Perché voto il M5s. Ma auguri anche alla lista Tsipras

Domenica voterò per la lista del M5s, insieme alla Lega, unica vera opposizione in Parlamento, prima al governo Letta e poi al governo Renzi. Sel, lo dico onestamente, non mi ha soddisfatto su questo piano. E siccome di votare Lega non mi passa neppure per la controcassa del cervello, non mi resta che votare M5s. Ma ci sono anche altri motivi più profondi. Non ignoro i limiti ed i problemi del M5s e su questo sito, chi mi legge deve darmi atto di avere spesso criticato le scelte tanto di Grillo, quanto del movimento in quanto tale. Non ignoro affatto  le sue difficoltà a darsi una cultura politica omogenea ed un modello organizzativo soddisfacente.

Ma è anche vero che si tratta di un movimento giovane, che deve ancora attraversare il lungo tunnel della propria definizione. Quanto all’accusa di populismo (che peraltro Grillo non respinge ed anzi rovescia in una orgogliosa rivendicazione): io non sono affatto populista, vengo da una cultura politica che non è affatto populista, però so che ogni processo di rivolta contro il sistema ha sempre avuto esordi di tipo populista. Ma, soprattutto, so che questa polemica contro il populismo è la foglia di fico dietro cui queste miserabili èlite nascondono le loro incapacità, la loro voracità, i loro ignobili privilegi.

Questo mi dice da che parte stare in questo scontro. Io credo che siamo in un momento cruciale della storia del nostro paese. Ed in particolare in Italia, le cd èlite stanno dando il peggio di sé. Dopo un ventennio nel quale hanno preparato il disastro presente, si apprestano a svendere questo paese: pezzi pregiati di Eni, Finmeccanica, porti, patrimonio immobiliare ed artistico, Ferrovie, Cdp, tutto sta per essere svenduto ed alla fine ci ritroveremo con lo stesso debito ma molto più poveri. Ricordate la svendita delle Ppss degli anni novanta? Dovevano servire ad abbattere il debito: che fine hanno fatto?

In questi venti anni abbiamo avuto un ceto politico sostanzialmente omogeneo, salvo sfumature di stile: stessa cultura politica liberista, stesso uso cinico delle tecniche surrettizie di raccolta di consenso, stessa moralità politica. Entrambe hanno occupato l’intero spazio politico con il solito argomento: vota me per non far vincere l’altro.

Ma era una falsa alternativa, come l’esito finale di questo ventennio nero rende evidente. Dunque, è arrivato il momento di rovesciare questa classe dirigente in tutte le sue “varianti”. La specie berlusconiana sembra felicemente avviata all’estinzione, ma ora è il momento di pensare al Pd. Il partito che ha fatto più danni sul piano della democrazia (per tutte si pensi alle leggi elettorali maggioritarie e senza preferenze ed alla riforma del titolo V nel 2001; alla riforma dei servizi segreti del 2007), che sta svendendo la Banca d’Italia, che ha sempre espresso il maggior grado di asservimento agli Usa, che in 20 anni non ha svolto alcuna azione di contrasto alla corruzione, che non ha fatto alcuna legge sul conflitto di interesse chiedendo i voti per farla, che per i giovani propone solo e sempre maggiori periodi di lavoro gratuito (servizio civile, praticantato post laurea, lavoro in azienda durante il periodo scolastico), che, con il pacchetto Treu, ha dato il via alla demolizione dei diritti dei lavoratori, che ha difeso la legge Fornero ecc. ecc.

Ora l’approdo alla segreteria Renzi è il punto di arrivo finale della degenerazione di quello che fu un grande partito di sinistra ed è oggi un piccolo covo di intriganti e faccendieri. Posso avere molte perplessità sul M5s, ma in compenso ho la certezza che il Pd di Renzi sia il nemico da battere e punire. E’ probabile che in questo turno Renzi cresca, l’importante ora è ostacolarne al massimo l’avanzata per batterlo nella prossima occasione.

Il M5s è lo strumento più efficace che ho per colpire questa classe politica.

C’è poi un secondo ordine di motivi: è evidente ormai che l’ordinamento della Ue, con l’Euro al centro, sta soffocando l’Europa ed occorra un forte ripensamento di questa costruzione tecnocratica. Se l’Europa dei popoli non è solo uno slogan, ma un’aspirazione vera, occorre prima mandare in frantumi questa Europa dei finanzieri e dei tecnocrati che è inconciliabile con l’altra. Il M5s, in Italia, è l’unico martello che ho a disposizione per colpire l’Europa delle banche, se non voglio lasciare campo libero, su questo tema, alle formazioni fasciste, xenofobe, di destra.

Inoltre, come ho sempre dichiarato, sono un convinto fautore della legge elettorale proporzionale come unica garanzia di vera rappresentanza non manipolata e, non solo il M5s è l’unica forza politica dichiaratamente proporzionalista, ma, soprattutto, so che una forte affermazione del M5s avrebbe l’effetto immediato di paralizzare l’abominevole legge Renzi-Berlusconi che è in discussione in Parlamento. E’ sufficiente che il M5s emerga come secondo polo per far passare qualsiasi velleità di legge maggioritaria a doppio turno. E già questa sarebbe da sola una ragione sufficiente.

Dunque, sulla base di queste considerazioni, voterò il M5s.

Tuttavia, faccio anche i miei auguri alla lista Tsipras di raggiungere il quoziente richiesto. Una sconfitta di questa lista sarebbe molto negativa, comportando la dissoluzione della sinistra radicale. Certo sarebbe stato auspicabile che questa lista avesse espresso posizioni meno ambigue su questioni come l’Euro e non si fosse rifugiata nello slogan fumoso dell’Altra Europa, che vuol dire tutto e niente; ma sarà un alleato importante la prossima volta, quando avrà chiarito le sue posizioni. E, dunque, che per ora non le manchi il quoziente. Ci pensino quei malpancisti del Pd che non se la sentono di votare per il M5s: hanno questa altra occasione di voto per sbarrare la strada a Renzi.

E, nella circoscrizione Nord Ovest, a quanti votino la Lista Tsipras, segnalo Nicolò OLLINO, studente di giurisprudenza a Torino, che conosco e stimo come uno dei giovani più promettenti di Rifondazione se e quando Rifondazione deciderà di fare sul serio e darsi un gruppo dirigente presentabile.

A tutti buon voto.

Aldo Giannuli

aldo giannuli, beppe grillo, elezioni europee, lista tsipras, m5s, pd, renzi, svendita italia


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (83)

  • “Il M5s, in Italia, è l’unico martello che ho a disposizione per colpire l’Europa delle banche,”
    se la pensa così, almeno ci eviti l’ipocrita augurio alla lista Tsipras.

  • Buongiorno Prof.Giannuli e buongiorno a tutti..
    Ieri “smanettando” su internet ho letto un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere Della Sera, ecco è anche per questo che io voterò M5S.

    IL TOUR ELETTORALE… NON SOLO TV MA ANCHE PIAZZE PARTICOLARI E I SOLI AD AVERE IL CORAGGIO NECESSARIO PER PARLARE DI MAFIA IN QUELLA PIAZZA PUO’ AVERLA SOLO IL M5S…

    Quel comizio nel paese del bandito Giuliano, la scossa dei 5S in Sicilia
    La piazza di Montelepre è vuota ma nessun politico si presentava da anni. La corsa del Movimento Cinque Stelle…

    […]Ma dovrebbero tutti farsi un esame di coscienza: è mai possibile che solo loro abbiano il fegato di andare a Montelepre a parlare di riscatto e a pronunciare quella parola mafia che, come disse il cardinale Ernesto Ruffini, «quando anche le labbra dicono di sì, fa tremare le gambe e imperlare di sudore freddo la fronte»?

    di Gian Antonio Stella

    http://www.corriere.it/politica/14_maggio_18/quel-comizio-paese-bandito-giuliano-scossa-5s-sicilia-b6c43e04-de56-11e3-a788-0214fd536450.shtml

  • professore,
    come si suol dire: “non avrei saputo dirlo meglio”…
    Forse, l’unica cosa da aggiungere e’ che il M5S e’ l’unico che non abbia alcuna alleanza strategica, complicita’, contiguita’, timidezza nei confronti delle varie mafie che ammorbano il paese dal Brennero al Lilibeo.
    Credo che il 25 maggio sia, per noi, quello che il 18 aprile 1948 e’ stato per i nostri padri o nonni. Un appuntamento cruciale che determinera’ le sembianze del nostro sistema politico per un lungo periodo di tempo. Perdere non si deve.

  • David Arboit, alias vecchio vizio pcista

    «Entrambe hanno occupato l’intero spazio politico con il solito argomento: vota me per non far vincere l’altro.»
    Tradotto oggi: “votate M5s per non fare vincere il PD”.
    È vero in Italia il meccanismo non è votare pro, ma votare contro. Non si vota per fare vincere un progetto di paese, un progetto di Europa, ma per fare perdere chi ha un progetto di paese e un progetto di Europa e sostenere chi non ha e non avrà mai (né vuole avere) né un progetto di paese né un progetto di Europa. La sua mission infatti e inibire qualunque progetto di paese e di Europa e conservare (paradosso) lo status quo. Niente è come sembra e chi dice distruggiamo tutto alla fine vuole e otterrà di conservare tutto. Mettetevi pure su un binario morto perché è proprio lì che loro vi vogliono parcheggiare.
    Io, ovviamente, voto Partito Democratico. Ça va sans dire. Come insegnano i grandi maestri delle scienze sociali il punto di vista dell’osservatore esterno, disinteressato, non coglie la realtà, vede solo quello che il suo orizzonte ermeneutico gli predispone e non impatta mai con “altro” da sé; visto da fuori, il PD può sembrare ciò di cui sopra, visto da dentro è un’altra cosa. È un popolo in faticoso e tortuoso cammino per cercare di elaborare il lutto della morte del comunismo. Chi per troppo tempo si è attardato a gingillarsi con parole vuote e non ha elaborato alcun lutto, non può che finire in m5s perché l’importante per lui, da sempre, è essere contro il PCI, PDS, DS, PD e da qui l’orgoglio non si schioda per non fare mai in alcun caso autocritica.

  • D’accordo sugli aspetti di politica interna. Ma a livello europeo, il m5s è allo stesso livello di Tsipras: non ha capito o finge di non capire. Che lì dentro ci sia una seria critica all’euro e all’assetto istituzionale dell’unione, è pura fantasia.

