Torna il centrodestra? Sarà, ma non ci credo.

In questo turno di voto non c’è dubbio che a vincere sia stato il centro destra: ha conquistato città storicamente di sinistra, è tornato competitivo ed anzi ha conquistato la maggioranza relativa. Dunque, che gli sia andata bene è fuori discussione. Ma…di qui ad un ritorno dei governi di centro destra del passato ne corre e ci sono difficoltà di ogni tipo. In primo luogo, il centro destra vince per effetto ottico: perché perdono gli altri i cui voti vanno al “voto in libertà”, ma, in cifra assoluta perde un po’ di voti, mentre rivaluta il suo risultato per effetto della forte astensione.

Poi, ricordiamoci che il centro destra non è mai scomparso e, come somma dei tre partiti, si è sempre aggirato intorno al 30%, solo che, in un sistema di tipo maggioritario, la divisione li metteva fuori causa. I 15 milioni di voti del 2009 ormai sono un ricordo lontanissimo e l’area ripropone i livelli consolidati negli ultimi 4-5 anni.
La novità, dunque, è che dopo anni di divisioni, il centro destra torna unito e perciò competitivo. Ma si tratta di elezioni comunali (neppure regionali) con regole proprie (coalizioni, ballottaggio) che non ci sono a livello nazionale, sempre che si vada a votare con il Consultellum. E gli ostacoli non mancano:
1. il sistema non è maggioritario, ma proporzionale (salvo il premio al 40%), e non ci sono le coalizioni, per cui, anche se lo schieramento facesse lista unica e prendesse la maggioranza relativa, poi non avrebbe lo stesso i numeri per governare da sola
2. i tre partiti sono divisi da troppe differenze politiche soprattutto in materia di Europa ed euro
3. Non c’è un rapporto di forze tale per cui un partito è riconosciuto dagli altri come il capo-coalizione
4. Se è difficile pensare ad una alleanza dei tre nel caso in cui si ripristinassero le coalizioni, l’idea che confluiscano in un a lista unica che anneghi le differenze è semplicemente impensabile
5. Soprattutto, i due massimi leader (Berlusconi e Salvini) hanno pochissima voglia di coalizzarsi eì, per il dopo elezioni uno pensa a fare governo con il Pd e l’altro lo esclude nel modo più categorico e, semmai, preferirebbe allearsi con il M5s, sempre che questo ci stia.
Come si vede i motivi di divisione prevalgono su quelli di alleanza. Dunque, di qui a parlare di ritorno del centro destra ne corre e, comunque, la formula Lega+Fi+ Fd’I sarebbe una minestra riscaldata che sa di rancido: troppo inadeguata a far fronte al magma che sta ribollendo nelle viscere dell’elettorato e che, da un momento all’altro, può vomitare sul tavolo qualcosa di nuovo ed imprevisto, la cui soluzione più indolore potrebbe essere un qualche Macron all’italiana, ma che non è detto si contenga in questi limiti.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (21)

  • e il B si è subito smarcato col nepotismo. Ma il vero leader della destra è la Meloni come sta emergendo, nonostante i mal di pancia di salvini

  • E’ fuori argomento, ma di poco. Continuo a pensare il M5S come l’Uomo Qualunque + Internet. Forse è in grado di occupare quello spazio (la Lega al Sud) che Salvini non è riuscito a prendersi per l’immagine antimeridionalista del suo partito. Con la Lega, il M5S ha in comune un (confuso ma incazzoso) antieuropeismo, una larvata simpatia per Putin, la retorica anti-casta, l’amore per le soluzioni spicce, l’antipatia per il fact-checking. Ultimamente il M5S ha incominciato a emettere segnali anti-migranti. Con una spartizione territoriale sul confine Toscana-Lazio, il M5S costituirebbe di fatto un allargamento del Centro-Destra e, con qualche forma di intesa, un governo potrebbero formarlo.

    • Se capisco bene il suo pensiero, qualsiasi partito che non si rifaccia a qualche ideologia del passato, cioè ad un qualsiasi “ismo”, è inquadrabile sotto la voce populismo e, più precisamente in questo caso, nel qualunquismo di Giannini (altri ismi).
      Quindi, anche la Lega; a meno che si pensi che il coacervo di idee ed intenzioni enunciate a suo tempo dal buon Bossi, rappresenti anch’esso una ideologia.

