace a wall street, ma piace alla fed e a obama, in quanto grazie al bitcoin gli usa forse potranno ritardare il prossimo qe

  • Io non credo più alla buona fede degli statunitensi da un pezzo. Dalla fine della 2^ GM hanno fomentato guerre, guerriglie, terrorismo ovunque. Hanno sostenuto dittatori ovunque. Questo attentato può stato creato dal governo USA senza nessuno scrupolo. Tutto fà brodo quando si tratta di far credere che il mondo odia gli USA e che quindi hanno il diritto di fare guerre preventive. In realtà il resto del pianeta odia gli USA perchè non ne può più di queste carogne.

  • oggi il senato americano ha bocciato l’accordo sulla riforma delle armi. sarà un caso?
    io credo che l’america funzioni come in american tabloid e quindi questa bocciatura mi sembra un gran bel movente.

  • egr.prof.avevo proposto,lei,come presidente della repubblica e il mio post è andato in spam,è un caso?personalmente da tempo,ho eliminato libri, tv e giornali dalle mie letture e di recente tutti quei blog con pubblicita annessa,perche mi sono convinto che i blog,con pubblicita servono a fare arricchire i detentori,e pigliare per i fondelli i posters,i frequentatori di detti blog!speriamo che pure questo,non vada in spam,le chiedo di rimanere,sempre senza pubblicita,perche il suo blog vale,per le sue idee,le sue,oneste congetture,le sue sintetiche analisi e per le verita,non egoistiche, in esso contenute!

  • Buongiorno prof., anche se può sembrare un tantino cospirazionista, mi accodo a chi ha avanzato l’ipotesi di un attentato false flag semplicemente per spingere l’opinione pubblica meno politicizzata a convincersi che la ”riforma delle armi” sia da attuare. Potrebbe darsi che il messaggio ”guardate ciò che i fanatici delle armi sono disposti a fare pur di non mandare in porto la riforma” fosse più eclatante in questo caso. Lei cosa ne pensa?

  • Troppa complottologia. Secondo me trattasi di un paio di mega-str… del resto la strage della Columbine fu perpetrata da 2 sfigati che confezionarono ordigni a detta degli inquirenti “molto fantasiosi”…

  • E’ curioso leggere gli interventi di taluni frequentatori abituali od occasionali di questo blog per quanto riguarda gli USA. Infatti Davide afferma che non riesce a capire gli USA dal dopoguerra in poi poiché hanno fomentato guerre,corruzione, colpi di stato ecc.ecc. Ma perché l’amministrazione del presidente Franklin Delano Roosvelt pur di far entrare nella seconda guerra mondiale gli USA,non lasciò attaccare la flotta a Pearl Harbor,notizia nota grazie alle intercettazioni dei messaggi giapponesi.Gli USA poi non esitarono a bruciare viva la popolazione di Dresda con bombe incendiarie, che svilupparono un calore di circa tremila gradi,con una colonna di fiamme alta tre chilometri, liquidando oltre alla popolazione residente, anche decine di migliaia di profughi, in fuga dai mongoli dell’armata rossa, distruggendo una città piena di opere d’arte e priva di qualsiasi obiettivo militare.Senza poi dimenticare la bomba atomica sulla popolazione civile e inerme di Hiroshima e Nagasaki.Concludo prendendo atto dello scoramento che prenderà i soliti benpensanti di sinistra, nell’avere appreso che i bombardieri di Boston non sono neonazisti,non sono dei suprematisti bianchi,ma molto probabilmente militanti islamisti. Già immaginavo i commenti se fossero stati neonazisti, vale a dire adepti del “male assoluto”…quando si è soliti portare il cervello all’ammasso tutto è possibile,ma si sa per i benpensanti di sinistra, le bombe sono sempre e solo nazifasciste anche negli USA.Sarà opportuno ricordare allora, l’ attentato anarchico, con relativa strage, che fu perpetrato a Wall Street di New York ad opera dell’anarchico italiano Mario Buda.

  • A proposito di Mario Buda: ha negato fino alla morte la propria colpevolezza in merito all’attentato di Wall Street. Ma, a prescindere da questa circostanza, lo stesso Bureau of Investigation (la polizia giudiziaria) non riuscì, all’epoca dei fatti, a individuare i colpevoli della strage.

  • L’anarchico italiano Mario Buda, aveva già perpetrato in precedenza, un attentato dinamitardo contro una stazione di polizia negli USA, ove era emigrato e dove vi era un movimento anarchico tra gli emigrati italiani molto attivo e avezzo all’uso sia dell’esplosivo che degli attentati. Comunque sia fu indicato da un testimone che lo riconobbe come l’acquirente del cavallo e del carro colmo di esplosivo che deflagrò a Wall Street, causando trentatre morti e duecento feriti.Riuscì a fuggire in Messico poi rientrò in Italia. Il governo fascista rifiutò di estradarlo negli USA ed egli morì libero di vecchiaia nel suo paese natale.Mario Buda nel mondo degli anarchici viene, considerato come l’inventore dell’attuale autobomba.

  • Una richiesta di modifica alla normativa vigente arriva dal Los Angeles Times, il secondo dei quotidiani metropolitani statunitensi. Diversi autori della prestigiosa testata sottolineano che vi sono alcune illogicità della normativa statunitense che devono essere rimosse, quali per esempio la possibilità di vedere armi d’assalto anche ai privati cittadini, la possibilità di possedere armi anche per coloro che soffrono di disturbi mentali e la possibilità di vendere armi usate senza controlli alle cosiddette fiere delle armi. Sottolineano ancora gli editorialisti del quotidiano statunitense che intervenire su tali profili non metterebbe affatto in dubbio il diritto a possedere armi da fuoco e darebbe grossi benefici in termini di sicurezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.