Ucraina: le ragioni dei russi.

(Con preghiera vivissima, prima di commentare, di leggere il pezzo per intero e non limitarsi alle prime righe)

Diversi intervenuti sul pezzo precedente (probabilmente a causa di quell’enfatico “Entra” al quarto rigo) hanno centrato l’attenzione solo sul punto iniziale e mi accusano di accettare acriticamente la versione occidentale che dà per scontato l’avvio dell’entrata russa in Ucraina. Più che altro, la mia impressione è che Putin sia sul punto di farlo e ci siano le prime avvisaglie: il milione di persone che lascia le zone più a rischio, alcuni filmati che, per quanto non decisivi, costituiscono indizi che non è possibile ignorare del tutto, la stessa dichiarazione di Putin “Se voglio prendo Kiev in due giorni” ecc.. D’altra parte sembra ormai chiaro (nessuno lo contesta seriamente) che automezzi e soldati russi partecipino alla battaglia di Mariupol. I carri armati non ci sono ancora, ma, insomma…

Può darsi che i russi stiano solo mostrando i muscoli, senza avere intenzione di spingere sino in fondo (ora poi sembra profilarsi una tregua), ma l’impressione è che le cose siano già andate avanti un bel po’. Comunque, i dubbi si risolveranno nel giro di giorni o settimane, dopo di che capiremo dove andiamo a sbattere.

Ovviamente, se l’intervento dovesse esserci, la cosa sarebbe assai criticabile sul piano del metodo (e penso che siamo tutti d’accordo su questo punto, diversamente non capirei il perché di tanta preoccupazione nel respingere l’idea che l’attacco sia iniziato), ma sul merito, se non si fosse capito, sostengo che i russi e la Repubblica di Donetsk hanno prevalentemente ragione e cercherò di dimostrarlo, partendo dall’analisi dei piani strategici della Casa Bianca per come sono venuti evidenziandosi in questi anni.

Come dicevo nel pezzo precedente, mentre Bush (pur sempre nell’ordine di idee del nuovo ordine monopolare, ispirato da progetti del “Nuovo secolo americano”) aveva perseguito una partnership particolare con Mosca, curando che non restasse isolata, Obama ha ribaltato questa impostazione. Bush, aveva eletto a suo nemico strategico l’ “Islam non allineato” –per evidenti ragioni petrolifere- e badava a contenere la Cina, ma era scarsamente interessato ai suoi amici europei (lo dimostrò ampiamente lanciando la proposta della “coalizione dei volenterosi” che avrebbe dovuto soppiantare Nato ed Onu): pertanto, aveva interesse  ad un buon rapporto con il Cremlino, sia per contenere la Cina, quanto per far capire agli europei che contavano quanto il due di coppe quando regna denari.

Obama, invece, dopo un infelice tentativo di G2 con la Cina –rapidamente diventata il nemico da imbrigliare-, si è disimpegnato dallo scacchiere mediorientale (forse anche per via della scoperta del petrolio di shale, che, in prospettiva, ne ha ridotto il rilievo energetico) ed ha cercato di recuperare gli amici europei, sin lì maltrattati, per rilanciare l’egemonia americana nella formula Nato. Ed, in questo quadro, la strategia euroasiatica di Putin che puntava a fare da ponte fra Cina ed Europa (meglio ancora, Germania) era di disturbo, per cui la Casa Bianca ha lavorato a mettere nell’angolo i russi, marginalizzandone la presenza sulla scena internazionale.

In questo quadro, la partita Ucraina aveva una sua rilevante importanza; facendo entrare l’Ucraina nella Nato, gli Usa ottenevano di completare la cintura dei paesi Nato dal Mar Baltico al Mar nero, di installare in Ucraina la rete radar e sistemi antimissile, di espellere le basi russe dalla Crimea, tagliando fuori la Russia dall’accesso al Mediterraneo, di strozzare i rifornimenti di gas russo, costringendoli a passare dal territorio ucraino, così da permettere agli ucraini di continuare nella pratica dei prelievi abusivi e non pagati. E, per di più, tutto questo avrebbe liquidato il progetto russo di un’area di libero scambio euroasiatica (con Bielorussia, Kazakhstan, ed altri) lasciandola senza sbocco all’Europa ed al Mediterraneo.

Che gli Usa facciano le loro operazioni fa parte delle regole del gioco, ma, allo stesso modo fa parte di queste regole la reazione russa.

Le apparenze presentano i russi come gli aggressori, ma sul piano strategico sono gli aggrediti. Gli Ucraini vogliono entrare nella Nato? Padronissimi, ma a quel punto, gli equilibri territoriali decisi all’inizio, sulla base di una Ucraina non allineata, vanno ridiscussi.

Gli Ucraini vogliono rimettere in discussione la presenza di basi russe sul loro territorio? Ma allora i russi hanno diritto di rivendicare l’Ucraina, visto che la Crimea ucraina non è stata mai.

