Un Referendum fra i nostri lettori proposto da Algido Lunnai.

Un Referendum fra i nostri lettori  proposto da Algido Lunnai.


Gentile professor Giannuli,

plutarco
plutarco

abuso dell’ospitalità del suo sito –che so seguito da molti storici- per porre una questione di non poco conto: come inquadrare la figura storica di Silvio Berlusconi? In che termini ne parleranno gli storici del futuro prossimo?
Se un nuovo Plutarco dovesse scrivere una vita parallela di Berlusconi, a chi lo accoppierebbe?

Dobbiamo dire che, per il presente, non abbiamo trovato nessuna figura significativa che possa stargli a pari: non Brown o Sarkozy, di impari statura, non il giovane Obama o l’insignificante Merkel o, peggio ancora, il sovversivo Zapatero. Forse il solo Vladimir Putin –non a caso amico prediletto- potrebbe reggere il confronto. Ma solo per un attimo: l’uomo è freddo e poco comunicativo, inadatto a sollevare gli entusiasmi delle folle oceaniche.

Ed allora, l’unica è spostarsi cercando figure che possano stargli a petto senza badare al fatto che siano perfettamente coeve.
In fondo, neanche le vite di Plutarco furono quelle di contemporanei: fra Pericle e Fabio Massimo passano due secoli e fra Nicia e Crasso ne passano più di tre.
E qui, per limitarci al Novecento, qualcuno potrebbe indicare Charles De Gaulle, talaltro Wiston Churchill o forse Gustav Stresemann, ma sentiamo che si tratta di grandi personalità, certo, ma irrimediabilmente diverse dal Nostro ,il quale, per parte sua, accostò più volte la sua figura a quella di De Gasperi. Ma è evidente che gli fece velo la modestia…

Per una corretta comparazione occorre stabilire preliminarmente i tratti identificativi sui quali costruire l’analogia. E noi proponiamo questi sette punti caratterizzanti:

1- il forte senso di sé, la consapevolezza della propria missione, scolpita nell’autodefinizione di “Unto del Signore”
2- il dichiarato ed intemerato anticomunismo
3- il deciso presidenzialismo, possibilmente ereditario
4- il forte senso dello spettacolo e la passione per lo sport
5- il senso degli affari
6- la generosa propensione a regalare gioielli
7- l’inesausta passione per il gentil sesso.

caligola o berlusconi?
caligola o berlusconi?

Dopo attento esame della storia internazionale e dopo attenta valutazione degli aspetti peculiari di ciascuno statista, solo tre nomi sono restati in gara: Idi Amin Dada, Presidente dell’Uganda dal 1971 al 1979, Bokassa I imperatore del Centrafrica fra il 1976 ed il 1979 (e, prima, presidente dello stesso paese dal 1966) Mobutu Sese Seko, presidente dello Zaire dal 1965 al 1997.
Fuori discussione l’indefesso anticomunismo dei tre, la somiglianza appare piena con due della triade anche sul piano del primo criterio, la consapevolezza della propria eccezionalità espressa nei titoli autoconferiti:

– Idi Amin si auto-conferì il titolo di “Sua Eccellenza il Presidente a vita, Feldmaresciallo Al Hadji Dottor Idi Amin, Signore di Tutte le Bestie della Terra e dei Pesci del Mare e Conquistatore dell’Impero britannico in Generale e dell’Uganda in Particolare”

– Mobutu cambiò il suo nome in Mobutu Sese Seko Kuku Ngbendu Wa Zabanga, che vuol dire “Mobutu il guerriero che va di vittoria in vittoria senza che alcuno possa fermarlo” e, nel 1971, ribattezzò il lago Albert come Lago Mobutu Sese Seko.

-Di Bokassa non abbiamo notizie di altri titoli autoconferiti oltre che quello di imperatore che, però, sottolinea una forte somiglianza con le concezioni costituzionali del nostro (terzo criterio).

Peraltro anche gli altri due, che presero il potere con una decisa “discesa in campo”,  espressero un illuminato pensiero costituzionale assai simile: Amin Dada nel 1966 sospese la costituzione ed iniziò a governare per decreto, ed anche Mobutu si sbarazzò ben presto di ogni vincolo costituzionale, fondando un partito unico di cui si proclamò “maresciallo-presidente”.