  • Tenerone Dolcissimo

    Vorrei tanto che qualcuno che ciancia di POPULISMO mi dica cosa significa POPULISMO.
    Cmq concordo con quanto ha detto il professore e mi auguro che il M5S ragiunga un buon risultato, qnche se ho paura che non ci sara’ alcun trionfo (spero di essere sbeffeggiato il 26) e tanto per non stare inerte andrò a fare il rappresentante di lista, nonostante una situazione familiare difficile che di tempo libero me ne lascia poco.

  • Professore, condivido pienamente la sua analisi, e credo che fermare o comunque limitare il successo del PD debba essere l’obiettivo di chi in questo paese vuole difendere la costituzione e il sistema democratico che essa ci ha consegnato. Dissento solo sulla sua benevolenza verso la lista Tsipras. Credo infatti, a prescindere dalla buona fede di molti militanti, che si tratti dell’ennesima operazione in stile Rivoluzione civile del 2013, con un programma privo di qualunque realismo. L’idea di riformare questa Europa della grande finanza, e di combattere le politiche liberiste senza mettere in discussione l’euro, che ne rappresenta un pilastro essenziale, non mi sembra possa avere alcuna prospettiva.

  • Carissimo Sig. Giannuli,
    condivido le sue motivazioni e le invidio la grande lucidità che riesce a mantenere guardando alla storia di questo nostro tormentato paese.

  • Anche io voterò convintamente M5S. Speriamo di farcela a salvare questo nostro povero Paese. Io mi aspetto il 28% dei consensi. Il M5S è l’unica vera alternativa in grado di incidere, l’unica forza politica che può far ripartire l’economia italiana e il lavoro: l’unica alternativa che può salvare la società italiana dalla dissoluzione. Tuttavia penso che, in prospettiva futura, Berlusconi abbia da giocare ancora molte carte preziose: quindi non è detto che la sfida possa essere semplicemente a due (tra M5s e Pd), bensì a tre, come nel Regno unito (competizione tra Labour, Ukip e conservatori).

  • sono d’accordo con il professore…fermare il Pd e la sua politica di smantellamento dei diritti dei cittadini in favore delle lobby tecnocratiche è la priorità….
    per certi versi questo pd è molto piu’ pericoloso di Berlusconi…
    lavoro precario a vita, pensioni da fame tranne che per i soliti noti, continuo aumento della tassazione, svendita dei patrimoni, servizi del welfare ormai da terzo mondo…. è questo il futuro per i nostri figli se non li fermiamo…

  • a me la critica che inquieta di più che viena rivolta a m5s sia da compagni che votano tsipras e pd è che i candidati che presentano non sono conosciuti, non hanno formazione politica, né riconoscimento professionale. Io ho sempre pensato che chi volesse impegnarsi in politica, rivendicare e diriggere gli interessi di una parte, dovesse provarci, spiegare, lottare, convincere gli altri delle raggioni della sua parte i risultati poi dimostrano l’autorevolezza della sua rappressentanza. Dire che un dottorato, una imprenditore ha più diritto di rappresentare i cittadino di un operaio, un disoccupato, un analfabeta è un po’ arrogante e lotta di classe dalla parte dei lupi. Nell’agone politco tutti dovrebbero godere degli stessi diritti, dire che qualcuno non ti rappressenta è giusto, ma sottoindendere che non ha diritto di rappresentare qualcun altro è folle e pericoloso. Aggiungo per coloro che sostengono tesi simili che avvocati, medici, economisti, imprenditori, proffessori universitari, ecc.. sono molto ben rappressentati in parlamento non vi è carenza in tutte le sigle partitiche. Se invece parliamo di precari, disocupati, immigrati(cittadini di origine straniera che ormai costituiscono il 10% della popolazione dati istat) vi sono sporadici candidati in seggi marginali di provincia, PD o SEL, e dai dati di stampa, che vengono dall’insp e dall’agenzia delle entrate (AE) ormai sono una considerebole fetta della popolazione. I partiti dovrebbero trovare il coraggio di candirare i dissoccupati o persone che in un periodo della loro vita sono state dissocupate e non nascondere questa condizione e mostrarla come un fenomeno sociale a cui dare un risposta e non è solo il fatto di trovare lavoro nella politica che se svolto seriamente è onorevole come pulire i cessi delle stazioni. sul piatto della bilancia oggi troviamo euro-deputati che parlano dei finanziamenti europei inutilizzati e non sanno come si svolgono le prattiche e quali sono i formulari per richiederli.
    Io non voterò m5s anche se loro rappresentano molto del pensiero sopra sposto. Attualmente vi è uno scontro al loro interno per definirsi, ma sopprattutto non hanno la capacità per gestire la dimenssione raggiunta per questo esiste il fenomeno interno delle espulsioni. La loro struttura sendo radicati in modo locale ha bisogno di fiducia nelle relazione nazionali. Solo che in italia la fiducia è mercé rara (-:sembra solo di proprietà del governo:-), e in politica ancor di più. Detto questo, qualcuno malignerà che dovrei fidarmi, Bhe preferisco votare per shulz e restare in termini europei, per i problemi nazionali vedremo dopo.

  • io voterò m5s perché appunto è contro i signori quali david arboit che si deve combattere, intendo politicamente: ma signor david arboit, cosa significa votare “pro” e non votare “contro”?
    se io voto a favore di qualcuno, voto inevitabilmente contro altri; e votare contro non significa volgere il pollice in basso e sferrare un colpo di daga sul collo dell’avversario: io contrasto una parte dando un voto all’altra, ed è affatto normale.

    in secondo luogo il pedagogismo che emerge dal suo commento se lo tenga per sè: mi fa ridere di brutto l’ipotesi di un partito, o meglio, di una base di partito come il pd, che sta ancora elaborando il lutto per la perdita del pc mentre si accusano i votanti m5s in preda alla disperazione perché ancora il lutto non lo hanno elaborato.
    vorrei sapere con molta curiosità se per caso il buon renzi sta forse elaborando il lutto per la fine del pc.
    voti pure il suo pd caro davide arboit ma si astenga, la prego, di somministrare il trito e ritrito pedagogismo di acre olezzo sessantottino ad altri, cioè coloro i quali hanno terminato di farsi le seghe mentali ed hanno capito da che parte sta lo stronzo e da quale parte non sta; mi scusi per i francesismi, ma sa, forse è la fuga dal lutto che mi induce a questi linguaggi.

    saluti

    alberto

  • Salve, io ho sempre seguito 5 stelle ed ero pure iscritto al movimento. Dico due cose:prima di tutto il mio pronostico che vedrà vincere i pentastellati al ballottaggio. .ne sono convinto.
    Dopodiché le mie considerazioni:credo che l ideale sarebbe un cinque stelle all’opposizione, perché è questo che sanno fare e questo dovevano fare!
    Dottor Giannuli chiedo a lei:se arrivassero primi e ottenessero la crisi di governo, li vedrebbe capaci di governare??? Siamo sicuri che dalla padella non finiamo direttamente alla brace?? Ci mettiamo a fare gli svizzeri dall oggi al domani coi referendum??? Cosa c entrano i nordici con noi pecoroni italioti???
    Votando grillo non stiamo andando oltre il limite di non ritorno??? Io potrei, ho 37 e sono già fuori dal mondo del lavoro, non ho nulla da perdere..ma gli altri????

  • Caro Professore,
    apprezzo molto l’endorsement di persone colte e preparate come Lei nei confronti di un movimento che ha le sue luci, ma anche le sue ombre, per un semplice motivo che adesso mi accingo a spiegare.
    Ritengo, da un lato, questo movimento davvero portatore di istanze troppo urgenti per essere messe da parte, e l’unico accreditato a portarle avanti in modo libero e incondizionato (parlo soprattutto di legalità e lotta alla corruzione).
    Tuttavia non nascondo le perplessità per le derive antidemocratiche che un movimento del genere può facilmente assumere (pericolo al quale si espone, a guardar bene, ogni movimento con una forte connotazione rivoluzionaria).
    Ritengo, poi, questo rischio inversamente proporzionale alla presenza tra le sue fila, o tra i suoi sostenitori, di persone colte e intellettualmente oneste. In questo senso, la presa di distanza da parte della classe degli intellettuali nei confronti del M5S espone, dunque, quest’ultimo ad aumentare il rischio di cui sto parlando. Eppure, non sono convinto, come sostengono in molti, che sia il movimento stesso a decidere deliberatamente di tenere a distanza la classe degli intellettuali. Le prove più evidenti, sotto questo aspetto, secondo me sono due:
    – gli esiti delle cosiddette “quirinarie” da cui sono emerse personalità di grosso calibro (un nome su tutti: Rodotà)
    – quella meno nota al grande pubblico, ma forse più eclatante, è il modo in cui hanno scelto, per orientarsi nella delicata questione di decidere una proposta di legge elettorale (cosa, non di poco conto) il tecnico che ne avrebbe offerto le spiegazioni dettagliate: non qualcuno che faceva parte di un ennesimo “cerchio magico”, ma un professore di indubbia capacità e conoscenza della materia, e, soprattutto, non appartenente al movimento.
    Lo ripeto: abbiamo bisogno di persone colte, intellettualmente oneste, che sostengano e guidino questo movimento, per assicurarne uno sviluppo sano, lontano da ogni pericolosa deriva antidemocratica.

  • Va detto che anche il M5S non brilla per chiarezza sulla strategia da seguire per ridare l’Europa ai popoli… Torvo comunque convincenti gli argomenti ‘interni’ per votare M5S (la vena populista si trasforma in etica della responsabilità) e in parte quelli per non votare Pd: non solo quelli ex post (se non vi bastano 20 anni di evidenze, siete pronti per scientology) ma soprattutto quelli ex ante: bisogna fermare le riforme del senato e della legge elettorale disegnate col metodo della profonda sintonia (molto valido anche a tavola, vedi Expo). Domanda: mentre vi rimirate l’ombelico (definito pomposamente lutto) potete dire ai vostri capi di tenere giù le zampe dalle istituzioni? Grazie

  • Una curiosità: da 1 a 10 quanto le pare sensato formulare una dichiarazione di voto per una consultazione EUROPEA esordendo con una rassegna delle forze che sono all’opposizione nel Parlamento italiano?
    Per come la vedo io, sarebbe come dichiarare di votare alle politiche il partito “x” in quanto tale partito nel mio comune si oppone al Sindaco Tizio, che non mi garba.
    Magari uscire un poco dall’orticello della lotta politica italiana e fornire una valutazione sui programmi a livello europeo?