Le frontiere scaturite dalla II Guerra Mondiale sono intangibili? Ma allora come la mettiamo con la Jugoslavia? Gli Ucraini hanno diritto di far installare agli americani i missili con 3000 km di raggio d’azione (cioè, sino a Mosca)? Ma, allora, perché gli americani, nel 1962, erano arrivati alla soglia della guerra per i missili russi a Cuba?

Vogliamo parlare della difesa dei civili ucraini? Benissimo, ma a me pare che quelli che hanno subito una aggressione gravissima come la strage di Odessa siano stati i russofoni. Fra i secessionisti filo russi c’è un fascistoide come Dugin? Si, ma Dugin conta relativamente poco nella Repubblica di Donetsk, mentre a Kiev è ben più rilevante il peso dei nazisti di Pravi Sektor.

Ecco perché dico che i russi adottano metodi discutibili ed un po’ avventuristici, ma nel merito hanno ragioni nettamente prevalenti. Non mi schiero affatto dalla loro parte: ripeto che, soprattutto, quando scrivo di politica estera, lo faccio da analista, cercando di non schierarmi e di limitare al massimo le inevitabili simpatie o antipatie politiche; ma, stando alle regole della politica internazionale, mi pare che la reazione russa sia logica e legittima: perché mai i russi avrebbero dovuto assistere a questo mutamento dei rapporti di forza a loro sfavore senza reagire?

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (38)

  • Mi sembra una lettura assolutamente equilibrata degli eventi ucraini. Credo di poter convenire col professore e dire che le cose stanno effettivamente come lui le descrive. La Russia è sì aggredita, ma persegue ad ogni modo i suoi interessi, legittimi, ma anch’essi di respiro imperialistico, pur nella loro natura e proporzione non comparabili a quelli americani. La Russia punta all’egemonia regionale dell’Eurasia, l’America punta a mantenere l’egemonia mondiale, adottando il criterio del “divide et impera” e assicurandosi che nessuno sia in grado di contenderle il primato, qui sta la differenza. Una ragione in più per appoggiare la sfida all’impero e sentirsi anche solo un po’ filorussi. Questo naturalmente il professore non può dirlo e fa bene se vuol fare analisi imparziali.

  • Non sono per niente d’accordo con il Prof. Giannuli. E’ verissimo che i fatti di Kiev sono poco chiari e il confine tra rivoluzione e colpo di stato è spesso poco definito ma è innegabile che l’annessione lampo della Crimea con tanto di occupazione russa (di certo non potevano aspettere le elezioni del 25 maggio) è gia’ di per se un fatto scandaloso. Il referendum è stato una pagliacciata. Gia’ questo, escludendo gli avvenimenti recenti nell’est dell’Ucraina mettono la Russia in una posizione indifendibile. Non mi pare proprio che possano essere considerati aggrediti visto che la destituzione dell’ex presidente ucraino è un fatto interno a quel paese

    • fatto interno la deposizione di Yanukovich? Non si sta simpatico per niente ma insomma proprio proprio un fatto tutto interno all’Ucraina mi pare che faccia il paio con quelli dell’altra parte che pensano che in Ucraina non combatta manco un soldato russo!

  • La sua analisi della crisi ucraina mi sembra accurata e sostanzialmente condivisibile.

    Una sola cosa mi lascia un po’ perplesso: quell’accenno al fatto che “i russi hanno diritto di rivendicare la Crimea, visto che la Crimea ucraina non lo è stata mai”. Sostenere una cosa del genere non è molto pericoloso? In base a questa logica, in astratto, si potrebbe arrivare a sostenere che l’Italia ha il “diritto di rivendicare” l’Istria e la Dalmazia; ecc. Più in concreto, probabilmente la Russia potrebbe rivendicare, in base a considerazioni simili, quei territori dei paesi baltici più intensamente abitati da popolazioni russofone.

  • … e se questo accadesse, potrebbe davvero crearsi un problema visto che fra i paesi baltici, se non sbaglio, ci sono membri della Nato…

    (ps. mi scuso per avere inviato due post ma ho inavvertitamente pubblicato il precedente prima di finirlo)

  • Nel mio intervento precedente avevo scritto: Il tempo gioca contro la Russia.

    A me sembra una buona ragione per spiegare anche il comportamento molto nervoso dei Russi che sanno di non poter concedere piu’ di tanto, altrimenti si sentirebbero veramente in pericolo.

    Il gioco muscolare contro di loro oltre ad essere poco fruttifero, rischia di essere veramente pericoloso.

  • Gli USA, con le sanzioni della UE nei confronti della Russia, coglierebbero due piccioni con una fava. Indebolirebbero economicamente sia Ue che Russia per poi saltare alla gola dei russi per le materie prime e ridurre UE a veri e propri sudditi, con nessuna voce in capitolo.

