Tempeste in casa M5s. Che fare?
Uno dei paradossi del M5s è che è tutt’ora su valori molto sostenuti nei sondaggi, a pochi punti dal Pd, ma, nello stesso tempo si manifestano forti turbolenze interne: a Bologna è aspramente diviso sul sindaco da candidare, a Milano la candidata scelta meno di due mesi fa provoca molti malumori e dalla Casaleggio associati arriva il consiglio di ritirarsi, a Napoli addirittura si pensa di non presentare nessuno a causa delle divisioni interne mentre le cose vanno meglio a Torino e (forse) a Roma, mentre ci sono forti problemi con i sindaci eletti.
Il tutto mentre Grillo decide di fare il “Passo di lato” e togliere il suo nome dal simbolo, la vicenda di Quarto non è stata gestita al meglio nella comunicazione e sulla questione dei giudici costituzionali il gruppo parlamentare ha fatto una solenne fesseria sulla quale caliamo caritatevolmente un velo.
Inutile dire che se questa situazione dovesse protrarsi potrebbe dare frutti molto amari alle prossime amministrative e compromettere seriamente le politiche. Cari amici pentastellati attenti: la befana passa una volta nell’anno e non ogni settimana. Tre anni fa, il M5s ebbe un successo insperato ed al di là di ogni aspettativa, però poi fra la stucchevole polemica sugli scontrini, la processione delle espulsioni, l’assurda scelta di disertare le trasmissioni televisive e pasticci vari, venne sperperato un capitale ed alle europee arrivò il caffè amaro della flessione al posto della squillante vittoria sognata. Ed andò anche bene, visto che, comunque fu un risultato oltre il 20%. Poi nelle amministrative del 2015 c’è stata una ripresa (zoppa, come al solito, perché nelle amministrative il M5s prende regolarmente meno delle politiche).
Credo che sia arrivato il momento di prendere una medicina molto amara e dire onestamente che il modello organizzativo sin qui seguito proprio non funziona. In primo luogo: un partito che prende il 25% o giù di lì, non può esistere solo (o prevalentemente) in rete ma deve mettere i piedi per terra, darsi una struttura territoriale che organizzi i suoi militanti, ed organizzare significa darsi una struttura con sedi territoriali, coordinamenti provinciali o regionali ed un gruppo dirigente nazionale. Immagino i bruciori di stomaco di molti lettori che penseranno inorriditi “Ma questo è un partito! Orrore!”. Si è un partito perché tali si è quando si chiede un mandato agli elettori per il Parlamento, il resto sono chiacchiere prive di senso. Ed un partito va organizzato anche se tenendo sempre d’occhio il nemico: la burocrazia.
Mettiamoci in testa che organizzazione non significa necessariamente burocrazia e che ci si può benissimo burocratizzare anche restando nel casino più disorganizzato, anzi per i burocrati lo spontaneismo è un invito a nozze.
Se lasci il gruppo parlamentare senza il contrappeso di una direzione nazionale (eletta nel modo più democratico possibile, intendiamoci!) non viene fuori una cosa più democratica e meno “partitica”, ma solo un partito di notabili di stampo giolittiano. Bel guadagno!
Magari, si può creare organismi collegiali elettivi ma anche segnati dalla revocabilità individuale, ma comunque organismi formali e dotati di precise competenze.
Altro problema da risolvere: darsi uno statuto degno di questo nome e non la trovata divertente del “Non statuto” : bella battuta ma adesso facciamo sul serio. Ci vogliono regole precise, non una cosa interminabile come quell’aborto di “Costituzione europea”, che si tentò nello scorso decennio e che venne fortunatamente bocciato dai referendum, ma uno statuto decente, chiaro e sufficientemente definito. E dire norme, significa anche dire giudici capaci di interpretarle ed applicarle, altrimenti è come se non ci fossero. Cosa sarebbe la Costituzione se non ci fosse una Corte Costituzionale? Inoltre, uno statuto, al pari di qualsiasi norma, non è una cosa stabilità per l’eternità. Magari si può prevedere un tempo di durata durante il quale la norma non può essere modificata oppure stabilire procedure aggravate per la sua modifica, quello che vi pare, ma statuti, leggi e Costituzioni non sono i Dieci Comandamenti, pensati per l’eternità. Ad esempio è evidente che il non Statuto andava modificato prevedendo una deroga alla norma che proibisce le dimissioni per potersi candidare ad altra carica; ovviamente questo deve essere una eccezione e non un costume, ma le eccezioni, in politica come nella vita, ci sono.