    Tanto per dire, si potrebbe sapere chi il M5S vorrebbe come prossimo presidente della Commissione Europea?

    • Matteo@ curioso rilievo il tuo a me che ho sempre dato la priorità all’analisi internazionale rispetto a quella intera, E se leggi bene , ti accorgi che il cuore della questione è la posizione sull’Euro e la Ue, poi c’è anche un profilo interno che è messo in posizione di maggiore evidenza perchè siamo in campagna elettorale. O no?!

  • Caro professore.
    Concordo,anche se con tristezza, con la sua analisi del Pd. Non riesco ancora a scrollarmi di dosso il fatto che una parte di quel partito arriva da una tradizione di sinistra seria e democratica. Spesso dico ai miei amici che il primo governo Letta era un mocolore democristriano sorretto dai voti degli ex comunisti. Ma temo che quella parte abbia perso tutti gli anticorpi necessari per far vivere in questo Paese una sinistra degna di questo nome. Per questo voto anch’io il M5S, per provocare lo spappolamento di questo Pd_mai nato_ frutto di una fusione a freddo, senza anima

  • “perchè mai sarebbe un augurio ipocrita?”
    perchè se si pensa che un partito sia utile, lo si vota e basta, specie se a differenza della proprietà privata del ragionier Grillo Giuseppe (come da atto notarile di proprietà del marchio M5S) rischia la scomparsa. E a differenza di Grillo, per le elezioni EUROPEE chiede il voto per un candidato europeo, e non chiede il voto per, come ripetono tutti i giorni, pretendere le dimissioni del governo ITALIANO, ammettendo così apertamente che di fare qualcosa di serio in Europa non ne hanno la minima intenzione.

    • giiovanni@ Vedo che non capisci ed allora mi spiego meglio. Se uno non è un fondamentalista talebano come te, può anche avere un giudizio gradato, per cui c’è un partito che ritiene “più” utile ma non il solo, perchè ce ne sono altri che, pur se meno, possono essere utili, mentre ce ne sono altri assolutamente inutili ed altri ancora che invece sono dannosi. Se ci fosse il voto trasferibile, io voterei M5s come primo partito e lista tsipras come secondo. Ma il voto trasferibile non c’è ed allora uno cerca di fare comunque qualcosa anche per il “secondo” partito in ordine di preferenza. Ad esempio io l’ho segnalato nel mio pezzo invitando quanti non si sentano di votare M5s a dare il vosto alla Lt. Oppure: in questa campagna ho cercato di guadagnare più voti possibili al M5s, ma quando mi sono trovato di fronte (e non sono stati pochi) elettori indecisi fra M5s e Lt, li ho sempre incoraggiati a votare Lt, dicendo che per il M5s il problema è nell’ordine delle centinaia di migliaia e cinque o seimila voti in più o in meno non fanno differenza, mentre per la Lt possono significare prendere o non prendere il quoziente.
      Non pretendo che tu capisca perchè il cretino è quello che ti morde la mano anche quando cerchi di aiutarlo ed è precisamente con quelli come te che la sinistra radicale si è ridotta a rischiare la scomparsa.

  • “prima di tutto il mio pronostico che vedrà vincere i pentastellati al ballottaggio”
    a quale ballottaggio? Alle elezioni europee non ci sono ballottaggi!
    Il prof.Giannuli sarà contento di vedere i bei risultati delle sue lezioni sul sistema elettorale….

  • Mi permetto di aggiungere (o sottolineare) alcune malefatte passate e presenti del pds-ds-pd, in ordine sparso, per quanto i suoi elettori o dirigenti siano refrattari alle critiche o le considerino solo provocazioni.

    1. Hanno voltato le spalle ai lavoratori in virtù di una veltroniana visione “sia con l’operaio che col padrone”, che possiamo riassumere nell’episodio delle politiche 2008: un candidato industriale (in seguito voltagabbana) e un operaio. Leone e agnello giaceranno insieme, ma l’agnello dormirà ben poco. Oppure il meraviglioso episodio del corteo della cgil in cui fassino segretario sfilò “a titolo personale” ma senza l’adesione del partito. Intanto la fiat se ne va nel silenzio generale e contro Marchionne e il neofeudalesimo si schiera solo la valorosa armata (brancalone) della fiom.

    2. Hanno di fatto introdotto loro la precarizzazione del mondo del lavoro, in virtù dell’illusione che le aziende avrebbero assunto e non sfruttato gli sgravi fiscali al massimo. La legge biagi, poi, dopo i tragici fatti divenne intoccabile, pena l’accusa di brigatismo.

    3. Hanno di fatto aperto i centri di detenzione per immigrati, cosa che non avremmo mai permesso a berlusconi. E solo per rincorrere la destra sul terreno della fobia anti-immigrato.

    4. Hanno bombardato il kosovo (governo dalema) e mandato militari in afghanistan e iraq, senza altri motivi che il servilismo e qualche bieca concessione mineraria e legata ai gasdotti futuri.

    5. Hanno aderito al neoliberismo, abdicando alla possibilità di ridare alla politica il primato sulla finanza selvaggia, paradisi fiscali, ecc. Hanno appoggiato i capitani coraggiosi favorendo scalate e privatizzazioni selvagge credendo di cavalcare la tigre bancaria. (per tacere del regalo di 5 miliardi dai forzieri di bancaitalia in cambio di uno di tasse che le banche vorrebbero anche non pagare)

    6. Hanno smantellato l’università e la ricerca, diminuendo i posti, rendendo più lento il ricambio, introducendo il numero chiuso e alzando le tasse, di fatto escludendo l’accesso ai giovani ricercatori e alle nuove matricole che sono dimezzate (complice anche la crisi). E i ministri hanno detto che non è necessario laurearsi, al paese con la più bassa percentuale di laureati rispetto al totale in europa e che spende meno per università e ricerca in rapporto al pil.

    7. hanno difeso gli interessi dei produttori di armi, per esempio con la legge minniti-previti ( l’Italia può vendere armi a chi non violi “gravemente” i diritti umani), con il tradimento al tentativo di pace portato da ocalan e al rischio di veder sfumare le commesse con la turchia, con i f35, con il mancato taglio delle spese militari promesso nel 2006…

    … e la lista potrebbe continuare… il pd ha fatto la destra con più efficacia della destra (e berlusconi lo sa e ha ragione a protestare..)
    io voterò tsipras, ma mi auguro che m5s prenda più voti del pd o pochi di meno

  • Professore, non mi permetto certo di sindacare l’attenzione che lei dedica ai temi “europei”, vorrei però rimanere nel contesto specifico di questo suo contributo perchè, in fondo, è questo che sto commentando.
    Ora, certamente il testo contiene riferimenti a tematiche di respiro continentale, ma ci sono pure altrettanti riferimenti espliciti alla politica italiana, come (cito) “una forte affermazione del M5s avrebbe l’effetto immediato di paralizzare l’abominevole legge Renzi-Berlusconi che è in discussione in Parlamento”. Questo lo ritengo un ottimo esempio di quanto vado dicendo, il segno di come si voglia piegare la consultazione europea a finalità politiche prettamente interne, mentre credo che i nostri “concittadini” spagnoli o olandesi si meriterebbero che ci concetrassimo per mandare nel nostro parlamento comune le persone e le posizioni migliori per ciò che andranno a fare, senza pensare se in quel modo la Renzi-Berlusconi si fa o non si fa.
    Inoltre (e forse soprattutto) non la credo ovviamente così sprovveduto da non sapere che l’incipit di un qualunque discorso e presa di posizione ha un peso specifico peculiare nell’economia dello stesso, e tanto più nella comunicazione via internet che spesso vive su accenni, estrapolazioni, “anteprime” di contributi magari più articolati… lei sostanzialmente esordisce dicendo che contro il Governo Italiano operano in Italia soltanto Lega e M5S e (cito)”siccome di votare Lega non mi passa neppure per la controcassa del cervello, non mi resta che votare M5s”. Qui si conclude il sillogismo, che per quanto possa venire sviluppato e approfondito nel seguito, tale rimane: tanto per cominciare rifiutando a priori di concepire che una forza non nettamente antagonista del Governo Italiano (si parla di Sel, per dire) possa anche solo meritare di essere valutata come potenziale forza da votare per queste elezioni europee.

    Non che non capisca le priorità, intendiamoci. Se lei ritiene che in questo momento la priorità sia “dare mazzate” in qualsiasi modo possibile al Governo Italiano e quindi sia sensato considerare le consultazioni europee non come un (nobile) fine ma come soprattutto uno strumento per ottenere “altro”, liberissimo. Rimango in disaccordo, perplesso, e anche un po’ preoccupato.

  • io credo che non voterò, dato che la lista tzipras evidentemente non mi convince abbastanza da spostarmi dalla mia sede elettorale , ma anche dato che ritengo la situazione politica italiana completamente incartata. sicuramente ilprincipale artefice di tutto ciò è grillo, che ha reso impossibile al momento la deberlusconizzazione del panorama italiano, aprendo la strada a renzi e chiudendola a qualsiasi tipo di proposta di sinistra. sinceramente non credo che vada più la pena di andare a votare, almeno per ora: non ho sessant’anni e credo di potere aspettare.
    d’altra parte grillo parla di manger, ma anche senza arrivare al bernabè sostenuto al tempo da grillo (vi pare un buon esempio di manager, tanto da votare m5s?) è un dato oggettivo il fatto che il partito di grillo esprime opinioni che spesso avvallano la lettura neoliberista dell’economia, e su questo non credo di essere mai stato smentito in questi mesi, nemmeno dai più accaniti pasdaran, anche perchè i documenti ci sono. quiindi la svendita dei nostri asset non ce la leva nessuno,nonostante le pie speranze di aldo. tanti auguri ai salvatori della patria

  • Prof. difficile darle torto. Sui disastri del Pd e della sinistra (Prc e Pdci compresi purtroppo) mi permetto di aggiungere, oltre a a quelli da lei elencati, la questione dei soldi pubblici concessi alle piccole e medie imprese per delocalizzare (Simest 1997). Inoltre, da aspirante comunista, in questa fase tatticamente sia utile votare M5S.