  • no no no. non ci siamo. non si possono paragonare usa e russia credendo che si tratti di cose simili. gli usa hanno il soft power, l’appeal, hanno vinto la guerra fredda, sono l’unico paese che per anni ha potuto parlare di monopolarità tanto forte è stata la loro influenze esterna.
    l’urrs è una oligarchia, alquanto ingessata, sconfitta dalla storia, completamente priva di soft power e quindi limitata alle azioni militari per gli argomenti concernenti l’espansione territoriale.
    insomma sia usa che urrs possono avere interessi espansionistici, ma mi sembra quasi che si stia parlando di sport diversi. anche perchè il modello economico russo è praticamente lo stesso di quello usa e la classe dirigente russa è caratterizzata dallo stesso orizzonte valoriale della classe dirigente occidentale ultraricca. quindi i russi possono pure prendersi l’ucraina, ma non è che sotto questo punto di vista cambia qualcosa: il modello imperialista di stampo usa trionferebbe comunque, anche con la bandiera blu rossa e e bianca.
    ma ritenere che lasciare fare putin sia la soluzione migliore è azzardato, dato che non è detto che una volta conquistato tutto con i carriarmatini si possa fondare il paese della bambagia: le ultime guerre di terra di stampo usa hanno dimostrato che distruggere gli stati nazione è abbastanza semplice, dato che essi non hanno più gli strumenti per resistere alle ingerenze esterne, ma che ricostruire dal nulla uno stato nazione funzionante è molto più difficile, a meno di non metterci solo militari e cacciare gli altri.
    d’altra parte bisognerebbe considerare anche i paesi baltici ex urrs: immagino che non sia molto bello vedere uno stato dalle caratteristiche molto simili al proprio invaso dal vicino: la logica conseguenza sarebbe una ulteriore militarizzazione di una fascia importante dell’europa, con la possibilità che si arrivi alla guerra comunque.
    è chiaro che la classe dirigente ucraina, nonostante questo, è indifendibile. non è giusto che la popolazione ucraina paghi non solo per la disgrazia di avere una classe dirigente simile, ma anche per gli errori da essa fatti. la soluzione migliore sarebbe stata se l’ucraina avesse ceduto il contenitore di barchette per putin in crimea, casomai in cambio dei debiti per il gas, e pace fatta: ogni soluzione che si allontani da un do ut des che medii tra le due volontà è comunque un’inculata che può portare, in un modo o nell’altro, solo altra guerra.

  • Signor Giannuli una piccola nota a margine su dugin:questo geopolitico conta molto poco in Russia ma stranamente ,soprattutto qui in Italia, si ha un’immagine molto artefatta e forzata di questo filosofo-eroe considerato a torto come un’importante consigliere geopolitico di Putin…Secondo Lei la fantapolitica di wikipedia e della bloggaglia da baraccone è sempre all’opera?

  • Tutto condivisibile e chiaro. Io proporrei anche, però, il seguente gioco.
    Sostituiamo alcuni nomi e vediamo cosa esce fuori.
    Al governo (golpista) di Kiev quello Milosevic (democraticamente eletto), ai separatisti filorussi (trucidati più de) i kosovari.
    Domanda: se Putin si comportasse come la NATO, radendo al suolo l’Ucraina coi bombardamenti e poi occupandola con le sue basi, come lo definiremmo?

  • Caro Maverick, ho avuto modo di parlare di recente e nel passato con persone, oggi in Italia, provenienti dalla zona russofona dell’Ucraina. Ebbene queste persone non conoscevano affatto la lingua ucraina ma soltanto il russo. Se queste persone sono state costrette per decreto, come è accaduto dopo il colpo di stato, di piazza o di forza ( o come meglio vuoi definirlo ) di piazza Maidan, a parlare ed usare esclusivamente la lingua ucraina, secondo te, cosa altro avrebbero fare dovuto fare o in che altro modo avrebbero dovuto reagire? Rispodimi a questo semplice quesito, tutto il resto sono semplici disquisizioni da salotto.

  • Un post necessario per tutti quelli che certe cose o non le sanno e come pecore servono il padrone (ovvero quelli che si fanno chiamare deputati e senatori) o le ignorano.
    Speriamo che la gentaglia che decide, legga ogni tanto questo blog.

