Tira proprio una brutta aria…!
Cappuccino, brioche e intelligence n°33
Spigolando sui giornali delle ultime due settimane:
1- L’università militare tedesca ha approntato un piano per il caso in cui la Germania dovesse decidere un repentino passaggio dall’Euro ad altra moneta (il Marco? il Neuro?). Si sa che gli stati maggiori militari -e le loro accademie- spesso elaborano piani teorici con l’augurio di non doverli mai mettere in pratica e che, nella grandissima maggioranza dei casi (per fortuna) restano sulla carta. Dunque, anche questo potrebbe essere (e ce lo auguriamo) uno di quei piani. Però la notizia merita di essere commentata per due ottime ragioni: primo, perchè la semplice notizia dell’apprestamento di un piano del genere ha in sè un notevole potere di dissuasione nei confronti dei riottosi alleati europei, destinato a pensare nelle trattative in corso. Ed il semplice fatto che essa sia stata fatta filtrare fa pensare esattamente questo.
In secondo luogo, è rilevante che ad aver apprestato un piano del genere non è stato l’ufficio studi della Bundes Bank o il ministero dell’Economia o anche un istituto universitario, ma una accademia militare. Proprio quello che sottolinea il carattere non più esclusivamente economico di un simile passaggio, ma la sua natura prevalentemente politico militare. E’ infatti evidente quali e quanti problemi di ordine pubblico porrebbe un simile passaggio: bloccare le frontiere per impedire l’introduzione di altri Euro, vigilare sui tentativi della malavita organizzata di approfittare della situazione per convertire euro falsi o provenienti da altri paesi, vigilare sul pericolo di ingiustificati aumenti di prezzo nel passaggio da una valuta all’altra, far fronte ad eventuali manifestazioni di protesta ecc.
Tanto per tirarci su il morale, giunge anche la notizia che la Gran Bretagna ha apprestato un piano (anche questo evidentemente curato dalle Forze Armate) di evacuazione dei cittadini del Regno Unito che si trovino nell’Eurozona, in caso di collasso dell’Euro (Corriere della Sera 19 dicembre 2011 p.13).
E’ interessante notare come si inizi a guardare la cosa da un profilo militare. E infatti questo ci fa capire che il debito, quando si sposta dai privati agli Stati, cessa di essere una questione solo finanziaria e diventa in primo luogo una questione di sicurezza e di indipendenza, dunque, una questione prioritariamente politica e militare.
2- Parlando ai quadri del partito e delle Forze Armate, il presidente cinese Hu Jintao ha dichiarato, con la massima non chalance, che “la marina deve prepararsi alla guerra”. La frase è stata riportata da molti giornali, ma senza troppa enfasi, al pari di una qualsiasi uscita propagandistica: una mossa ad effetto per lanciare un segnale agli Usa. In effetti potrebbe trattarsi di questo, dato che sono ripresi i venti di guerra commerciale: ad esempio, con l’introduzione di dazi di ingresso del 22% sulle auto americane (“Sole24ore” 15.12.11). Ma potrebbe anche trattarsi di una mossa finalizzata allo scontro interno fra le correnti del Pcc in vista del congresso, nel quale sembra profilarsi un accordo fra la componente dei “principi rossi” (cui appartiene il segretario in pectore Xi Jnping) e quella dei liberisti di Shangai (cui appartengono il governatore della banca centrale e l’ex segretario Jiang Zemin, del quale, in estate, venne diffusa la falsa notizia della morte) ai danni del gruppo tuanpai (cui appartengono sia Hu Jintao che Wen Jibao oltre che il presidente del Consiglio in pectore Li Kueqiang).
Tutto possibile, però ci sono altri dati da tener presente. Tra settembre ed ottobre si sono ripetuti violenti scontri fra cinesi e vietnamiti per la questione delle isole Spratly e, poche settimane dopo, gli Usa (che appoggiano il Vietnam e Brunei nelle rivendicazioni sulle Spratly) hanno deciso di rafforzare considerevolmente il contingente di marines nelle basi australiane settentrionali. Un avvertimento che la Cina ha subito colto reagendo con una vibrata protesta diplomatica. Che, in questo contesto, il presidente cinese rilasci una dichiarazione di quella pesantezza, non significa certo che siamo nell’imminenza di un conflitto aperto fra Usa e Cina, ma che il clima sta peggiorando a vista d’occhio e la competizione fra i due giganti, dal piano monetario e commerciale inizia a spostarsi su quello della competizione militare. Per ora siamo all’esibizione dei muscoli, ma non si può fare a meno di notare che solo un anno e mezzo fa una dichiarazione del genere da parte di Hu Jintao sarebbe stata impensabile e che, semmai, i cinesi si sbracciavano per sostenere che la loro ascesa aveva bisogno di un lunghissimo periodo di pace.
