Nagorno Karabak, Libia ed altro

La breve guerra fra Azeri e Armeni per il momento sembra si sia conclusa con la vittoria degli Azeri, sostenuti dalla Turchia. Una situazione di equilibrio che richiama quanto è accaduto in Libia, dove si è trovata una stabilità tra Turchia e Russia, che ha determinato un pericolante accordo. Che succede dunque sullo scacchiere internazionale e quale ruolo (non) gioca l'Italia?

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Venti di rivolta a Bagdad, Santiago, Caracas, Hong Kong, Barcellona, Beirut, Parigi, il Cairo? Autunno caldo globale.

Ma quali sono le ragioni più profonde del malessere diffuso? In tutti i casi c’è una forte componente giovanile e studentesca, ma con pezzi di ceto medio non irrilevanti (Francia) e/o popolari (Iraq, Egitto, Venezuela) il che non sembra casuale: ceti medi e giovani (in particolare studenti) sono i settori sociali in particolare sofferenza in questo periodo.

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Cibo di guerra: un commento al quinto rapporto sui conflitti dimenticati

Il volume appena pubblicato dalla Caritas italiana dal titolo
“Cibo di guerra. Quinto rapporto sui conflitti dimenticati”, scritto in collaborazione con “Famiglia cristiana“ e “Il Regno” (il mulino, i 2015) risulta certamente di estremo interesse, soprattutto per i presupposti di natura metodologica che vengono chiaramente esplicitati nel
capitolo primo dal titolo “Lo spazio prossimo alla guerra” scritto da Francesco Strazzari (professore associato di scienza politica presso la scuola superiore Sant’Anna di Pisa). Vediamo di analizzarne alcuni significativi brani.

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