  • ilBuonSoldatoScveik

    Egregio Professore, nel panorama di questa guerra vorrei farle una domanda di carattere giuridico internazionale. Mi scusi per le eventuali imprecisioni in materia. Per chiarire la domanda devo fare una breve premessa riassuntiva. Gli anglo-americani hanno subito due importanti sconfitte tattiche nella loro guerra per procura nell’ultimo mese della campagna ucraina, la cui strategia complessiva lei ha illustrato… anche se si potrebbe valutare se questa sia la strategia reale o, almeno, non la sola; essendo possibile che le apparenti sconfitte tattiche siano in realtà vittorie in una più subdola strategia anti-tedesca e non soltanto anti-russa. Comunque questo esula dalla domanda. Le sconfitte tattiche sono le seguenti: la prima con la firma, l’8 agosto, dell’accordo fra Belgio, Olanda, Ucraina e Australia di secretazione e non divulgazione dei dati relativi all’abbattimento dell’areo civile malese carico di passeggeri. Non divulgazione che azzera il tentativo di creare un nuovo caso Torri.Gemelle/Pearl.Harbour/Lusitania atto a trascinare la Russia in guerra aperta. Evidentemente le perizie hanno dimostrato che non è stato un missile da terra ad abbattere l’aereo malese, ma è stato il caccia ucraino che gli volava accanto. La seconda sul campo la settimana scorsa dove l’esercito ucraino è stato sbaragliato dall’esercito della DPR (quella che precedentemente era chiamata la milizia dei ribelli). Qui si colloca la materia della domanda. L’esercito ucraino era composto, come testimonia lo stesso stato maggiore dell’esercito della DPR, da un piccolo nucleo di militari validi formatisi nelle accademie di Mosca e da un grandissimo numero di reclute coscritte mandate allo sbaraglio come carne da macello per fare numero. I dati di parte DPR (essendo di parte sono, ovviamente, da verificare) parlano di più di 12.000 soldati nemici uccisi, 19.000 feriti, 5.000 dispersi e un numero enorme di diserzioni. I dollari delle aziende anglo-americane presenti sul territorio avevano facilmente comprato le proteste di piazza Maidan, ma potevano pensare davvero di vincere la battaglia sul campo con truppe di civili impreparati? Però anche questo esula dalla domanda che è la seguente: nelle scorse settimane è stata emanata una legge dal governo ucraino che prevede la chiamata alle armi obbligatoria per tutti i cittadini maschi dai 18 ai 60 anni! L’età si eleva a 65 anni se il soggetto ha avuto precedenti esperienze militari! Questo fatto non è stato divulgato dai media occidentali ma, oltre alla necessità di propaganda dei media occidentali, si può considerare come crimine di guerra costringere popolazioni inermi a combattere contro militari motivati e preparati armati da Mosca? Il governo ucraino aderisce all’Europa e combatte formalmente per essa. Può legalmente, secondo il diritto internazionale, l’Europa avvallare questa coscrizione obbligatoria? Può costituire un pericoloso precedente legale internazionale?

    • Buon soldato: penso tutto il male possibile della coscrizione obbligatoria ma dubito che possa essere ritenuta un crimine dato che è presente in molti ordinamenti giuridici persino in costituzione e per di più potrebbero invocare lo stato di guerra

  • posso dire che solo gli ingenui possono pensare che non ci siano soldati russi fra le fila dei ribelli?

    cosa siamo nati ieri?
    crediamo ancora alle favole per cui esistono cattivi cattivissimi e buoni buonissimi?

    questo a prescindere da come la si pensi sulle ragioni del conflitto, direi che dovrebbe esser riconosciuto da tutti. soprattutto da chi vorrebbe riconoscersi come non facente parte del mainstream….non facciamo l’errore di adottare un “secondstream” e di attenervici indipendentemente dai fatti.

  • Il post di oggi peraltro interessante, secondo me contiene un equivoco.
    Cito: “… per cui la Casa Bianca ha lavorato a mettere nell’angolo i russi, marginalizzandone la presenza sulla scena internazionale.”
    Questo atteggiamento è tipico del gioco degli scacchi (e non stupisce che gli USA lo applichino non essendo capaci di fare,
    sostanzialmente, niente altro).
    L’equivoco è alimentato dai commenti anglosassoni, non solo per burla.
    In cosa consiste l’equivoco?
    A me pare che lei tenda ad attribuire alla Russia l’intenzione di giocare una partita a scacchi (“… la versione occidentale che dà per scontato l’avvio dell’entrata russa in Ucraina. Più che altro, la mia impressione è che Putin sia sul punto di farlo …”, mentre non è così.

