Inaspettatamente, dopo meno di 48 ore dalle elezioni, la Spagna sembra uscita dall’impasse in cui era piombata dopo il voto del 28 aprile. La strada è ancora lunga e impervia, ma l’accordo per “un governo di coalizione progressista” firmato dal leader socialista Pedro Sánchez e da quello di Unidas Podemos Pablo Iglesias ha aperto una nuova fase nella politica spagnola.
Noi sottoscritti abbiamo sostenuto, militato o anche semplicemente collaborato con il M5s, convinti che potesse essere una valida via d’uscita dal sistema della seconda repubblica ed il portatore di interessi popolari da troppo tempo disattesi. Dopo, l’innaturale alleanza di governo con la Lega ha spento –almeno per ora- queste speranze e ne fanno fede i troppi cedimenti alle imposizioni leghiste (citiamo per tutti il caso Diciotti, il voto alle leggi in materia di sicurezza e legittima difes16:01 23/05/2019a).