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Renzi è il nuovo Scelba?

Da ex sindacalista, che di cariche della polizia ne ha vissute diverse (in particolare nei lontani anni settanta), ho qualche esperienza in materia. Per esperienza so che è piuttosto difficile che un ufficiale di polizia -o un vice questore- si prenda la responsabilità di ordinare una carica a freddo, come quella di avantieri a Roma, se non ha indicazioni in questo senso dal Questore e questi dall’autorità politica.

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La piazza della Cgil.

Sabato 25 ottobre sono stato alla manifestazione della Cgil contro il Jobs Act. Sono stato indeciso sino all’ultimo se partecipare o meno, ma alla fine mi sono convinto, anche solo per la straordinarietà dell’occasione di vedere una manifestazione sindacale sui temi del lavoro: evento che non avveniva da molto (troppo) tempo. Ero quindi curioso di vedere da vicino e capire chi ci sarebbe stato in piazza. E devo dire che da questo punto di vista la manifestazione di sabato è stata interessante.

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Tanto tuonò che… non successe niente: la resa della “Sinistra” Pd.

Una decina di giorni fa, in un pezzo ripreso dal blog di Grillo (perciò preso per un invito ufficiale del M5s), proponevo di mettere da parte i dissensi precedenti e concordare una azione parlamentare e di piazza fra Sel, minoranza Pd, Fiom e M5s, magari in vista di uno sciopero generale (che la Cgil si è ben guardata dal proclamare) per determinare la caduta del governo Renzi. Reazioni del tutto negative: far cadere i Renzi sarebbe da irresponsabili, il M5s è inaffidabile e sui sindacati “La pensa come Renzi”, i grillini sanno solo rompere tutto ecc.

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L’epica lotta per salvare i sei segretari di Bertinotti!

Oggi avrei dovuto pubblicare un pezzo sulla lezione (non capìta) del referendum scozzese, però ho letto una notizia che mi impone di rinviare (pur di poco) l’articolo sulla questione scozzese per dare la precedenza da un’altra questione. La notizia è questa: alla mezzanotte del 30 settembre (scrivo alle 12 dello stesso 30 settembre) scadrà il benefit che dà diritto a Fausto Bertinotti –in quanto ex Presidente della Camera- di godere di un ufficio con sei collaboratori, che costa all’erario 210.000 euro l’anno; per cui, se a quell’ora non si sarà fatto qualcosa, essi saranno licenziati. Poi fra tre anni toccherà a Fini e, via via, ai Presidenti delle Camera che non siano riusciti a farsi rieleggere deputati. E’ scattata la corsa alla solidarietà per salvare il soldato Fausto e la sua pattuglia.

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Monti? Più che un tecnico, una bestia

Il Presidente del Consiglio Monti, nel suo Alto magistero, ci fa sapere che lo Statuto dei diritti dei lavoratori è stato un danno per l’occupazione, perché, ingessando l’economia con troppi diritti per i lavoratori, ha scoraggiato gli investimenti che avrebbero creato lavoro. In effetti, se i lavoratori fossero tenuti 16 ore alla macchina, possibilmente legati con una solida catena, in modo da evitare inutili interruzioni per stupide ragioni fisiologiche, non perdessero tempo in assemblee sindacali, ricevessero un salario di pura sussistenza, come nelle zone interne della Thailandia o della Birmania, sarebbe molto più conveniente investire in Italia e ci sarebbe tanta occupazione in più. Considerando poi che con un trattamento simile, una parte considerevole dei lavoratori non raggiungerebbe l’età della pensione, questo rappresenterebbe un vantaggio per le casse statali, produrrebbe un turn over assai veloce e proprio non ci sarebbe disoccupazione.
Monti è un vero progressista! Però ci deve dare qualche spiegazione su come lavora lui.

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