  • Caro Aldo, mi piacerebbe rispondessi nel merito a quanto sostiene Francesco (Il Chiosco), le cui argomentazioni mi vedono molto d’accordo; per me il dilemma del voto non è tanto nel merito di quanto dice il movimento e grillo in particolare, ma nel metodo, nella forma, che non è secondaria: è una modalità non dialogante, che non riconosce l’avversario (e lo fa si e no se è colto da ictus), sino all’inciviltà: questi, ahinoi, sono valori e io temo non siano affatto solo discorsi da campagna elettorale.. l’allontanamento degli intellettuali è anche dovuto a questo: li puoi anche proporre a capo dello stato o del governo, ma non tutti hanno la tua pazienza e il tuo sguardo lungimirante rispetto all’evoluzione (tra l’altro, solo possibile) del movimento.. non sono temi solo da campagna elettorale perché credo che l’attacco continuo ai partiti si traduca in attacco non solo a quella classe dirigente che in effetti tradisce di continuo chi vorrebbe rappresentare, ma anche di tutti quei militanti e attivisti che, a dispetto di qualsiasi evidenza, continuano a militare in quei partiti… io credo che, onestamente, anche non solo gli intellettuali si siano allontanati dal movimento, ma anche diversi e preziosi militanti della prima ora, disgustati da questa retorica aggressiva della rabbia, che non fa altro che immettere nel clima politico italiano energie distruttive e non costruttive. Onestamente, non so rispondere, ai militanti di PD e SEL che mi dicono: ma tutti questi grillini dov’erano prima? che forse non hanno usufruito anche loro del “sistema Italia”, corruzione e mafia comprese? Prego, rispondi! 😉 un caro saluto
    Andrea

  • Il PD è il partito di una minoranza senza scrupoli di rinnegati della cultura socialista (in senso lato) e di una maggioranza di mediocri che si danno delle arie da intellettuali senza capire una fava…

    Come è stato più volte ribadito (anche nei commenti di questo post) nessuna forza politica è stata tanto efficace come motore propulsivo del neoliberismo in Italia quanto il PD e i suoi portatori d’acqua “radicali” (vedi odierna Lista Tzipras)

  • Complimenti per l’analisi professore, anche se ci possono essere errori del M5s e temi deboli, e vorrei vedere che avessimo trovato il partito perfetto..
    quello che stiamo vedendo da questa classe politica giustifica di gran lunga le scelte radicali del movimento e i toni accesi di grillo.
    La sinistra purtroppo anche nellesue migliori componenti non riuscirà mai ad abbattere questo sistemache contiene in se già gli anticorpi per movimenti convenzionali come la lista Tsipras.

  • caro Aldo,
    ci conosciamo, anche se con questi pochi dati non sarai immediatamente in grado di identificarmi.
    Poco male, la prossima volta che ci incroceremo, magari da Concetto, oppure in corso di Porta Vittoria mi farò vivo.
    Non è proprio un problema, rischio solo qualche Vaffanculo da cari compagni, ma non sto dicendo cose ignote.
    Al contrario di quanto pensi tu, ma non hai intenzione di fare, io, da comunista, non voterò per la Lista Tsipras perché se dovesse eleggere uno o due candidati (in tutta Italia) non sarebbero sicuramente comunisti e non ce ne liberemmo per decenni.
    Penso che Tsipras sia un errore da archiviare al più presto e che a lui stesso, visti i collaboratori, non interessi più di tanto dell’ Italia.
    Passando al concreto, ho bisogno di identificare, per votarli, 3 candidati dei 5 stelle, uno di sesso diverso dagli altri due, della lista per il Nord Ovest, in un’ ottica di egemonia dei comunisti prossima o futura.
    Nel caso esistano, sarebbe opportuna una comunicazione riservata, non tanto per me, ma per evitare a loro il boicottaggio immediato.
    Grazie

    • Renzo@ non conosco personalmente nessuno dei candidati per cui noin so dirti nulla in proposito
      sulla lista Tsipras mi limitoo ad osservare che il rischio non è qyello di archiviare la lista quanto proprio la sinistra radicale in Italia. Pensiamoci

  • Spero che la lista Tsipras finisca qui il suo percorso politico.

    Speriamo sia anche la fine politica dei vari Ferrero, lo sceriffo di Nottingham, Viale, la bella addormentata nel bosco, Maltese, la signorina Rottenmeier, Spinelli, la strega cattiva, Gallino, Heidi, Revelli, la compagnia cantante, l’allegra brigata, Robin Hood, Vendola, Bianca e Bernie, Dorothy, Tony Negri e chi più ne ha più ne metta.

    Credo che questi soggetti abbiano ampiamente dimostrato di aver, politicamente, sbagliato tutto. Ora basta, ad un certo punto dovrebboro essere loro stessi a ritirarsi, se non altro per senso della decenza.

  • Mah… finché non mi sono messo a studiare di buzzo buono sono stato un mediocre attivista, e non me ne pento. Fino alle politiche non li prendo neanche in considerazione.

    Propongo questa analisi:

    _Premesse_

    All’inizio del ‘900 prendono fondamentale importanza DUE forze anticapitaliste tout court: 1 – il collettivismo di origine marxiana
    2 – l’elitarismo aristocratico della scuola austriaca

    Il nazifascismo imperialista si infrangerà contro il totalitarismo collettivista e le democrazie plutocratiche.

    Crollato il collettivismo rimane solo il progetto mondialista elitario, neo-medioevale e neo-aristocratico che punta a sostituirsi all’cachistocrazia plutocratica.

    La deflazione, la deindustrializzazione e il relativo “decrescismo” che trova genesi nella finanziarizzazione dell’economia, è funzionale a questo ritorno bucolico ed ecologico medioevale.

    L’eugenetica in atto con la mobilità del fattore lavoro, chiamata anche “mar nostrum”, è idea strumentale di kalergiana memoria.

    La cosmesi dei liberalismi libertariani che sottende ad usare i diritti piddo-boldrinici per mascherare la rimozione dei diritti sociali, è funzionale ad anestetizzare il processo di disattivazione delle costituzioni antifasciste, fondate sul lavoro (quindi sulle rigide tutele di quest’ultimo, sulla crescita, sui consumi e sull’inflazione conseguente). La ex-sinistra è ovviamente fondamentale in questo processo che porta alla relativa accettazione dell’asservimento e dell’espoliazione dei diritti fondamentali, inalienabili.

    L’ego collettivo chiede di essere punito perché immorale, corrotto e “non si sa governare”. Chiede “vincoli” e “cilicio”.

    Il dolore delle privazioni che viene trasformato in rabbia subisce un’indirizzamento orwelliano (two minutes of hate style) verso le istituzioni democratiche stesse.

    Sono gli stessi cittadini che chiedono di diventare sudditi e chiedono di essere “redenti” dal proprio debito (schuld) al nuovo ordine teocratico.

    La propaganda unificata crea potenti spin e fattoidi che plasmano i processi cognitivi in quel modus operandi che Orwell definiva “bipensiero”.

    La precomprensione gadameriana fa il resto.

    Se l’asse franco-tedesco non salta definitivamente con la voglia della Germania di stravingere (magari con un nuovo sbarco in normandia) e il FN non riesce a far saltare il banco, il nuovo imperatore carolingio sarà incoronato dalla Nuova Chiesa: il nuovo ordine avrà una governance che sarà assolutamente privatizzata.

    _SINTESTI_

    1 – il sorgere di questi meta-fascismi, con programmi “civili” di destra e programmi “sociali” di sinistra (e quindi non propriamente demogogici) sono l’attuale paradossale resistenza a questo processo di restaurazione.

    2 – Il FN francese è la migliore incarnazione di questa resistenza europea

    3 – Il M5S, attualmente, si iscrive appieno in TUTTE (ma proprio tutte) le sue espressioni di COMUNICAZIONE e PROPAGANDA, come mero strumento di questo processo di medioevalizzazione dell’Europa.

    4 – il nazifascismo e il collettivismo non sono stati il male assoluto: zarismo e feudalesimo sono riusciti a fare peggio.

    5 – le europee, come ha già fatto notare @matteo, NON sono le politiche: si può votare il nome

    6 – CLAUDIO BORGHI AQUILINI come indipendente può essere un’interessante segnale a livello strategico: come un voto indiretto alla Le Pen.

    Per il resto sono molto, molto pessimista.

    Saluti

  • p.s. chiaramente è necessario aver introiettato che la moneta unica non è stato un semplice “errore” macroeconomico, ma è un METODO DI GOVERNO.

    Il manganello esteticamente adeguato per la nuova èlite fascista che brama i fasti del Sacro Romano Impero.

  • non voteremo il m5s perche non parlano piu di lavoro,di pensioni,c è ne sono di misere a 136,150,186,euro mensili!,di minimo salariale,di togliere i finanziamenti ai giornali,ai sindacati,alla confindustria,ai patronati,alla chiesa,alle fondazioni!perche grillo è miliardario,e non fa niente per i socialmente disagiati utili!,perche non parla di devolvere i finanziamenti del suo partito,e gli altri da togliere, ai poveri,e non alle piccole e medie industrie,gia benestanti di loro!perche il m5s,hanno migliorato solo la qualita della loro vita!perche non li puoi contattare in nessun modo,ne per telefono,ne per email,neanche ti cagano,e non si degnano di rispondere, o di richiamarti!provate!perche grillo è un aspirante servo dei potenti,nostrani e non!perche ha sedato ,da aspirante integrato al sistema, moltissimi italiani incazzati!perche non propone la rappresentanza diretta di tutte le categorie di cui è composta la nostra nazione!e non voteremo,ne lui,ne gli altri,perche col ns voto,non saremo complici,delle loro attuali e future porcate!