    Altro giuoco …

  • Io credo che realmente la Russia sia nella parte dell’aggredita che sta reagendo, e antipatie o meno per Putin, ad essere un minimo obiettivi bisogna anche riconoscerle un discreto equilibrio nella reazione.
    Il golpe eterodiretto e finanziato dagli Usa attraverso la polonia è stato un vero e proprio atgto di aggressione nei confronti della Russia. Il regime insediato a Kiev si è anche macchiato di numerosi crimini quali l’eccidio di Odessa e l’abattimento del volo civile Malese ( ormai inequivocabile dalle numerose prove raccolte ed ammesso anche dal governo malese ), oltre al tentativo non riuscito di fare pulizia etnica nelle regioni Russofone. Gli usa e Obama stesso si sono macchiati di crimini compiuti consapevolmente ( le bugie sul volo Masyan in cui Obama ha dato subito la colpa ai Russofoni mentre sapeva benissimo e con certezza che era stato un sukoy 25 ucraino a sparare un missile e poi finire il volo di linea con il cannone di bordo – cannone che ha lasciato segni inequivocabili sui rottami ).
    In tale contesto la Russia avrebbe avuto tutto il diritto di intervenire facendo tabula rasa dell’esercito di Kiev – molto più diritto di quello che avevano gli usa di invadere Iraq e Iran o la Nato di attaccare la Serbia. Tuttavia ciò non è stato, mi stupisce che in un blog serio come questoq vengano prese anche minimamente sul serio le accuse ucraine e americane su presunte ( e al momento inesistenti , se e quando sarà si vedrà benissimo) invasioni Russe. Non solo non esiste alcuna prova al riguardo ma ne esistono di fortissime contro ( se Putin avesse deciso di invadere l’ucraina si sarebbero mossi almeno 100.000 soldati con equipaggiamenti ed avremmo documenti video e fotografici inequivocabili, non qualche blindato inquadrato sfocato e da lontano ).
    La storia dell’invasione russa è palesemente una balla che il Governo di Kiev , quello del piegheremo i ribelli in 48 ore ,si è dovuto inventare per giustificare le cocenti sconfitte militari subite dalle milizie della Novorossia ( credo che ci dovremmo abituare ad utilizzare questo termine e non quello scorretto ed offensivo di “ribelli” ).
    Certamente Putin ha fornito loro supporto tecnico logistico ed armamenti di prima qualità ma penso che egli stesso non avesse previsto una plateale e rapida debacle delle truppe regolari di Kiev.
    Probabile che ci siano reparti speciali russi sul territorio ucraino ma non è certo un’ invasione, sono cose che sia gli Americani che i Francesi che Gli Inglesi hanno fatto regolarmente dalla Libia alla Siria, passando per Afghanistan Etiopia e Mali, con che faccia possono obiettare qualcosa ora non ho idea.
    Finora fortunatamente la Russia ha agito con equilibrio cercando soluzioni di stabilizzazione che vadano nbei limiti del possibile a ricucire gli enormi danni fatti dall’irresponsabilità occidentale. Per esempio ora come ora l’unica soluzione che sembra logica è la divisione in 2 dell’Ucraina con la creazione ( magari de facto e non proclamata ) di due entità statali, una povera che ingloberà Kiev che andrà a cercare fortuna con la Ue ( illusi o pazzi scriteriati direi ) e quella ricca e con le risorse, affacciata sul mare di Azov nettamente Filorussa.
    Qualsiasi tentativo di fare altro , ormai non può che aggravare i disastri già compiuti.

  • Professore, a quando un’analisi su la presunta operazione “Falange Armata” ?
    E qualche considerazione sulla scomparsa di Michele Landi?

    Grazie e a presto

  • Non c’è da aggiungere nulla al post del prof, elimina le ambiguità del precedente.

    Io sto con Putin. Anche se è il boss di un regime oligarchico-mafioso, è l’unico che sta contrastando l’arroganza USA. Me ne fotto se avrò a fianco fascisti di Forza Nuova. Se l’obiettivo è comune, ci si unisce. Destra e sinistra è finita.

    Facciamo poco le mammolette ingenue: qua si gioca una partita strategica: gli USA usano l’Ucraina come trampolino di lancio per aggredire la Russia installando basi e missili e, sul lungo periodo, la Cina. Il capitalismo USA non tollera concorrenti.
    La Russia non poteva non reagire, sobillando i suoi russi in Ucraina (che fino a 20anni fa era URSS) a autodeterminarsi e unirsi alla Russia. Ora che li ha sobillati promettendogli di aiutarli, mica poteva mollarli in pasto ai nazisti ucraini. I Russi non tradiscono. Quello lo fanno gli italiani. Sicchè è nella forza delle cose che essi muoveranno l’esercito se la cosa non si sblocca.

    A quel punto i pupazzi tipo Randmussen o la pupazza Mogherini che fanno? mandano la NATO? Scoppia la guerra con la Russia, fino alle armi atomiche?
    Qua stanno giocando col fuoco.

    L’orso russo lo devi lasciare nella sua tana, se gli rompi le palle lui si difende e ti assale.

    Da tutto questo, la flaccida europa beccherà solo danni: già si conta la diminuzione del PIL causa sanzioni. Vedremo questo inverno se dovremo accendere fornelletti a legna.