3. Oggi 19 dicembre 2011 giunge anche la notizia della morte di Kim Il Jong (l’ “amato leader”) , il dittatore nord coreano, figlio di Kim il Sung, primo presidente nord coreano. La notizia era attesa perchè l’uomo era ammalato da tempo, aveva già avuto un infarto nel 2008 ed aveva già preparato la successione con il suo terzogenito, Kim un Jong (l’ “astuto leader” che peraltro sembra assai poco astuto). La Corea del Sud ha messo le sue truppe in stato d’allarme ed anche le forze americane nell’area sono state messe in allerta. Frenetici i contatti fra Corea del Sud, Giappone, Usa e Cina.
In realtà non ci sono motivi per credere che l’”astuto leader” sia più bellicoso dell’”amato” predecessore, ma è lecito temere un colpo di stato delle forze armate che non lo amano e che puntano su suo cognato. O magari si può pensare che il giovanotto (Kim un Jong ha 27 anni) pensi di scatenare una guerra per guadagnarsi il carisma che gli manca. Tutte supposizioni, d’accordo, ma, ad ogni buon conto tutti mettono l’arma al piede.
4- Il governo turco annuncia di stare meditando la possibilità di una azione militare contro la Siria che, per parte sua, punta i suoi Scud su Ankara.
Insomma, preoccupanti segnali di uno scivolamento sul piano politico-militare non ne mancano. Semmai sorprende la leggerezza di tono dei mezzi di informazione nel dare certe notizie.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, astuto leader, caro leader, cina, congresso partito comunista cinese, corea del nord, corea del sud, crisi del debito, crisi euro, euro, germania fuori dall'euro, hu jintao, jiang zemin, kim il jong, kim il sung, kim un jong, medio oriente, obama, partito comunista cinese, rischio default, siria, turchia, usa, venti di guerra, wen jiabao
RayMilano
bello… l’ho letto con gusto, malgrado i contenuti…
Giacomo Gabellini
Il quadro della situazione è proprio questo. Qualche giorno fa il Generale Zhang Zhazhong ha chiarito pubblicamente che qualora gli Stati Uniti o Israele dovessero compiere l’azzardo di aggredire l’Iran, la Cina non esiterebbe a scendere in campo in difesa di Teheran. Mi pare che stia instaurandosi un clima, fatte le debite proporzioni, affine a quello precedente all’attacco all’Iraq, quando gli USA tassarono del 30% l’acciaio europeo e sferravano una devastante campagna di pressione finalizzata alla commercializzazione degli OGM, in risposta alle intese strategiche raggiunte dalle compagnie petrolifere cinesi, russe e francesi con Saddam Hussein. Un caro saluto.
Giovanni
OK. Forse una crisi coreana, unita all’indebolimento di USA e Giappone, potrebbero aiutare il Paese del Centro a riprendersi Taiwan. Comunque segnalo che è tornata in evidenza la notizia (non nuova, peraltro), che l’Afghanistan è ricco di minerali rari e metalli preziosi. In particolare, nel sud-ovest c’è un bel vulcano spento pieno di Terre Rare, circondato a Nord da coltivazioni di papavero da oppio e talebani incazzatissimi. Come scenografia di un film di azione e spionaggio è già perfetta così, persino sovrabbondante (con l’ISI pakistano e gli iraniani lì a due passi, per movimentare un po’ la scena), comunque ricordo che le Terre Rare vengono estratte soprattutto in Cina e che ultimamente la Cina stessa ne ha drasticamente ridotto l’esportazione. Le Terre Rare sono usate (in quantità minuscole, ma attualmente indispensabili), in computer, schermi piatti, cellulari, laser e simili.
Francesco Acanfora
Non lo so, ma tutti da tre giorni hanno improvvisamente e simultaneamente alzato i toni.
Lascio stare i segnali di guerra, ma rilevo fatti di casa nostra: 1) Bossi lancia una campagna di rivolta fiscale; 2) Scalfari abbandona la sinistra al suo destino e diventa improvvisamente teorico del trasformismo al servizio del saggio presidente che sceglie i governi sapendola, lui si’, lunga; 3) al discorso sull’equita’ (ma quando mai?) segue improvvisamente quello sull’ art 18; 4) Draghi ha sostenuto che le politiche recessive non hanno funzionato finora solo perche’ non sono state abbastanza recessive.