  • Io continuerò a non votare e far parte del mare dell’astensionismo, in quanto come anarchico non credo che il voto serva davvero a qualcosa ed abbia un senso, credo invece che serva stare dentro le lotte dal basso e non rendersi in alcun modo complici dei partiti.
    Per contrastare, sig Giannulli, non serve votare m5s perché già esistono nel territorio organizzazioni che fanno battaglie per affermare i valori dell’antifascismo, e contro tutte quei movimenti che usano la xenofobia per prendere facili consensi.
    Le ricordo che in questo senso il m5s essenso un contenitore di tutto e di più ha al suo interno anche quelle pulsioni fascistoidi e razziste che a lei giustamente disgustano, la esorto a riflettere ancora sui punti dubbi che mi sono permesso di fargli notare, saluti libertari e antiautoritari

  • Salve Sig. Giannuli, non capisco perchè si ostina a definire la lista L’altra Europa, una lista della sinistra radicale. Esiste forse in Italia un partito di sinistra moderata? Oppure semplicemente di sinistra? Io penso di no. Il PD è ormai un partito di centro, molto più simile alla vecchia DC. Quando ho l’occasione di parlare con qualche persona del PD, dico che il PD è il partito più a destra che io abbia mai votato. Essere di sinistra, per me, significa porre l’essere umano sul gradino più alto della mia scala dei valori
    Io non sono e non sono mai stata di Sel, come non sono e non sono mai stata di Rifondazione; mio marito ed io siamo dei piccoli imprenditori, che, come molti altri, stiamo vivendo momenti difficili.
    Ho sempre seguito la politica, ma non ho mai fatto politica attiva, ho deciso di farlo ora. Mi sono dedicata, prima, alla raccolta firme, e poi alla campagna sul territorio.
    Sono di Verona, pertanto faccio parte della circoscrizione di nord/est e darò la mia prima preferenza a Riccardo Petrella.

    Presidente dell’Istituto Europeo di Ricerca sulla Politica dell’Acqua a Bruxelles é professore emerito dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) dove ha insegnato la mondializzazione.E’ promotore dell’Università del Bene Comune a Sezano/Verona con la quale ha lanciato nel 2012 in Italia insieme a numerose altre organizzazioni l’Iniziativa Internazionale “Dichiariamo illegale la povertà”. Dottore honoris causa di otto università (Umea- Svezia, Roskilde-Danimarca, Politecnico di Mons- Belgio, Montreal – Québec, KUB – , Politecnico di Grenoble- Francia, Università dii Corsica – Francia, UNRosario – Argentina) Dal 1970 al 1975 E’ stato direttore del Centro di coordinamento di Ricerche economiche e sociali a Vienna (Austria) e dal 1979 al 2004 ha diretto la Prospettiva e la Valutazione della Scienza e della Tecnologia alla Commissione della Comunità Europea a Bruxelles. E’ considerato il pioniere dell’acqua pubblica in Europa da cui è nato il movimento dell’acqua bene comune in Italia. Con Mario Soares (ex presidente della Repubblica del Portogallo) ha creato nel 1997 il Comitato internazionale per il Contratto Mondiale dell’Acqua. E’ direttore onorario della Cattedra Libre del Agua dell’Università nazionale di Rosario in Argentina. Fra i principali esponenti dell’altermondialismo ha presieduto l’Association Internationale des Amis du Monde diplomatique a Parigi ed ha creato nel 1991 il “Gruppo di Lisbona”, il cui rapporto “Limiti alla competitività é stato tradotto in 12 lingue. E’ stato presidente dell’Acquedotto Pugliese a Bari. Ha anche insegnato ecologia umana all’Accademia di Architettura di Mendrisio (Svizzera).

    Mi scuso se il profilo di Petrella è così lungo, ma dato lo spessore del personaggio non ho potuto fare di meglio.

    Auguro al mio paese e all’Europa buona fortuna.

    Rosanna Gava

    • Barbara@ si hai ragione e lo so che quel gruppo dirigente annovera molte teste di… legno insuperabili, ma non siate così severi con la Lt che può tornare utile in un prossimo futuro. Shakespaere diceva: “Date agli uomini molto di più di quello che meritano, doversamente chi scamperebbe alla forca?”
      esercitiamoci nella difficile arte della clemenza

  • Ma come Giannu’,un esperto di servizi segreti come te che mi vota questi criptobanchieri dei 5stelle?Mi meraviglio.Ho comprato tutti i tuoi libri e’ non posso credere che non hai decifrato il fin troppo british grillo e il filososufi casaleggio.
    Sappiamo benissimo perche’ il profilo del politico a 5stelle deve essere giovane,inesperto,con cultura internettiana ma a digiuno di cibernetica(quello che conta),con la strategia del nemico comune ma guardandosi sempre bene di rimanere a livello di una volutamente generica narrazione:
    i banchieri ,la casta,l’europa…ma la divisione tra banche d’affari e di deposito?Pagano di piu’ gli slogan “tutti a casa” e “uno vale uno”…ma dove siamo a un corso motivazionale?Nooo…Siamo a un remake del 92 quell’ipocrito pulire che ha spianato la strada proprio ai banchieri che tutti ora si affrettano a voler combattere..ma si badi bene sempre a parole.

  • Prof. eccellente intervento , sul servizio civile e il tanto decantato terzo settore coop. ass.vol , avrei piacere di un suo autorevole intervento su questo blog…. A proposito senza ovviamente offendere nessuno cosa ne pensa economicamente parlando del dumping sociale?

  • Condivido in pieno il ragionamento del prof. Giannuli, ma per problemi di mal di pancia identitari finirò per votare la lista Tsipras. E quindi rovescio l’augurio. All’altra sinistra il quorum, all’unica forza anti sistema (la lega governa due delle tre grandi regioni del Nord e una l’ha persa per pura cazzonaggine) un risultato tale da far saltare l’inciucio

  • Penso che quando una costruzione diventa troppo vecchia e fatiscente occorra abbatterla e provare a ricostruirne una nuova. Ho apprezzato molto il ragionamento sul voto e tante mie indecisioni si sono un po’dissolte. Speriamo che qualche rappresentante più degno di alcuni leghisti nazisti e cantanti imbolsite riescano a fare qualcosa almeno dai seggi del Parlamento europeo.

  • Buongiorno. Seguo questo blog da un paio di mesi perché offre validi spunti di riflessione che mi vedono spesso in sintonia.
    A mio modo di vedere, però, pur concordando sul fatto che “il Pd di Renzi sia il nemico da battere e punire”, non credo che il M5s farà la differenza, sicché, dopo aver votato a sinistra per 40 anni, questa volta voterò Lega nella persona di Francesca Donato, presidente dell’associazione Eurexit. Chi si trova nella circoscrizione nord-ovest può votare Claudio Borghi.
    Questo perché la Lega è l’unico partito che ha messo al centro dell’agenda il tema dell’uscita dall’€. Tema cruciale per smantellare questo euro-manicomio che ci sta conducendo alla rovina. Se dalle europee non esce un forte ed inequivocabile segnale di rifiuto delle politiche Ue imperniate sulla moneta unica, subiremo un’accelerazione in termini di politiche di austerità che molto probabilmente causeranno fortissime tensioni sociali su scala continentale. Se non vogliamo garantirci un futuro stile Egitto occorre per forza votare chi a questa Europa si oppone – quindi non M5s il cui ruolo consiste nel “rappresentare” l’opposizione, non farla.
    I parlamentari M5s svolgono i loro interventi all’unico scopo di apparire al loro elettorato come i paladini di un’Italia onesta, dura e pura che lotta eroicamente contro i “politici corrotti” per cambiare d’emblée l’intero paese. Il che significa, nella migliore delle ipotesi, che non conoscono la storia d’Italia. Nella peggiore che il loro ruolo è quello di impedire ogni forma di dialettica parlamentare. Cosa, questa, che si è puntualmente verificata da quando sono entrati in Parlamento.
    Poi, non so, ma io a uno che si esprime e si atteggia come Grillo non darei in consegna nemmeno la bicicletta. Figuriamoci il governo.
    Lunedì, da Vespa, Grillo ha messo su il solito disco rotto: “siamo la già la prima forza del paese… cominciate a togliere tutti i rimborsi… devono andare a casa tutti… noi non accettiamo più compromessi…”, ecc.
    La trasmissione l’ho registrata per guardarla con calma, ma non sono riuscito ad andare oltre i primi 10 minuti.
    Ieri mattina, non pago del siparietto ad usum citrulli a Porta a porta, si è concesso ad un nugolo di giornalisti nei pressi di Montecitorio, per rilasciare dichiarazioni di questo tenore:
    “vado in giro… sento la gente… questa è una rivoluzione di persone per bene … siamo l’unica alternativa, siamo già il primo partito… noi dobbiamo adesso strutturarci in modo di far dare le dimissioni a Napolitano, perché se vinciamo le europee non ha più il sostentamento… proprio… politico, non può star lì con la larga intesa se noi siamo la prima forza politica… eeh… eeh… avremo delle percentuali notevoli… quindi noi vogliamo andare alle elezioni… la gente vuol cambiare; questo non è un partito, è un movimento di pensiero… questa è… spostare da petrolio alle rinnovabili, rifare la concezione ingegneristica delle cose… l’economia… ripensiamoci, ci sediamo lì e ripensiamo la scuola, che cos’è l’Europa, come ci collochiamo, ripensiamo tutto, è un pensiero questo…”

    Ora, io non sono sicuro che sia assennato dare il voto ad un movimento capeggiato da uno così. Grillo ha forti limiti intellettuali ad argomentare in modo comprensibile le principali istanze dei suoi monologhi. A dire che vogliamo un mondo migliore, senza inquinamento, senza corrotti e corruttori, con servizi pubblici efficienti, ecc., siamo capaci tutti. Più difficile è illustrare come realizzarlo. E Grillo questo non è in grado di farlo.
    Grillo l’ho seguito in tv nella sua campagna elettorale per le politiche 2013. L’ho seguito perché ero tentato di votarlo, ma a furia di sentirlo urlare le stesse cose, per di più con quella faccia buffa, la fronte bassa, gli occhi ravvicinati e lo sguardo porcino, mi sono ben presto convinto che un simile soggetto non è in grado di attuare alcun cambiamento positivo, e ho smesso di prenderlo in considerazione.
    Quanto al “movimento giovane, che deve ancora attraversare il lungo tunnel della propria definizione”, temo che quando l’avranno attraversato diventeranno anche peggio di chi li ha preceduti. Li voglio vedere, i duri e puri tipo Paola Taverna Di Battista, ecc., quando verrà il giorno in cui matureranno il diritto alla pensione da parlamentare…

    Per concludere, il voto al M5s è comunque utile per fermare Renzi e impedirgli di continuare a fare danni, ma temo che non sarà risolutivo.