Anche per il quarto criterio (il  senso dello spettacolo e la passione per lo sport) trova riscontri sia in Amin Dada (che fu boxeur e che un appunto per uso interno, fu definito dal  Foreign Office britannico “uno splendido esemplare e un buon giocatore di calcio”),  che in Bokassa, che spese ben 20 milioni di dollari per l’incoronazione che, nelle forme volle rispecchiare quella di Napoleone, idolo di Bokassa.

Ma  chi batte tutti gli altri, arrivando a una spanna dal Nostro, è Mobutu, che il 30 ottobre 1974 organizzò a Kinshasa (esclusivamente a fini propagandistici) il più famoso incontro della storia del pugilato: Muhammad Ali contro George Foreman. Ma già anni prima aveva dato prova del suo talento scenico allestendo la falsa rappresentazione dell’esecuzione di Patrice Lumumba. In seguito accuserà cinque Ministri del suo governo di alto tradimento condannandoli a morte, esecuzione eseguita allo stadio di Kinshasa e trasformata in spettacolo davanti  a decine di migliaia di persone.

Meno spiccata è, invece, la somiglianza fra lo zairese e l’Uomo di Arcore sul piano del senso degli affari. Di Mobutu non si segnala alcuna particolare performance affaristica, a parte le consuete royalties sui contratti internazionali. Da questo punto di vista, seppe fare meglio Bokassa I con i suoi traffici di uranio con la Francia. Ma in questo campo il migliore è stato Amin Dada che, già nel 1965, risultò implicato nel contrabbando di oro, caffè ed avorio della Repubblica Democratica del Congo. Ma, ovviamente, restiamo molte spanne sotto il Nostro.

Sul sesto criterio (la generosa propensione a regalare gioielli) l’unico che possa reggere il confronto è Bokassa I che regalava spesso diamanti al presidente francese Giscard D’Estaing (non ci sarà stata una relazione omosessuale fra i due?!)

Ultimo punto, l’inesausta passione per il gentil sesso. Buone credenziali presenta Amin il cui secondo nome, Dada, deriva da certi precedenti mentre prestava servizio nell’esercito coloniale inglese in Kenya: ogni qualvolta veniva sorpreso insieme una donna nella sua tenda si difendeva dichiarando che era sua “dada” (sorella in swahili), scansando così la punizione.
Ma di meglio sembra che abbia fatto Mobutu, di cui si narrano imprese leggendarie (orge anche con sedici donne e lui unico maschio). D’altra parte, sembra che quando mutò nome, stesse per assumerne un altro il cui significato non era quello del “guerriero che passa di vittoria in vittoria ecc.” bensì “Il leone nella foresta che non lascia vergine alcuna gazzella”. E qui l’analogia si fa prepotente!

Non crede, professor Giannuli, che dovrebbe consultare i suoi lettori a pronunciarsi sul personaggio storico degno di raffrontare la sua vita con quella del Nostro?

Devotamente suo

Algido Lunnai, 6 luglio ’09

Un referendum fra quanti seguono questo sito


Sollecitati da Algido Lunnai, sollecitiamo i lettori ad esprimersi sul seguente quesito:
quale personaggio storico ha una “vita parallela” a quella di Silvio Berlusconi?

Mosè                       Annibale                    Taillerand
Gesù                      De Gaulle                    Einstein
Idi Amin Dada    Bokassa I                     Mobutu Sese Seko

(indicare la preferenza)

votate attraverso i commenti all’articolo, i conteggi delle risposte verranno resi pubblici tra una settimana!

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Aldo Giannuli

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Comments (16)

  • se devo proprio scegliere dire Amin per la definizione proposta da Lunnai che mi ha fatto cadere dalla sedia dal ridere.
    Se potessi invece scegliere liberamente, non conoscendone pero’ le abitudini sessuali, direi Sansone per via dell’infinita persistenza e resistenza alle avversita’ e al fatto che cadesse lui resterebbero sepolti i Filistei della sua coalizione sotto le macerie.
    PS: se qualcuno si domandasse quale fosse il suo punto debole, ovviamente e’ il PD.

  • Secondo me è MOBUTU SESE SEKO. Alle caratteristiche del Nostro, che si incrociano con i personaggi indicati nel referendum, aggiungerei quelle del Trickster, l’imbroglione, e dell’Ubu, il cinico e ottuso buffone. Qui i paralleli vanno inevitabilmente ai mai compianti Richard Nixon e George W. Bush.
    Beppe Foglio

  • Domande sbagliate che sottendono un secondo fine e nemmeno molto nascosto. Berlusconi assomiglia a se stesso nel bene e nel male.Tipico prodotto della piccola Italia senza coglioni. Quelli sopra i coglioni li avevano compresi Amin Dada e Bocassa. Da noi i coglioni li hanno di là dal Tevere e basta, nemmeno i fratelli di loggia sanno essere all’altezza. Ciao Aldo.