Se le prime tre sono battute che fanno parte del canovaccio, lo show deve andare avanti, quella di Draghi sembra invece molto piu’ pesante. Evidentemente il problema di Draghi non e’ quello della ricerca del consenso popolare, si tratta di una vera e propria DICHIARAZIONE DI GUERRA, non di una vaga minaccia da interpretare nei suoi riposti risvolti inzuppando la brioche nel cappuccino.
aldogiannuli
Franco mi piacerebbe che facessi un pezzo su due questioni tue: la scoperta delle velocità superluminari e quella della “aprticella di Dio”. Più che chiederti quanta attendibilità hanno le due scoperte (ma se ci dici qualcosa in proposito è bene) vorre che ci spiegassi cosa ci cambia dal punto di vista delle concezioni della fisica ed (eventualmente) dell’applicazione tecnologica delle velocità super luminari
ugoagnoletto
la maniera più facile per uscire dalle crisi è: militari al potere e una bella guerra
aldogiannuli
temo che stiamo prendendo proprio quella strada
giandavide
mi chiedo due cose: come mai aldo non ha citato il grande classico, ovvero l’attacco di israele all’iran (forse è un attacco troppo annunciato, in stile can che abbaia non morde? ma si potrebbe fare lo stesso discorso per gli altri annunci di questo tenore)
e poi, più off topic: ma come ha fatto la spagna a fare scendere i rendimenti dal 5,1 all’1,7? rajoy ha chiesto aiuto al padreterno ed è stato ascoltato?
sono stato scioccato nel vedere che le banche inglesi hanno pure separato il settore risparmio da quello finanziario. e mi chiedo ancora una volta: ma come ca**o hanno fatto? fare questi paragoni con governo monti con questa che prima piange, poi vuole togliere l’articolo diciotto e poi dice di non avere mai parlato di articolo 18 è abbastanza squallido.
senza contare che il coraggio di monti nell’affrontare i tassisti fa sembrare bersani una figura eroica, almeno lui ci aveva provato.
comunque dopo aprile c’è l’ultima asta, e se continua così va veramente a finire che si vota col berlusca che parla di uscita dall’euro
aldogiannuli
della questione Israele Iran non è neppure il caso di dire: scontata. E poi ne avevo scritto poco fa.
Sul caso spagnolo ci stavo ragionando… deve dipendere dal fatto che la Virgen del Pilar -in tempo di crisi- è più miracolosa della Madonna di Pompei
franchino11
Sul caso Spagna: sono riusciti a collocare titoli a tre/sei mesi a tassi irrisori grazie all’intervento della BCE grazie a un programma di concessione di liquidità della Banca Centrale alle Banche Commerciali, che in questo caso l’hanno utilizzata per acquistare titoli a breve termine. Il programma si chiama LTRO “Long Term Refinancing Operation”. La forte richiesta di titoli ha abbassato drasticamente il rendimento, ma non è detto che per le prossime aste i rendimenti rimangano così bassi.
Per quanto riguarda l’aria che tira, un breve commento: come diceva Smedley Butler , la guerra è un racket, “war is a racket” e ne guadagnano solo i finanziatori della stessa e l’apparato militare-industriale, come ben descrive nei suoi libri anche il Colonnello Leroy Fletcher Prouty, non possiamo escludere che queste sciagurate elites a cui abbiamo abdicato ci conducano dritti a una drammatica situazione di tensione che possa sfociare in qualcosa di ben più grave. Vigiliamo.
giandavide
perrfetto. ma continuao a chiedermi: perchè mariano rajoy si e marianino monti no? unicredit e banca intesa si sono messi contro? o è semplicemente perchè i prestiti illimitati alle banche sono iniziati il 20 dicembre? anche se fosse per il seconodo motivo la cosa mi puzza. e allora a che serve la finanziaria se lo stato si potrà finanziare in questo modo? a parte il fatto che potevano pensarci prima eccetera, e il fatto che sti prestiti a tasso basso sono sempre una schifezza, va anche detto che è matematico il fatto che è meglio pagare il 2% a intesa e unicredit piuttosto che pagare il 6% a intesa e unicredit e a vari altri soggetti.