  • Io non voto e non voterò M5s. Trovo il loro programma per le europee condivisibile, ma le mie motivazioni sono diverse:

    1. Ho il desiderio di superare la personalizzazione della politica e la filosofia del leader carismatico. Non mi sembra che il M5s si muova in questa direzione.
    2. Mi oppongo da sempre con tutte le mie forse alla repressione (di ogni tipo) del dissenso. Il M5s non mi dà garanzie in questo senso, ma solo preoccupazioni.
    3. Sono contrario e mi oppongo al reato di clandestinità. Scappare da una vita di stenti in cerca di dignità è un diritto, non un crimine. Per quanto mi riguarda, dire che siccome gli italiani sono in difficoltà è preferibile che i migranti se ne stiano a casa loro, va contro al mio concetto di solidarietà internazionale e collettivizazione di problemi e soluzioni.
    4. Sono sempre stato garantista al massimo livello e considero il carcere un problema, non una soluzione. Detesto i giustizialisti e, per quanto mi riguarda, tra la legge e la politica vince sempre la politica. Non credo che il M5s condivida questa mia posizione.
    5. Sono favorevole ad una soluzione popolare per il problema abitativo. Ritengo che occupare case inutilmente sfitte sia un diritto e non un reato e il M5s non ha una posizione chiara in materia.
    6. Sono antifascista in tutte le declinazioni di questo termine e non ho garanzie in questo senso dal movimento5stelle.

    Visto e considerato, inoltre, che molti dei punti del programma del Movimento5stelle sono gli stessi per cui il movimento antagonista e la sinistra radicale si battono da anni (connessione gratuita, reddito di cittadinanza, abolizione legge Gelmini, abbattimento dei privilegi della casta, revisione delle leggi in materia di proprietà intellettuale, abolizione della legge Biagi, Tav, Ponte sullo stretto, etc.) non vedo perchè dovrei scegliere di aderire ad un movimento senza chiara determinazione politica che, secondo la mia personale opinione, cerca in tutti i modi di tenere insieme anime politiche completamente diverse, compattandosi sull`insoddisfazione economica verso il presente e non su un`idea alternativa di società. Essere uniti dalla sola insoddisfazione economica è pericoloso e impone, ad un certo punto, una resa dei conti interna che difficilmente può svolgersi in maniera non autoritaria.

    • caro Daniele, almeno su un punto devo dirti che le tue preoccupazioni sono infondate: sul reato di clandestinità. La consultazione in rete del M5s ha scelto l’abrogazione del reato di clandestinità nonostante Grillo desse indicazione contraria. Come vedi le cose possono cambiare

  • Probabilmente la mia assenza dall`Italia mi trae in inganno e provo a chiarire la percezione. Accetto volentieri correzioni.
    Il reato di clandestinità è stato formalmente abolito con votazione ai primi di aprile. Il M5s, insieme alle destre, ha votato contro l`intero pacchetto. Ad onore del vero va detto che il M5s sarebbe stato favorevole al singolo emendamento di depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina e il voto contrario colpiva altri emendamenti su cui non erano in accordo. Quali, non ho capito.
    Concedo e apprezzo il coraggio di opporsi al leader in un processo di democratizzazione interna.
    Ad ogni modo, l`emendamento in questione, sancisce comunque il rimpatrio coatto dei migranti clandestini e il reato penale nel caso di un secondo tentativo. Ancora siamo lontani dalla mia idea di solidarietà internazionale.
    Le cose possono cambiare, è vero, e infatti sono curioso. Quello che vedo, per ora, non mi convice e mi preoccupa.

  • Mi sembra un po’ fare gli antisistema quando il capitalismo gira e poi correre a mettergli le pezze al culo quando va in crisi.

  • Caro professore, mi pare che quando si parla di m5s si evita di parlare dei leader, mentre quando si parla di sinistra, si parla solo dei leader. I questo modo è molto facile giustificare una posizione rispetto all’altra. Insomma se mi metto davanti a due elettori, uno della lista Tsipras e uno del m5s, da quale delle due parti ho più facilità di incontrare un fascista? La consultazione in rete sul reato di clandestinità ha dato un esito, ma non con il 100%, anzi. Invece, se mi metto davanti Casaleggio o Tsipras, chi di questi due ha avuto più a che fare con il mondo del potere? Non mi pare di aver nominato il PD in questo intervento. Se il suo obiettivo unico era quello di spianare il PD, avrebbe potuto votare Forza Italia a suo tempo. In un sistema rappresentativo (quindi brutto di per sé) si vota chi meno peggio ci rappresenta. Se vota m5s ha una possibilità (circa) su due di beccare uno scontento di FI e l’altra di beccare uno scontento del PD, bella prova.

  • Mi risponda: come potrebbe mai un comunista, una persona anche di sinistra, optare per un partito-azienda quale il M5S con due miliardari che ne detengono la proprietà con tanto di copyright, che finge di rinunciare a dei soldi che non ha il diritto di prendere, in quanto mancante delle più elementari regole democratiche (non potrebbe iscriversi nemmeno ad un registro delle Onlus il M5s). Se poi aggiungiamo che uno dei due MILIARDARI (e dovremmo aspettarci la tutela dei ceti più deboli da due miliardari? E perchè mai, per filantropia?) è anche vicinissimo, tanto da averci fondato l’azienda della vita ad uno amico di Rockfeller, lobbista in società con la JP Morgan (che si propone esplicitamente la distruzione dei sistemi costituzionali dell’Europa mediterranea, giudicati “socialisti”), mi spiega come può giustificare un’incongruenza così grande se non con un interesse personale? Non è provocatoria la mia domanda, sul serio, me lo chiedo ogni volta che La leggo.

  • No, i 5S no. Si domandi, signor Giannuli, perché la sinistra è quella che è, oggi. Le sue menti migliori l’hanno abbandonata via via – frazionamento dietro frazionamento, dissenso dietro dissenso, distinguo dietro distinguo – ai politicanti affaristi. Mi perdoni l’esempio evangelico: se si ama il tempio vi si entra e se ne cacciano i mercanti, non ci si allea con chi butta via il bambino assieme all’acqua sporca.
    Se ha visto i “7 punti per votare M5S” sul blog di Grillo, non può ignorare la risposta contenuta in questo link.
    http://micheledisalvo.com/2014/05/programma-m5s-sette-punti-sette-balle.html
    Se per informare si mente (ad arte, perché di primo acchito sembra convincente, o almeno lo è dove la conoscenza delle cose è relativa) io il problema me lo porrei. Se si è virtuosi, la virtù dovrebbe bastare.

  • Non mi sa rispondere, questo è il fatto. Non si può negare quello che affermo. Infatti non ci prova nemmeno. Compreso: interesse personale. Non se ne abbia, comprensibile. Ma almeno non faccia quello di sinistra che dà i consigli spassionati: dica che se non lavorasse per Casaleggio voterebbe Tsipras (e chissà che nel segreto dell’urna non lo faccia), siccome la pagano per dire che vota M5s deve dire così.

  • Io invece segnalo Antonio Mazzeo, giornalista freelance, famoso per le sue denunce sulla mafia (da leggere “I padrini del Ponte” e gli articoli sulla mafia barcellonese) e soprattutto sul Muos: senza di lui non avremmo saputo nulla. Neppure i grillini siciliani (per loro stessa ammissione). E poi, molto importante per un candidato in Europa, un’ottima visione globale della politica. Oltre alla fedina penale pulita.

  • Aldo… che macroscopico errore stai per commettere… un antistalinista come te che si accinge a votare per M5S! Vi sarebbero tante altre ragioni per non farlo. Non voglio ripetermi, condivido le obiezioni sollevate da altri in questo “spazio”.

  • Egregio Professore, Salaam ha centrato il problema, Le ha fatto una domanda e merita una risposta: è anche una mia curiosità. Il M5S se lo conosci lo eviti: Lei conosce che cosa avviene nelle segrete stanze della Casaleggio e A. ne ha una vaga idea?

    • Marisa@ io rispondo alle domande e non alle ingiunzioni. Salaam è un maleducato ed un arrogante ed io a gente così non rispondo.
      Io non so cosa sucede nelle segrete stanze, se ne sa qualcosa lei lo dica pure

  • Aldo,
    perché se conosci il voto trasferibile:

    >”Ma il voto trasferibile non c’è ed allora uno cerca di fare comunque qualcosa anche per il “secondo” partito in ordine di preferenza. ”

    non l’hai considerato tra i parametri nella legge elettorale che hai sviluppato?

    Grazie, buon voto.
    Pietro

  • interessantissimo il coming out dei carc. io ho difficoltà a comprendere appieno i ragionamenti dei minus habens (che poi sono quelli che andranno in paradiso), e testi come questo sono un grande aiuto per provare a entrare nel delirio nazional popolare di un paese culturalmente lesionato.
    Per il resto, trovo che la polemica sul partito azienda nei confronti di grillo esista ben da prima che il prof giannuli si schierasse dalla parte del m5s, e gli elementi che comprovano questa identificazione sono comunque difficilmente smentibili, data la natura organizzativa del partito. ed è così anche per la nozione di partito personale. credo che sia troppo corrivo ed egocentrico derubruicare il tutto come uno squallido attacco personale: non cè solo il prof giannuli nel m5s, e non mi sembra che si stia parlando dei parenti di nessuno, quindi sarebbe più maturo dire semplicemente che si considerano questi due punti come secondari rispetto al resto, o qualcosa del genere, piuttosto che prendersela riguardo a delle problematicità del m5s che trascendono le scelte dei singoli militanti e stannno su un altro livello.