      • Purtroppo è difficile essere chiari in poche parole. Qualsiasi potere ha sempre bisogno di “bloccare” un’analisi critica della realtà da parte dei dominati (per quanto possibile nelle varie epoche) e di sostituirla con un’ideologia che giustifichi il proprio primato, appoggiandosi sul fatto che analizzare la realtà è faticoso e talvolta angosciante, mentre credere nelle favole è rassicurante e costa molto meno in termini di fatica intellettuale. Solo di tanto in tanto si aprono “periodi critici” in cui un numero maggiore di persone cerca di demolire questo o quel costrutto ideologico. Nel marxismo storico novecentesco sono presenti entrambi questi aspetti. Per semplicità uso il termine “stalinismo” per indicare (con una forzatura) tutto il marxismo ideologico, che è quello largamente prevalente nell’attuale sinistra marxista (ed è ciò che l’ha portata alla malora). Ricordo che il compagno Suslov è stato l’ultimo ideologo ufficiale dell’URSS. Poiché per Marx l’ideologia era “falsa coscienza”, si può immaginare che avrebbe considerato il compagno Suslov l’ultimo ballista ufficiale dell’URSS.

        • Caro amico, bisogna scegliere.
          O si crede nelle favole, che talvolta diventano realtà, anche se non è detto che alla fine quella realtà ci soddisfi davvero (pirandelliana?), oppure per non rischiare disillusioni ci si corazza in modo da non credere in nulla, finendo inevitabilmente nel nichilismo che va a braccetto con il cinismo.
          Bisogna scegliere.

          P.S.: la prevengo. Anche il nichilismo attivo non sfugge al cinismo ed all’utilitarismo spicciolo. E’ solo l’illusione di sostituire se stessi all’Ente Supremo, in qualsiasi modo lo si voglia chiamare. E quella si che è una soluzione che ha già in se stessa la disillusione; finiti noi, è finito il mondo. Il che, ovviamente non è, ma il nichilista attivo fa finta di non saperlo.

  • I blocchi destra/sinistra sono attraversati dalla faglia sovranisti/europeisti. In un momento di cambiamento forze esterne, che sfrutterebbero in alleanza momentanea le peggiori forze presenti in loco, potrebbero orientare in un senso o in un altro il coso politico, approfittando della debolezza dei soggetti politici italiani.

  • Osservazioni condivisibili, ma preliminarmente bisogna tener presente che se la destra tornasse al governo si adeguerebbe alla politica unica comandata dai poteri forti, attualmente portata avanti dal PD, con qualche differenza cosmetica.

    Quello del governo – oggi – è poco più che un falso problema; bisogna ragionare in termini di rottura sistemica.

    • @Lorenzo
      .. si può sempre contare sull’aiuto interessato dello straniero nelle vicende domestiche in tema di migranti ..
      “All’Italia non daremo nessuna risposta”, ha dichiarato da Tallin il ministro estone Andreas Talvet. L’Estonia presiederà il prossimo semestre UE.

      • Non occorre la palla di vetro per comprendere il gioco di Macron e della Merkel o su quale cavallo stanno puntando in Italia, al di là delle dichiarazioni formali.
        Ma giusto per non annoiarvi vi propongo un quizzetto.
        Chi è l’Autore contemporaneo della seguente frase?
        ” .. mentre cresce il livello di dipendenza del nostro paese dal resto del mondo, cala l’attenzione per la situazione internazionale tanto dell’opinione pubblica quanto del ceto politico, che oramai ha ridotto la politica estera a mera promozione commerciale ..”
        a) Giorgio Napolitano;
        b) Aldo Giannuli;
        c) Angelino Alfano;
        d) Donald Trump.