franchino11
Il programma LTRO mi pare sia iniziato proprio oggi e proseguirà domani con un’asta a tre anni, le Banche Commerciali potranno offrire alla BCE, a titolo di collaterale anche titoli “spazzatura”. Una versione “europea” del QE di stampo anglo-sassone. Per quanto riguarda l’altra questione: perché adesso e non prima? Perché le leggi finanziarie restrittive varate da governi tecnici che ci porteranno alla depressione? questa crisi NON è il prodotto di una discrasia economica, di un temporaneo disallineamento di fattori, questa è una crisi che è stata voluta fortemente, per questioni di concentrazione di potere economico e di controllo delle masse. Chi ci guadagna da queste crisi? La grande concentrazione in genere, i monopoli e oligopoli, sia delle industrie che del credito, che cercheranno cinicamente di acquisire quel che resta della piccola-media impresa e del sistema di credito locale. Nonché ci “guadagneranno” le istituzioni sovranazionali: non si parla continuamente di “Unione Fiscale dei vari paesi aderenti alla moneta Unica”? Cosa ne consegue: ulteriore e definitivo attacco alle ultime briciole di sovranità degli Stati (che si sono già auto-commissariati in Grecia e Italia).
makno
gentile prof. giannuli e gentili utenti, mi sembra che la situazione attuale abbia significative analogie con il 1914, non ultima l’estrema stupidità e ottusità delle classi dirigenti. ora come allora ognuna delle classi dirigenti-governi, case regnanti, poteri plutocratici- erano convinti di gestire la situazione e soprattutto di ottenere cospicui vantaggi da uno scontro bellico valutato come celere e non particolarmente dispendioso. certo le vicende non si ripetono meccanicamente, ma i punti di contatto fra queste due contingrnze appaiono veramente tanti. spero in una sua risposta, con stima e amicizia
giandavide
franchino, sono fondamentalmente d’accordo, ma noto due cose. innanzitutto non mi sembra che la concentrazione della ricchezza abbia prodotto la crisi, semmai il contrario, oppure si potrebbe dire che si tratti di una tendenza insita nel capitalismo quella alla concentrazione, quindi niente di nuovo. riguardo alla sovranità degli stati anche qua non vedo molto di nuovo sotto il sole, dato che l’fmi è sempre dipeso dagli usa (per non parlare dell’italia) e di sovranità non ce ne è mai stata troppa. l’unica novità che vedo in questi tempi di crisi e di spread è una germania che si fa prestare i soldi al 2% e li presta all’italia al 6%, che peraltro è pure molto vicina a putin da qualche anno (qualcuno si ricorda di shroeder passato a gazprom?)
se l’aggressione finanziaria sembra in effetti abbastanza unipolare, le conseguenze geopolitiche non fanno che confermare la stanchezza di questo modello americano che vuole tuttavia mantenere i suoi privilegi nonostante tutto
Dario
Parlo da storico che non ha nemmeno un briciolo degli studi e dell’esperienza di Aldo, comunque: secondo me il paragone con il 1914 regge sino a un certo punto.
La Prima Guerra Mondiale, prima di essere uno scontro tra classi dirigenti irresponsabili, fu combattuta da enormi masse di contadini semianalfabeti e senza speranza, con un’idea abbastanza oscura dello Straniero che poteva ancora riuscire a canalizzare tutta quella violenza.
Nel nostro tempo Internet (insieme alle altre varie possibilità di movimento) ha veramente fatto l’unica grande rivoluzione degli ultimi cinquant’anni, unendo e facendo chiacchierare e confrontarsi il mondo intero (parlo almeno della mia generazione di venti-qualcosa) 24 ore su 24. La confusione di questi anni è tanta, inutile dirlo, ma è difficile che una qualsiasi propaganda convinca una popolazione europea che il Nemico è la gioventù che abita dall’altra parte di una linea immaginaria, superata innumerevoli volte se non materialmente, almeno per via telematica. La rabbia della gente è più rivolta molto di più verso i propri governanti che verso altri paesi.Una guerra europea oggi avrebbe più disertori che combattenti.
franchino11
Giandavide, la situazione mondiale dopo il 1945 ha dimostrato, con i famosi “trent’anni gloriosi” che le classi dirigenti politiche erano riuscite 1) a ritagliarsi una fetta di autonomia rispetto ai poteri forti come vogliamo chiamarli oggi – CFR, Banca Mondiali, FMI, Bilderberg Group, think thank vari emanazione dei centri già citati ecc. 2) l’autonomia era dovuta al fatto che dette classi politiche erano in grado di gestire, seppure parzialmente, la leva monetaria, grazie alla quale erano riuscite a realizzare ingenti investimenti in tecnologie, ricerca e sviluppo, medicina, infrastrutture, scuola e istruzione ecc. 3) tutti ne abbiamo avuto un beneficio, ovvero tutte le classi sociali sino agli anni ’70 del secolo scorso hanno avuto notevoli miglioramenti economici, e la concentrazione della ricchezza era meglio distribuita.