    @messinese: il problema di alcuni miei amici è quello di votare tzipraz senza votare mazzeo. guarda un pò…

  • […] Domenica voterò per la lista del M5s, insieme alla Lega, unica vera opposizione in Parlamento, prima al governo Letta e poi al governo Renzi. Sel, lo dico onestamente, non mi ha soddisfatto su questo piano. E siccome di votare Lega non mi passa neppure per la controcassa del cervello, non mi resta che votare M5s. Ma ci sono anche altri motivi più profondi. Non ignoro i limiti ed i problemi del M5s e su questo sito, chi mi legge deve darmi atto di avere spesso criticato le scelte tanto di Grillo, quanto del movimento in quanto tale. Non ignoro affatto  le sue difficoltà a darsi una cultura politica omogenea ed un modello organizzativo soddisfacente. Ma è anche vero che si tratta di un movimento giovane, che deve ancora attraversare il lungo tunnel della propria definizione. Quanto all’accusa di populismo (che peraltro Grillo non respinge ed anzi rovescia in una orgogliosa rivendicazione): io non sono affatto populista, vengo da una cultura politica che non è affatto populista, però so che ogni processo di rivolta contro il sistema ha sempre avuto esordi di tipo populista. Ma, soprattutto, so che questa polemica contro il populismo è la foglia di fico dietro cui questemiserabili èlite nascondono le loro incapacità, la loro voracità, i loro ignobili privilegi. Questo mi dice da che parte stare in questo scontro. Io credo che siamo in un momento cruciale della storia del nostro paese. Ed in particolare in Italia, le c.d. èlite stanno dando il peggio di sé. Dopo un ventennio nel quale hanno preparato il disastro presente, si apprestano a svendere questo paese: pezzi pregiati di Eni, Finmeccanica, porti, patrimonio immobiliare ed artistico, Ferrovie, Cdp, tutto sta per essere svenduto ed alla fine ci ritroveremo con lo stesso debito ma molto più poveri. Ricordate la svendita delle PpSs degli anni novanta? Dovevano servire ad abbattere il debito: che fine hanno fatto? In questi venti anni abbiamo avuto un ceto politico sostanzialmente omogeneo, salvo sfumature di stile: stessacultura politica liberista, stesso uso cinico delle tecniche surrettizie di raccolta di consenso, stessa moralità politica. Entrambe hanno occupato l’intero spazio politico con il solito argomento: vota me per non far vincere l’altro. Ma era una falsa alternativa, come l’esito finale di questo ventennio nero rende evidente. Dunque, è arrivato il momento di rovesciare questa classe dirigente in tutte le sue “varianti”. La specie berlusconiana sembra felicemente avviata all’estinzione, ma ora è il momento di pensare al Pd. Il partito che ha fatto più danni sul piano della democrazia (per tutte si pensi alle leggi elettorali maggioritarie e senza preferenze ed alla riforma del titolo V nel 2001; alla riforma dei servizi segreti del 2007), che sta svendendo la Banca d’Italia, che ha sempre espresso il maggior grado di asservimento agli Usa, che in 20 anni non ha svolto alcuna azione di contrasto alla corruzione, che non ha fatto alcuna legge sul conflitto di interesse chiedendo i voti per farla, che per i giovani propone solo e sempre maggiori periodi di lavoro gratuito (servizio civile, praticantato post laurea, lavoro in azienda durante il periodo scolastico), che, con il pacchetto Treu, ha dato il via alla demolizione dei diritti dei lavoratori, che ha difeso la legge Fornero ecc. ecc. Ora l’approdo alla segreteria Renzi è il punto di arrivo finale della degenerazione di quello che fu un grande partito di sinistra ed è oggi un piccolo covo di intriganti e faccendieri. Posso avere molte perplessità sul M5s, ma in compenso ho la certezza che il Pd di Renzi sia il nemico da battere e punire. E’ probabile che in questo turno Renzi cresca, l’importante ora è ostacolarne al massimo l’avanzata per batterlo nella prossima occasione. Il M5s è lo strumento più efficace che ho per colpire questa classe politica. C’è poi un secondo ordine di motivi: è evidente ormai che l’ordinamento della Ue, con l’Euro al centro, sta soffocando l’Europa ed occorra un forte ripensamento di questa costruzione tecnocratica. Se l’Europa dei popoli non è solo uno slogan, ma un’aspirazione vera, occorre prima mandare in frantumi questa Europa dei finanzieri e dei tecnocrati che è inconciliabile con l’altra. Il M5s, in Italia, è l’unico martello che ho a disposizione per colpire l’Europa delle banche, se non voglio lasciare campo libero, su questo tema, alle formazioni fasciste, xenofobe, di destra. Inoltre, come ho sempre dichiarato, sono un convinto fautore della legge elettorale proporzionale come unica garanzia di vera rappresentanza non manipolata e, non solo il M5s è l’unica forza politica dichiaratamente proporzionalista, ma, soprattutto, so che una forte affermazione del M5s avrebbe l’effetto immediato di paralizzare l’abominevole legge Renzi-Berlusconi che è in discussione in Parlamento. E’ sufficiente che il M5s emerga come secondo polo per far passare qualsiasi velleità di legge maggioritaria a doppio turno. E già questa sarebbe da sola una ragione sufficiente. Dunque, sulla base di queste considerazioni, voterò il M5s. Tuttavia, faccio anche i miei auguri alla lista Tsipras di raggiungere il quoziente richiesto. Una sconfitta di questa lista sarebbe molto negativa, comportando la dissoluzione della sinistra radicale. Certo sarebbe stato auspicabile che questa lista avesse espresso posizioni meno ambigue su questioni come l’Euro e non si fosse rifugiata nello slogan fumoso dell’Altra Europa, che vuol dire tutto e niente; ma sarà un alleato importante la prossima volta, quando avrà chiarito le sue posizioni. E, dunque, che per ora non le manchi il quoziente. Ci pensino quei malpancisti del Pd che non se la sentono di votare per il M5s: hanno questa altra occasione di voto per sbarrare la strada a Renzi. E, nella circoscrizione Nord Ovest, a quanti votino la Lista Tsipras, segnalo Nicolò OLLINO, studente di giurisprudenza a Torino, che conosco e stimo come uno dei giovani più promettenti di Rifondazione se e quando Rifondazione deciderà di fare sul serio e darsi un gruppo dirigente presentabile. A tutti buon voto. Fonte: http://aldogiannuli.it/nuovotest/2014/05/voto-m5s-auguri-tsipras/. […]

  • Professore, complimenti, approvo e condivido in pieno la sua analisi e la sua decisione.
    E l’apprezzo tanto più perchè il sottoscritto, per atavica decisione, preferisce l’astensione, di cui però mi rendo conto non sia una proposta politica.
    Ora, al di là delle ideologie, degli orientamenti personali, io credo che tutti noi possiamo prendere atto di alcune realtà evidenti e sotto gli occhi di tutti:
    primo: siamo un paese privo di una benché minima sovranità nazionale, portato a spasso a fare guerre per altrui interessi e obbligato a mantenere oltre 100 basi militari straniere che ci espongono a pericoli gravissimi e catastrofici.
    Non abbiamo più una politica internazionale ed abbiamo partecipato a scellerate scelte Occidentali contro i nostri interessi, perdendo il petrolio della “quarta sponda” ed ora, dopo gli accordi megalittici Russia – Cina ci troveremo sotto il ricatto occidentale. Isolati totalmente.
    Sul piano economico sociale, siamo alla catastrofe totale, vista la perdita della possibilità di mantenere uno Stato sociale che supporti le persone deboli, i lavoratori. No, tutto deve essere devoluto al pagamento del “debito pubblico2, una vera truffa, a vantaggio dell’usura del sistema bancario.
    E la classe politica di TUTTI i partiti, è oramai in fotocopia, tanto che i candidati saltellano da una bottega ad un’altra. Nessuno ha progetti di riscossa nazionale, anzi sono tutti per le privatizzazione, per la svendita totale del patrimonio pubblico, per considerare intoccabile il sistema bancario. E così facendo non possono che crescere vertiginosamente le tasse per il popolo, e gli anziani che vanno ai mercati rionali a raccattare avanzi.
    Per avere un idea dei politici di oggi, basta fare il paragone con quelli della vecchia repubblica. Le classi dirigenti della DC, in prevalenza ladroni d’accordo, e quelle del Pci, finti comunisti d’accordo, hanno amministrato, male direi, per oltre 40 anni, il nostro paese, ma hanno sempre avuto un occhio di riguardo per il sociale, per lil popolo, tanto che si sono avute molte leggi sociali, in favore degli anziani, dei pensionati, degli invalidi, e lo stesso Statuto dei lavoratori.
    Oggi non ci sono più politici, ma solo carrieristi e “amministratori”, per giunta spietati, degli interessi della EU e delle banche. he. Il movimento 5 Stelle di Grillo, pur tra evidenti contraddzioni, rappresenta comunque una anomalia di questo sistema perverso, e quindi una minima possibilità di innescare una ventata di cambiamento. E ne hanno paura: sto notando come le televisioni mediaset e quelle vicine alla sinistra si sono coalizzate, accordate, e immancabilmente mettono in onda, di comune accordo, uno show contro Grillo.

  • Stimato Professore,
    Sono uno studente, di orientamento comunista, e voterò, con qualche perplessità, per la lista Tsipras. Condivido la sua analisi ma ho qualche dubbio sulla soluzione che propone. Da quel che ho capito il voto al m5s avrebbe una valenza tattica, per fermare la svendita del paese e riscrivere le regole della politica. mi chiedo però che senso ed opportunità ci sia, per un progetto anti-capitalista, nel sostituire questa classe politica con un’altra la quale a mio avviso ne differisce al massimo nei metodi e nella moralità, ma non nei contenuti. non è rischioso affidarci tatticamente ad una forza ambigua, che nell’analisi sociale vede l’unica frattura esistente tra onesti-delinquenti e non quella di classe, che vede la società come un insieme indistinto di interessi? che eticamente non ha un progetto di società chiaro? colpire renzi e l’europa tecnocratica va bene, ma per quali motivi politici ed ideologici? per portarci dove? nel caso mi corregga, a me pare che nei contenuti, specie sull’economia, il m5s sia tutto sommato, se va bene, una forza liberale, sociale o meno, nel peggiore dei casi identitaria di destra, vuoi localistica o nazionalista. che poi oltre ai soggetti sociali riconducibili a queste aree, incanali anche la frustrazione delle nostre classi di riferimento, popolari e a basso reddito usando categorie generiche, è un ulteriore motivo di preoccupazione, perchè le guida verso una coscienza distorta dei motivi della crisi e della loro condizione, e verso soluzioni che non fanno i loro interessi. Insomma io vedo più rischi che vantaggi nell’eventuale emersione di una forza interclassista, ambigua ideologicamente, che si presenta come movimento anti-sistema, dove in realtà è una forza che stabilizzaerà il sistema capitalistico, alimentando falsa coscienza e togliendo spazio alla vera alternativa, la sinistra radicale. Non è dunque meglio investire, con tutte le difficoltà annesse ovviamente, le proprie energie e il proprio voto nella costruzione di una reale alternativa, di cui la lista tsipras non è evidentemente la massima espressione, ma può essere comunque uno spazio dove iniziare ad aggregare e su cui costruire un progetto di alternativa?