  • Il pensiero politico di Alexander Dugin viene come al solito liquidato in fretta e furia con l’epiteto di neofascista. In realtà si tratta di materia molto più complessa e vasta. Due pensatori di riferimento di Dugin, sono l’italiano Julius Evola, che non fu mai iscritto al partito fascista, osteggiato costantemente dai vertici del regime fascista e dal Vaticano per il suo paganesimo, godette della protezione del ras Farinacci e dell’ala filonazista del PNF.Fu accusato di tutto e di più,anche di essere un omosessuale (negli anni trenta era un accusa infamante e squalificante)pure di essere uno iettatore,comunque e sempre un emarginato sia durante il regime che dopo.Per quanto riguarda il francese René Guènon poi è impossibile poterlo classificare politicamente. Collaborò con il quotidiano di Farinacci, grazie ai contatti con Evola, ma fu sempre contrario al nazismo.Resta uno dei più grandi tradizionalisti europei, morì al Cairo, dopo essersi convertito all’islam.Il pensatore spagnolo Ortega Y Gasset, definì la catalogazione destra-sinistra, come una forma di semi-paresi mentale,ovvero due modi di defirnirsi degli idioti. Criterio quanto mai valido per Alexander Dugin.

  • gliel’ho già scritto nell’altro thread.
    la dichiarazione di guerra l’ha fatta Washington con il golpe di Maidan, dove una masnada di teppisti armati di tutto punto con i soldi di Soros ha rovesciato un governo legittimamente eletto.
    Governo corrotto?
    E che vuol dire?
    Se avessimo preso le armi contro il governo Berlusconi e ora contro quello Renzi lei approverebbe?
    Non credo, quindi Putin è fin troppo saggio ed è vero che potrebbe prendere Kiev non in due settimane ma in una.
    Se non l’ha fatto, vuol dire che non lo vuol fare, mentre l’abbronzato (non posso considerarlo nero, sarebbe un insulto alla memoria di Malcolm X o delle Black Panthers) cerca di piazzare i suoi missili balistici alle porte di Mosca.
    Mi creda, l’Impero del Male esiste e ha una bandiera a stelle e strisce.

  • Vorrei ricordare al signor Germano Germani(un nome un programma)che Evola è vero che non fu mai iscritto al partito fascista ma solo due italiani risultarono, dai documenti custoditi nel museo di berlino, come ospiti ufficiali delle SS Ahnenerbe di Wewelsburg: Julius Evola e il capitano fiorentino delle SS italiane Leale Martelli. Evola era l’unico intellettuale italiano ben visto nonostante il suo fanatismo per l’imperialismo pagano di Roma.Altro interessante aneddoto è che proprio Evola fu il responsabile della cacciata dalle Ahnenerbe(il cerchio interno dei quadri dirigenti delle SS) del principale ideologo del delirante misticismo nazista e cioè Karl Maria Wiligut ,che fu cosi destinato a tramontare in un clima di congiura cui non fu appunto estranea l’influenza del filosofo italiano Julius Evola. Quest’ultimo odiava a morte Wiligut,perché costui gli aveva precluso l’ammissione nelle Ahnenerbe SS tra il 1939 e il 1940, criticandolo, sia nelle sue pubblicazioni sia nelle conferenze che aveva tenuto a Berlino, in quanto troppo filo-romano, quindi latino e potenzialmente antigermanico. Evola lo ripagò facendo giungere a Himmler la notizia che Wiligut aveva fornito dati falsi nel suo giuramento di ammissione alle SS (in realtà la sua città natale sarebbe stata Bolzano e non Vienna), e Himmler se ne ebbe talmente a male da espellerlo dalle SS.Come si puo’ notare Evola è peggio che fascista..era direttamente aspirante nazista!! Ora come fa un dugin cosi imbevuto di fessoterismo paganeggiante ad essere un buon consigliere della Russia Ortodossa di Putin?…Infatti non lo considera nessuno al Cremlino perche’ la Russia lo è nei fatti e non solo a parole “Ortodossa”.L’aquila bicipite russa è questo: l’unione di intenti tra potere Statale e potere Religioso, proprio quello cui luttwak e scento-golpisti atlantici temono!!

  • Le leggo, le leggo.
    E ho letto che Putin sarebbe stato il primo a prendere le armi, il che è falso, perchè armi erano anche quelle con cui i cecchini di Maidan sparavano sulla folla per dare la colpa ai Berkut (ammesso da personaggi emninenti dell’UE), o le molotov con le quali hanno bruciato vivi dei poliziotti.
    Poi, le do atto, ci mancherebbe, che il suo blog è comunque un lampo di luce nel mare di tenebre dell’informazione italiana.