Tutto questo è finito con la globalizzazione e la sottrazione alle classi politiche delle leve monetarie. Il disegno delle elites è proprio quello di ri-attuare la concentrazione di capacità economiche in poche mani. Ecco perché hanno promosso tramite i propri strumenti mass-mediatici, sia le virtù della globalizzazione che le Banche Centrali distinte e autonomo dalla Politica. Il risultato è però stato uno sganciamento dei salari e stipendi dalla produzione, creando un gap di consumo che è stato tamponato con bolle finanziarie di tutti i tipi. Ma nel 2008 è arrivata la resa dei conti. E ora che fanno le stesse elites che hanno prodotto il disastro? Impongono politiche restrittive che causeranno: ulteriore concentrazione di ricchezza da parte degli oligopoli che possono usufruire di concessione di credito da parte degli istituti finanziari, svendita degli assets industriali da parte degli Stati sotto attacco finanziario (privatizzazione agli amici degli amici) ed eventualmente fomentare guerre per impossessarsi di materie prime e ristrutturare geopoliticamente quelle aree del pianeta che non sono ancora sotto il controllo politico e finanziario delle elites di cui sopra. E con questo ritorniamo al succo dell’articolo del Prof. Giannuli.
pierluigi tarantini
L’umanità trafelata dalla consumazione del rito natalizio non trasmette serenità.
E gli animi più sensibili si incupiscono senza sapersi spiegare il perchè.
Solo questa consapevolezza mi rende comprensibile la deriva allarmista che turba il Nostro comune amico.
Si, si, lo so, non devo preoccuparmi, fa così da una vita …
E però, arrivare a dar peso al pensiero militare, per giunta accademico!
Pensandoci, potremmo vincere il primo premio alla fiera degli ossimori.
E così il collasso dell’eurozona diventa il collante di, nell’ordine, la marina cinese, le isole Spratley, Kim Il Yong e la Siria.
Tutto ciò mi ricorda il G 52 (Gulasch a 52 ingredienti)… Che meraviglioso intruglio!
Pensandoci bene, però, basterebbe aggiungere un pizzico di Breivik e Casseri e dovremmo esserci.
Non resta che auspicare il Suo intervento sul Nostro per evitare un’indigestione
aldogiannuli
c’era uno come te: si chiamava Pangloss e gli somigli più di quanto immagini
giandavide
ma il fatto è che, considerando il contesto di uno scontro con la cina, la crisi dei consumatori americani ed europei è effettivamente la prima cosa da fare per svilire le esportazioni e quindi l’economia cinese, ed effettivamente è l’unica politica realistica che ci vedo, dato che per il resto questa crisi potrebbe arrivare, presto o tardi, a mettere in discussione la globalizzazione di cui sopra e a creare più problemi di politica interna di quanti ne risolva. nel caso della grecia ad esempio, non sono così sicuro che relegarli al terzo mondo permetta di “spremerli” di più. un’economia poco sviluppata rende meno di una sviluppata anche nei confronti di chi la sfrutta, dato che il valore aggiunto dell’economia stessa è più basso. non credo quindi che il punto sia questo, inseguire una redistribuzione che non influenza di troppo quell’1% di popolazione di cui si sta parlando. d’altra parte con il progressivo trasferimento di attività produttive dove costano meno si è prodotta una crescita economica in paesi prima poco sviluppati che è sempre meno controllabile, e l’unica forma di controllo potrebbe essere appunto quella di colpire i consumatori sulle cui spalle queste economie si reggono.
forse sono stato logorroico, ma di fatto credo che le vacche grasse rendano di più all’allevatore delle vacche anoressiche, e che di fatto rischiare la stabilità politica di interi continenti solo per una maggiore concentrazione della ricchezza sia un gioco che non vale la candela. e che forse sia più utile in tempo di guerra che in tempo di pace…
robert
intanto che tira una brutta aria i nostri cari politici, in questo momento al parlamento, continuano a parlare parlare parlare parlare bla bla bla bla bla …ma perchè devono parlare persone che hanno stipendi sicuri e posto di lavoro sicuro…è troppo facile così..perchè non mettiamo parlare le persone che a 50’anni hanno perso il lavoro e non lo troveranno mai più…? VERGOGNA VERGOGNA….!!