    • Michele@ Le cose non stanno proprio così. Intanto ti invito a non chiamarmi professore e a noin darmi del lei: fra comunisti non si usa farlo. Poi io credo che viviamo in tempi molto più confusi di quanto alcune categortie un po’ tradizionali non permettano di capire. Il M5s non è un movimento liberale magari un po giustizialista. Diciamo che è anche questo ma non solo: è molte cose insieme ed è un pentolone in cui riblonnono gli ingredienti più diversi. Se debbo giudicare dalle piazze, dai circoli in cui sono andato a parlare, dagli interventi che leggo nel blog, mi pare che la parte più cospicua degli intredienti sia di sinistra. Ma il punto non è questo: il M5s rappresenta in primo luogo una rivolta contro il sistema, per certi versi confusa , contraddittoria, ma genuina: io passo per dietrologo, ma credo che neanche il più accanito dei dietrologi riiuscirebbe a dimostrare che è il prodotto dell’inseminazione di qualche serbvizio o di qualche onnipotente centrale finanziaria. E’ una rivolta pèopolare e da comunista penso che quando ci sia una ricvolta popolare, come che sia, ci si deve stare dentro. Poi è un magma incandescente che deve ancora definire la sua cultura politica e questo dipenderà anche dall’atteggiamento di dialogo che sapremo tenere. Certo che se l’atteggiamento è quello da zitelle isteriche di tanti militanti di rifondazione, Sel o centri sociali, il risultato è contgroproducente. Non dobbiamo affatto rinunciare al nostro progetto anticapitalista (e mi pare di avere una identità molto chiara, in questo senso, di cui chiunque legga queste pagine può accertarsi), ma dobbiamo stare “nella fase politica” e cogliere gli spazi concreti che si aprono. Lenin mi ha insegnato molte cose e, anche se, per moltio aspetti ne ho preso le distanze, quelle cose non le ho dimenticate.
      Poi non ti sfugga la frase recente di Grillo: “Il comunismo è stata una buona idea realizzata male”. A parte il fatto che mi pare difficile dargli torto sul “realizzata male”, cisti i risultati, ti pare il giudizio di un liberale?
      Tu vota lista Tsipras (e se sei nel collegio nord ovest magari ti segnalo Nicolò Ollino che merita di essere appoggiato), perchè è importante che la lista faccia il quoìziente e magari possa diventare una cosa un po’ più chiara di qanto non sia ora. Il futuro è sulle ginocchia di giove ed è ancora tutto da giocare. Soprattutto se questa spallata andrà a segno.
      Domanda: in che città sei?

  • quello che sarebbe bello è se la lista tsipras diventasse veramente un partito sobra-nazionale per affrontare i problemi comuni in EU e nel mediteraneo.
    Però credo sia pura utopia.

  • Scusa, è l’inerzia della prassi accademica. non ritengo che il m5s sia un prodotto dei poteri forti, ne che non incanali esigenze reali. ma per me i problemi alla base nascono a causa dell’economia capitalista. il m5s li attribuisce invece alla classe politica in sè, che giudica corrotta e intenta a fare i propri interessi a scapito dei cittadini e del bene comune. non giudica colpevole e condanna il capitalismo in sè (al limite le sue degenerazioni delinquenti), parla dei cittadini e del bene comune come se tutte le persone fossero socialmente uguali e avessero gli stessi interessi. ed è solo così che riesce a fare stare insieme realtà sociali completamente diverse, progressisti, piccoli imprenditori, leghisti, post-fascisti ecc: dando loro come bersaglio generale la politica, e lasciando che ognuno possa sfogare le proprie motivazioni, spesso antitetiche; eliminando, in secondo luogo, ogni altro fattore di divisione ideologico, sancendo la fine della dicotomia destra-sinistra. a me non pare quindi una rivolta anti-sistema perchè in primo luogo non individua il vero sistema da cui nascono i problemi, quello economico e non quello politico: i problemi non si risolvono rendendo la politica onesta e trasparente, ma non rendendola funzionale ai gruppi economici; il vero bene comune si ottiene non solo con la sana partecipazione politica, ma anche con quella economica, dando al pubblico tutti i mezzi per realizzare il benessere di tutti e togliendoli ai profitti dei privati. il mio è un problema ideologico, tanto più forte quanto credo che l’ideologia non sia una questione astratta, ma viva nella realtà della nostra identità più profonda. capisco quindi che l’insoddisfazione sia genuina, ma da cosa è motivata questa emozione? dall’asservimento della patria a interessi stranieri? dal semplice disgusto per comportameni amorali e illegali? dal peso invadente dello stato nell’attività economica? dalla minaccia dell’immigrato che toglie il lavoro? o dal fatto che oggi come ieri la politica è al servizio dei ricchi? ecco: senza un’ideologia formale che dia coerenza a queste emozioni con principi ed analisi, l’ideologia sostanziale dell’identità vaga secondo gli umori. a me spaventa il qualunquismo, non il populismo. perchè dire che “Il comunismo è stata una buona idea realizzata male” mi sembra un luogo abbastanza comune; determinante mi pare dire perchè non ha funzionato (e anch’io penso che si sia stato realizzato male), se è teoricamente fattibile e può essere attuale. in più, c’è anche la frattura dei valori da analizzare, oltre a quella economica: esiti di socializzazione economica, con differenze, ci giunge anche la destra sociale, ma ponendo come premessa certi valori culturali da condividere, di sangue o acquisiti. e da questo punto di vista Grillo e fetta del suo elettorato sono molto ambigui, come sull’antifascismo.

    è vero probabilmente che gli attivisti del m5s tendono a sinistra. e posso ammettere che peschi anche in ambiti di sinistra radicale o potenzialmente radicale. ma quanti sono gli attivisti in rapporto all’elettorato? spostandoci su questo secondo versante mi sembra che le proporzioni cambino parecchio.

    poi concordo sulle colpe sia passate che attuali della sinistra radicale. è stata la nostra incapacità a canalizzare il disagio popolare ad aprire praterie al m5s, e mi pare che ora ci sia un atteggiamento di chiusura identitaria o di rincorsa acritica sicuramente controproducente. credo che bisogni certamente stare nella fase politica ma con la nostra identità sia ideologica che organizzativa, e quindi anche elettorale, presupposto che credo anche Lenin, pur non essendone un esperto, riteneva imprescindibile. ciò non toglie che si debba, nell’attività sociale, favorire la reciproca comprensione ed evidenziare le possibili convergenze, sopratutto con certi settori militanti.

    sono però dubbioso sul fatto che il m5s possa favorire una cultura anti-capitalista, anzi penso sia un fattore che la ostacoli proprio perchè non porta alle estreme conseguenze, cioè alla critica del profitto, questo sentimento anti-sistema.

    sono di Bergamo, ma studio scienze politiche a Milano, e il poco di politica che ho fatto l’ho fatta lì nelle associazioni studentesche.

    • michele@ due osservazioni: 1. le ideologienon sono elementi dati una volta per tutte ma si trasformano in continuazione, si contaminano, si scindono, si fondono e ne nascono di nuove; nel caso del M5s siamo di fronte ad un sistema ideologico in fieri che non ha ancora assunto quella sistematicità che tu gli attribuisci 2. ti faccio presente che non è vero che il M5s si limiti solo alla critica del sistema politico (che tu riconduci un po’ troppo linearmente a variabile dipendente da quello economico finanziario) ma, anzi proprio Grillo ha ripetutamente fatto interventi su Talecom, Mps, Carigenova ecc, molto di più di quanto non abbiano mai fatto sel o anche Rifondazione che ha sempre sguazzato nella più cressa ignoranza sui meccanismi finanziari. Se poi per te basta una generica autoproclamazione come soggetto anti capitalista (ma non lo credo) allora…
      Per il resto puoi sempre passare a trovarmi in facoltà o farti vivo di persona.

  • naturalmente non scrivo ‘stimato professore’ nella corrispondenza accademica, mi riferivo alla formula del ‘buongiorno professore’ rielaborata per la circostanza di commento al tuo blog.

  • Caro professore, mi ha completamente illuminato. Se si ignorano una serie di questioni poste per rispondere solo ad una battuta, è chiaro che non vi è alcuna intenzione di discutere, ma soltanto di vincere. E allora la motivazione della sua scelta sarà a noi tutti chiara se le elezioni andranno in un certo modo. Ma mi auguro di non saperlo mai.

  • No certo l’ideologia muta, ma credo risponda a certe condizioni psicologiche e sociali che la vincolano e che limitino il ventaglio di possibilità di mutamento. Sull’economia sì ne parlano, ma senza una critica organica mi sembra.

    Comunque passerò a trovarti per approfondire il discorso, quando riuscirò a trovarne il tempo, grazie dell’invito.

    Ho votato anche Ollino, già ne ero orientato e il tuo consiglio di certo ha rafforzato l’orientamento.

  • Cercherò di essere più chiaro. Non mi spiace affatto.
    Le ho posto una serie di questioni che, almeno a me, sembravano utili ai fini di un ragionamento vero sul voto. Poi ho fatto una battuta e lei mi ha risposto soltanto alla battuta con una battuta (tra l’altro non credo che con tutti i guai del PD, Renzi abbia a casa uno stalliere amico di Mangano, quindi proprio la stessa cosa non sono) eludendo le risposte alle altre domande. L’incontro di oggi di Grillo va nella direzione delle domande che le avevo posto ed è direi imbarazzante (almeno per uno che non sa se votare lista Tsipras o M5s). Un atteggiamento del genere è utile all’uomo schierato, meglio, appartenente ad un movimento o ad un partito che cerca proseliti e non a chi si pone come qualcuno che spiega le proprie ragioni di voto, ma è pronto a discuterne con gli altri. E’ più chiaro adesso? Il suo pezzo di oggi non fa altro che confermare quello che ho appena scritto, ma magari mi spiego male anche stavolta. Per fortuna, nonostante i simpatizzanti come lei, che sono di sinistra, ma votano altro, la lista Tsipras ce l’ha fatta e nel parlamento Europeo avremo almeno tre italiani che non hanno problemi a dire che sono di sinistra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.