    • le solite menate: veramente non ho detto quello che mi attribuisce: c’è una sfumatura diversa: è stato il primo a farlo in kodo manifesto dall’esterno, poi sul resto siamo d’accordo. Insomma. quello che trovo discutibile non è il ricorso in sè alla “maniera forte” che a volte è l’unica possibile, , ma la scelta di tempi e modi che configura la sua strategia coìme un forte azzardo

  • Queste mie sono considerazioni e precisazioni, NON in polemica con il pezzo di Giannuli.
    Ancora non trovo sufficienti supporti alla notizia che truppe russe siano entrate in Ucraina, nemmeno il New York Times lo dice. Parla, citando una fonte del Dipartimento USA, di foto da satellite che “suggeriscono” che 1.000 soldati russi siano entrati in Ucraina. E questa è l’ultima notizia che ho reperito (notizia, non frasi buttate là).
    Ora, al di là di quel che sta succedendo, c’è un semplice ragionamento sul piano delle motivazioni concrete (e dunque delle spiegazioni) di quanto sta avvenendo.
    Non c’è nessuno che neghi che è interesse proclamato, oltre che ovvio, della Russia quello di vendere gas all’Europa occidentale, ATTRAVERSO l’Ucraina.
    Ora quale interesse avrebbe la Russia, Putin, a instaurare un clima di guerra che spingerebbe inevitabilmente il suo cliente a compattarsi col “fronte occidentale”, con tensioni, scambio di sanzioni, e crescente difficoltà a mantenere dei rapporti commerciali?
    Bisognerebbe ipotizzare che Putin (e la classe dirigente che gli sta attorno, perché nessuno – nemmeno il tiranno – governa da solo) sia un totale demente.
    Dall’altra parte, gli USA sono recentemente passati dalla posizione di importatore netto di energia ad esportatore netto. E vogliono vendere lo shale gas all’Europa occidentale, anche se hanno mercati anche altrove.
    Non so quale sia la verità storica, per la quale servono riferimenti e non solo ragionamenti, e il “cui prodest” fornisce indizi ma non costituisce prova, ma resta del tutto implausibile che Putin abbia interesse a questa guerra semiguerreggiata. Un interesse tattico (quello strategico è altrove) ce l’ha invece Kiev, e infatti è stato Porošenko ad Aprile ad interrompere senza un motto di spiegazione (e senza che nessuno gli chiedesse nulla) una tregua già in atto. Il cui prodest, oltre che la cronaca recente, depone piuttosto a favore dell’ipotesi che questa escalation sia di marca occidentale.
    A me pare che Putin si stia tenendo sul minimo sindacale, quanto a reazioni. Ha centinaia di migliaia di profughi Ucraini (e non credo esclusivamente russofoni), e i sentimenti antirussi prendono aspetti violenti tra le popolazioni ucrainofone. C’è anche qui una questione economica: l’est è agricolo, ma non si campa dell’essere “il granaio di Europa” in un mondo (l’Europa, e non solo lei) in sovrapproduzione agricola da qualche secolo. Ad est invece hanno delle industrie, i cui prodotti possono essere interessanti magari solo per la Russia (e forse neanche) ma in genere se la passano meglio. E la divisione russofoni-ucrainofoni ha lì anche un connotato “di classe”, perché gli ucrainofoni, almeno tradizionalmente, sono contadini. Tradizionalmente, le classi colte sono invece russofone.
    Penso che al massimo Putin abbia mandato armi, ma nemmeno consiglieri, dei quali c’è poco bisogno perché molti dei combattenti russofoni provengono dalle file dell’esercito ucraino e sono militari di professione.

  • azzardo?
    forse, ma allo stato dei fatti sembra che abbia avuto ragione lui.
    e’ di questi minuti l’annuncio di un cessate il fuoco su tutta l’area, con l’accordo di entrambe le parti in conflitto, a partire dalle 18 di oggi.
    ammesso e non concesso che ci sia stato un effettivo intervento militare russo questo può esser fatto risalire solo all’inizio della controffensiva delle milizie di metà-fine agosto, senza la quale ora ci troveremmo con una pulizia etnica negli oblast dell’est.
    ricordiamoci le parole della Timoshenko, secondo la quale andavano ammazzati qualche milione di russo-ucraini, ampiamente confermate in questi giorni dalle deliranti dichiarazioni di Yatseniuk, Turchinov, Yarosh e feccia varia.

    • le solite menate: che quelli di Kiev siano in mano ad una banda di matti è fuori discussione. Però che Putin abbia avuto ragione non si può ancora dire perchè non sappiamo come va a finire ed anche se dovesse spuntarla lui resta il fatto che qui stiamo rischiando tutti l’osso del collo. Insomma vediamo ma resto sempre dell’idea che i mezzi politici sono sempre preferibili a quelli militari (almeno sinchè si può)

  • Premetto che non sono un esperto e non voglio nemmeno sembrarlo, sicuramente sbaglio metodo, ma una tale guerra di propaganda tra due fronti così consistenti non l’avevo mai vista. Allora cerco di ricorrere alla logica, senza lasciarmi deviare dal flusso continuo di notizie (vere, false, verosimili?) sulla guerra in atto. Spero sia interpretato come buonsenso.