Davide
Ecco, questo e’ un articolo decisamente verosimile, specialmente se affiancato a cio’ che e’ stato detto da Stigliz e Roubini.
Pierluigi Tarantini
Il passaggio all’epiteto mi diverte sempre.
La cosmoscemologia, in astratto, non ha segno positivo o negativo.
E quindi, chi la insegna, può assecondare i propri stati umorali.
Nello specifico, aspettando il collasso dell’eurozona, resta il fatto che quest’ultimo non ha niente a che fare con Kim Il Yong.
Ne discende l’indigeribilità dell'”l’intruglio”.
aldogiannuli
Pangloss non è un epiteto ma è un preciso riferimento storico sul quale sto molto meditando in questo periodo. Io no n uso categorie come “cosmoscemologia”.
Certo che la morte di Kim il Yong c’entra poco con il collasso dell’Euro (almeno dino a questo ounto) ma il senso dell’articolo era un altro: dimostrare come, in contesti diversi, per ragioni diversissime e con modalità differenti, stiamo assistendo ad una sorta di “militarizzazione” della politica ed al trasferimento delle tensioni economico-finanziarie su un piano più propriamente marziale che si aggiungono alle tensioni militari già esistenti.
pierluigi tarantini
Attribuire la somiglianza a Pangloss certo non è un complimento, anche se mi diverte.
Quanto alla cosmoscemologia, non è una categoria: “… Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmoscemologia. Dimostrava in modo mirabile che non c’è effetto senza causa, e che, in questo che è il migliore dei mondi possibili,… “.
Quanto al merito: le crisi generano da sempre tensioni e guerre.
Tuttavia è prematuro e jettatorio vedere nei wargames dei militari accademici una militarizzazione della politica.
franchino11
Non sottovalutate la successione al potere del givovanissimo ventinovenne Kim-Jong. Potrebbe comunque portare a un’altra area di instabilità. Lo afferma soprattutto il Presidente della EMPact America e analista per le armi nucleari della CIA, Peter Vincent Pry. Afferma quest’ultimo che la Corea del Nord è in possesso di ordigni nucleari denominati Super EMP weapon. Uno solo di questi ordigni, potrebbe sprigionare una quantità di raggi gamma in grado di mettere fuori uso tutto il sistema elettrico di 48 stati USA. Pry afferma, inoltre, che la Corea del Nord possiede la più grande flotta di sottomarini a livello mondiale, 700 navi da combattimento, 1.650 aerei da guerra e 1.000.000 di soldati. Gli USA hanno di stanza in Corea del Sud solo 28.00 soldati. Pry afferma che anche una attacco senza armi nucleari verso Seoul (una città di 24 milioni di abitanti) sarebbe devastante. La Corea del Sud e il Giappone, ultimamente sono in stato di allerta. Insomma, il 38° parallelo nei pressi delle due Coree starebbe vivendo un momento di cambiamenti imprevedibili.
Massimo
franchino 11, lo scenario che riporti mi aveva quasi convinto della sua plausibilità ma poi ho riflettuto meglio sul soggetto che ha fatto queste dichiarazioni e ho riportato alla mente che questi signori, gli Usa, sono responsabili delle ultime guerre che abbiamo visto quindi, se due più due fa quattro e io sono convinto che faccia sempre 4, non mi preoccuperei tanto della Corea del Nord ma degli Usa sì e molto anche insieme ai loro amici sionisti israeliani.
franchino11
Massimo, ma in effetti il commento voleva essere un’integrazione all’articolo del Prof. Giannuli, era un commento “tecnico” senza alcuna valenza politica. Vincent Pry è un consulente “tecnico”, egli sostiene che la Corea del Nord, nonostante sia un paese da Terzo Mondo dal punto di vista economico, rappresenta altresì un nodo di instabilità dovuta al decesso di Kim-Jong-Il. Ovvero, la EMPact sostiene che successione del potere sia alquanto insidiosa. La debolezza del figlio sposta l’attenzione verso la casta dei militari, la classe sociale più potente nella Corea del Nord. Gli USA temono un vuoto politico e credono che presto il figlio del defunto Kim-Jong-IL possa essere sostituito da un militare. Con tutte le conseguenze del caso.
alpexex
e’ il fenomeno della rimozione. si arriva con l’analisi anch ad un buon punto, ma poi… ci si blocca. le cattive notizie non tutti le vogliono sapere.