  • Un personaggio? Forse Totò, ma neppure: perché Totò voleva far ridere e sapeva come fare. Berlusconi invece si prende sul serio, e questa volta fa proprio ridere. La mia impressione è che questa volta sia vicino alla cottura: a meno di un miracolo. Continua a sorridere, ma ha le guance un po’ anchilosate. Al G-8 rischia l’indifferenza, nell’attesa che cada. L’indifferenza, in politica, è la cosa peggiore. Tuttavia è diabolico: che ce la faccia anche questa volta? Chi sa, ma il ridicolo, che è il peggio che possa capitare, non glielo toglie più nessuno di dosso.
    Nico Perrone

  • Un saluto a tutti, in primis .
    Sono d’accordo sul fatto che sia davvero una miscellanea tra Mobutu, Bokassa e Idi Amin Dada , ma aggiungerei un pizzico di Ceausescu ( controllo dei più utilizzati mezzi di comunicazione ) ed una spruzzatina di Stalin ( la paranoia che dimostra berlusconi non appare inferiore a quella di Josef…).
    Nell’articolo non si parla della bulimia sessuale di Mussolini ( al quale di sicuro berlusconi si ispira ), ma d’altra parte, Mussolini un po’ d’intelligenza la aveva…

  • A mio sommesso avviso non è paragonabile con nessuno dei personaggi suddetti per una semplice ragione di fondo: egli possiede alcune caratteristiche tristemente “italiane”, anche se portate all’eccesso, quasi al paradosso: elevazione del Sè, arrivismo, amore per il potere (non è un caso che in Sicilia si dica che “è meglio che fottere”), maschilismo estremo, disprezzo per la giustizia, moralità del tutto latitante, quadro psicologico caratteristico della ‘dissonanza cognitiva’.
    Mi scuso, dunque, ma trovo difficile l’accostamento ad un qualche personaggio storico.

    Se, come correttamente afferma Aldo, dall’estero si sta preparando un putch, troverei piuttosto interessante capire o immaginare una eventuale reazione di Cosa Nostra, che un così evidente ruolo ha avuto nell’ascesa economica, prima, e politica, poi, del sig. B. A meno che essa non sia già parte della ‘cospirazione’.

  • Trovo molte analogie tra Bokassa I e berlusconi: il primo si ispirava a Napoleone il secondo ne ha la statura (solo fisica), il primo pare soffrisse di turbe psichiche, anche il secondo pare sia ”malato”; il primo era uso regalare diamanti, il secondo regala gioielli;
    il primo ha avuto 17 mogli, il secondo ha un harem non conteggiato; il primo pare fosse anche cannibale, il secondo ha cannibalizzato il nostro povero paese.

  • Come startup, fermamente: Cola di Rienzo. Nessuno, neanche una sfaccettatura, di quelli citati. Qualcuno aberrante (Einstein perchè? per le donne? e Talleyrand? una merda in calza di seta?). Le equivalenze vanno cercate fuori della politica. Il suo mentore è per me Carnegie. Il suo skill chiave: la vendita. Sarà ricordato per aver portato nella politica quelle tecniche di imbonimento (absit iniuria verbis) che hanno fatto grandi imprese di largo consumo negli anni 60/70. I nomi? Sono parecchi, ma perché farli. Sono tramontati.

  • Intervengo fuori tempo, quando almeno per il momento Berlusconi non occupa più lo scranno di Primo Ministro. Soprattutto negli ultimi tempi del suo ministero, ho spesso accostato Berlusconi ad un suo lontano predecessore: l’on. Carlo Luigi Farini. Anche costui fu più volte invitato da vari deputati a dimettersi a causa dei suoi comportamenti eccentrici e delle sue dichiarazioni un po’ sopra le righe. Il re Vittorio Emanuele però non se ne dava per inteso. Si convinse a destituirlo solo dopo che il Primo Ministro lo aveva minacciato con un coltello, intimandogli di dichiarare immediatamente guerra alla Russia.
    Ecco, se devo indicare un personaggio della storia paragonabile a Berlusconi, dico Carlo Luigi Farini.

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