    Accantonando per un attimo le cause: c’è una guerra in atto sul confine occidentale russo? Sì. Perché la Russia, come qualunque altro Stato, dovrebbe ignorare la minaccia che questo comporta per i cittadini che vivono ENTRO i propri confini? Non vi sono forse stati violenti scontri con uso di armi pesanti, tank, aerea e contraerea nei pressi di Luhansk (città ucraina di confine) protrattisi in territorio russo causando morti, feriti ed evacuati?

    Se tutto questo è indubitabilmente vero, al netto della voluta porosità di quello stesso confine (per accogliere profughi e guerriglieri ucraini – con doppio passaporto o meno – in uscita, per consentire l’afflusso di armamenti e medicinali – manna per mafie e contrabbandieri più o meno infiltrati dall’intelligence russa – in entrata), per quale cavolo di motivo la Russia non dovrebbe avere il diritto di creare in loco una zona di interposizione, un cuscinetto che preservi se non l’integrità di quello stesso confine quantomeno la vita dei suoi cittadini? Sarebbe invasione questa?

    La strategia militare dei consiglieri occidentali di Poroshenko consisterebbe nel tagliare i rifornimenti degli indipendentisti accerchiando Donetsk e isolandola da Luhansk. Perché un Donbass sotto il totale controllo dell’attuale autorità centrale ucraina (ultranazionalista, russofoba, guerrafondaia, sostenuta dalla lobby atlantista), dovrebbe garantire la sicurezza del confine russo?

    Perchè sul confine turco-siriano è accettabile che la contraerea turca reagisca ai caccia siriani in missione transfrontaliera contro il Fronte Al-Nusra o l’ESL (composto in massima parte da disertori dell’esercito siriano con base nei campi profughi in Turchia – che fine ha fatto poi?), una legittima difesa tale da ottenere lo spostamento dei missili Nato su quel confine (laddove la Turchia chiedeva l’intervento congiunto dell’Alleanza entro i confini dello “Stato aggressore” – sic!)?

    Perché è accettabile che Cameron, sulla scorta delle balle di Obama, dichiari di non aver bisogno di alcuna autorizzazione da parte del regime di Asad per bombardare entro i confini siriani “in difesa dei cittadini britannici” (naturalmente non intendeva quelli nelle file dell’ISIS…) perché tanto “Asad non ha legittimazione” (sic!)?

    Perché l’esercito israeliano ha il diritto di sparare a vista e bombardare chiunque si affacci sulle alture del Golan (preferibilmente l’esercito regolare siriano o qualche profugo palestinese, se c’è da scegliere tra questi e le milizie qaediste sponsorizzate dagli amici sauditi…) senza che nessuno metta in discussione il suo diritto a farlo? E questo nonostante Israele presidi un confine non riconosciuto dalla famosa “comunità internazionale” (almeno formalmente), unilateralmente definito in seguito a una guerra coloniale con cui, secondo tradizione, ha saccheggiato territori che in nessun caso aveva il diritto di rivendicare.

    E’ il tanfo insopportabile della doppia morale secondo convenienza, l’ipocrità separazione tra bene (“noi”) e male (“gli altri”) che tutto consente. E’ sopra ogni cosa l’eradicazione forzata del dissenso dal discorso pubblico a far apparire una volgare violenza qualunque pretesa superiorità dei nostri valori “democratici”, branditi come manganelli e imposti a suon di bombe. Guerra e libertà.

    PS_Il fatto che sarebbe ideale la presenza di forze Onu a presidiare il confine tra Russia e Donbass, piuttosto che contingenti russi o i soliti osservatori Osce (liberi di osservare quel poco che non pregiudichi la loro sopravvivenza – vedasi volo MH17 nei dintorni di Torez), immagino sia una splendida utopia che scontenterebbe le curve e il complesso militare-industriale atlantista: una ben strana alleanza di opposti. And the show must go on…

  • Voglio sperare che, dietro le quinte ed “in alto” nei nostri ministeri, mentre i rappresentanti della politica estera europea esprimono giudizi che paiono dilettanteschi colpi di accetta, qualcuno possa far capire che in Italia ci sono analisti, come il dott. Giannuli, che producendo letture articolate ed equilibrate, perpetuano lo stimolo ad un approccio improntato all’autonomia ed alla terzietà……Mattei docet.

  • Sono perfettamente d’ accordo con te, seppure filo Americano, qui La Russia ha ragione da vendere, senza poi contare che in Ucraina dell’ est, la gente si sente molto piú vicina ai Russi che all ‘Europa.

  • Come volevasi dimostrare. E’ uscito fuori che le foto satellitari di truppe russe mostrate dagli USA a prova della inesistente invasione russa erano state scattate all’interno del territorio russo e non in ucraina… la solita pistola fumante farlocca Colin Powell style

  • la Crimea non è mai stata russa, semmai. Del resto, parlando di Ucraina senza conoscerne a fondo la storia, a dire il vero parecchio complessa, si rischia di cadere vittime di questi falsi storici

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