Tag: caso regeni

La crisi del regime egiziano e il “realismo stupido” di Hollande.

Diversi giorni fa, i deputati verdiniani Amoruso e Barani (mai precedentemente auditi) hanno sostenuto che  Regeni è stato ucciso da imprecisati settori di servizi deviati, al soldo di una potenza straniera, per sabotare l’intesa Eni-Egitto sullo sfruttamento del gas e la prova è il ritrovamento del corpo del ragazzo proprio il giorno in cui la delegazione italiana giungeva per sottoscrivere l’accordo. Ovviamente, tanto sarebbe stato fatto per rimpiazzare l’Italia con la propria compagnia petrolifera. Il nome del paese non è fatto ma tutti capiscono che si sta parlando della Francia.

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La campagna internazionale su Regeni sta dando i primi frutti.

La campagna sul caso Regeni, soprattutto per merito di Amnesty International, sta diventando una campagna internazionale contro la violazione dei diritti umani in Egitto. Si badi: non solo sul caso dello studente italiano, ma anche di tutti gli altri sequestrati, assassinati, torturati (ad esempio è contemporanea alla campagna per la liberazione di un giornalista egiziano detenuto da tre anni).

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Caso Regeni: finalmente si inizia a fare sul serio, ma non basta…

Ennesimo bluff egiziano sul caso Regeni ed inevitabile reazione dell’Italia che (finalmente!) si decide a richiamare il suo ambasciatore al Cairo. Bene, ma non basta. Intanto direi che ormai il caso inizia ad essere chiaro e non ci sono più molti dubbi sul come sia andata: gli stessi egiziani a mezza bocca  ammettono che sia stato vittima di uno degli squadroni della morte che prosperano a latere dei servizi segreti e che sarebbero sfuggiti di controllo. Possibilissimo, salvo che per un punto: perché mai una delle squadracce del regime avrebbe dovuto prendersi la briga di rapire, torturare ed uccidere un cittadino straniero se non gli è stato chiesto?

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Caso Regeni: nuove notizie e qualche risposta.

La Procura di Roma ha acquisito una mail anonima arrivata a La Repubblica che, dopo aver fornito elementi su tempi e modalità del rapimento di Regeni, della sua detenzione-tortura e della sua uccisione, indica esplicitamente i mandanti ed i responsabili nelle massime autorità istituzionali del paese (il generale Khaled Shalabi, capo della Polizia criminale,  Magdy Abdel Ghaffar ministro dell’Interno,  Mohamed Sharawy capo della Sicurezza Nazionale, generale Ahmad Jamal ad-Din consigliere del Presidente, che, peraltro, avrebbe  informato il Presidente Al Sisi).

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