          • 🙂 🙂 Uhhhhh, Giannuli c’è !!
            e pensare che la prima stesura del quizzetto vedeva inserito il Professore inserito tra le star del cinema internazionale ..ehmm .. ma poi sapendo quanto egli tenga al rispetto personale, ho affiancato il suo nome tra il Presidente della Repubblica effettivo, un vicepresidente del Consiglio/Ministro degli Esteri, un Presidente Usa, tutta gente che di politica estere dovrebbe saper qualcosa. Mica ho affiancato Giannuli alla Banda Bassotti, ad Arsenio Lupin, ad Ali Babà e i 44 ladroni o alla Gazza Ladra ?
            E’ così che si inoculano i germini della disaffezione e della corruzione politica dei giovani (scherzo).
            Il duello si può fare con arma che non favorisca il campo di nessuno dei due.
            Mettiamo il caso che ci cimentassimo su Dante, nessuno dei due sceglierebbe la Divina Commedia. Ovviamente !
            Giannuli sceglierebbe il De Monarchia. A me toccherebbe il De vulgari eloquentia.
            Il fatto stesso di combatterla sarebbe già un successo, ma temo che certuni potrebbero avere interesse a far finire il certame in parità, per eliderci vicendevolmente.
            Allo stato attuale la mia dipartita non sarebbe celebrata, se non in lingua italiana, senza neppure un rigo in una lingua veicolare.
            Possiamo rimandare il duello a tempi migliori?
            A proposito Professore, come va il suo lavoro sulla questione linguistica europea dopo la Brexit, che si era impegnato a scrivere ?

          • .. so che è stato un refuso, come ne facciamo tutti, ma accenti o non accenti, alla francese o all’italiana, non inserirei nessuno a fianco del secondo, men che mai te.

          • @foriato
            Pure io ho i miei dubbi, ma perchè ha l’agenda piena.
            Riesci ad immaginare:
            ore 2:30 (proposta) certame con Gaz.
            A quell’ora può capitare che io dorma.

      • Tenerone Dolcissimo

        All’Italia non daremo nessuna risposta”, ha dichiarato da Tallin il ministro estone Andreas Talvet
        ******
        Scusa Giannuli, sinceramente non capisco. Ma, ricordando
        a) le pacche sulle spalle ricevute da Macron con relative parole di commiserazione in merito al fatto di essere stato lasciato solo a gestire orde di migranti
        b) la figura di merda fatta a Taormina snobbato da tutti
        c) il comportamente di disprezzo di Trump che in tale occasione manco lo è stato a sentire
        d) il prosternarsi davanti alla Merkel promettendo che l’Italia sarà sempre fiscalmente seria
        e) il fatto che proprio mentre alza la voce sull’emigrazione minacciando sfracelli la guardia costiera spagnola raccatta nelle acque territoriali spagnole un manipolo di migranti e li trasporta in Italia
        … ma Gentiloni ci gode a farsi urinare sulla testa?

  • Il PD ormai è identificato come il partito delle banche e dell’immigrazione incontrollata, mentre è stato con gli anni rivalutato il ruolo del centro destra come quello della resistenza anti euro e anti UE ai tempi dell’ultimo governo Berlusconi.
    Comunque, è probabile che dopo le elezioni vedremo l’alleanza PD-FI e l’incubazione del partito della nazione: stabilità al servizio della Germania e degli USA.
    Ne approfitto per farle i complimenti per il suo ultimo libro: molto chiaro e lineare nell’esposizione; con molti avvenimenti, della Prima e Seconda Repubblica, che non conoscevo e analisi molto acute; davvero bello.

  • Tenerone Dolcissimo

    Sono un uomo di destra liberale anche se da tempo non voto più lì.
    Il grande errore del Berlusca è di ritenere che i suoi elettori siano “moderati” mentre ad essere obiettivi sono quelli piu’ “inalberati”
    Quanto poi a mandare in giro i lacché della Merkel, come Tajani e Comi, di cui non so se sia maggiore l’incompetenza o il servilismo, serve solamente a convincere quellli come me che è bene stare lontani da FI. Berlusca scorda che dentro ogni uomo di destra (anche anarcoliberale come me) dorme un nazionalista e vedere comparire in tv il Tajani che proclama che gli inglesi si sono pentiti di aver votato per la Brexit li rende semplicemente furibondi.
    Se volessi votare per i servi delle truppe di occupazione sceglierei il meglio e voterei a sinistra

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