E’ evidente che in questa situazione dovrebbero scendere in campo Di Battista a Roma, Di Maio o Fico a Napoli (meglio Fico, per non perdere la Vice Presidenza della Camera) ed un altro parlamentare a Milano. Si poteva interpellare la rete per decidere sulla deroga, magari stabilire che fosse necessaria una maggioranza qualificata e, invece no, le regole sono eterne: guarda che capolavoro di risultati ci sono!
Ancora: leviamoci dalla testa anche l’idea che una linea politica si costruisca a botta di referendum on line improvvisati giorno per giorno. Quando si trattò di definire la posizione del movimento sulla legge elettorale ci su un corso di una decina di incontri informativi iniziali, poi c’erano diversi giorni durante i quali c’erano interventi sul sito, discussioni in alcuni metup ed alla fine di votava pezzo per pezzo. E la cosa coinvolse trentamila persone: perché non si continua con quel metodo? C’è una linea organica di politica economica del M5s? Dove si legge? Ed esiste una politica estera del M5s? Per ora vedo Grillo che, pur se con una batturta, ha ipotizzato l’uscita dalla Nato, Di Maio che ha detto che non se ne parla, il M5s che è contro il Muos in Sicilia ed il Ttip però non dice niente sulla Nato, un gruppo parlamentare europeo con l’Ukip ed insieme la proposta di aprire ai Bric, il gruppo parlamentare che è contro l’intervento in Libia ma che non dice cosa dovremmo fare… cosa è questo indigeribile minestrone? E voi così pensate di governare il paese? O pensate che prima si vincono le elezioni e poi si pensa a cosa fare? Comincio ad avere i sudori freddi. Il guaio è che l’assenza di una direzione nazionale collegiale, non c’è neppure un soggetto che pensi a produrre una linea politica. O pensate che una linea spunti sa sola come i funghi dopo la pioggia.
Ancora: il M5s è stato un esempio totalmente anomalo di “soggetto carismatico”. Il soggetto carismatico classico (che sia il movimento garibaldino o il partico peronista, il partito fascista di Mussolini o quello radicale di Pannella, il movimento gollista o Lotta Continua di Sofri) ha per definizione un solo capo carismatico che decide la linea politica e guida in prima persona il suo partito o movimento. Qui abbiamo avuto una conduzione a due: un leader carismatico verso le masse esterne che riverbera il suo carisma sull’altro che è il “progettista interno” che ha avuto (ed ha) compiti prevalentemente ideologici (se mi permettete il termine) ed organizzativi. Ulteriore anomalia: nessuno dei due si è posto come capo, ma entrambi come garanti del movimento e nessuno dei due è entrato in Parlamento. Con il risultato di avere una sorta di centro direttivo nazionale distinto e non sempre in sintonia con il gruppo parlamentare. Ammetterete che è una architettura un po’ spericolata! Sembra una discoteca con il portale di una chiesa barocca, un minareto e la sommità di una pagoda e senza il muro posteriore.
Adesso, per di più, l’uomo immagine, quello che assolveva al ruolo di punto di riferimento carismatico, ha deciso di fare un passo di lato, come dire che la cupola si mette di lato. Quanto scommettiamo che viene tutto giù?
Un modo di evitare il crollo c’è, ma bisogna mettersi al lavoro subito, mettere da parte le mitologie e produrre un progetto politico degno di questo nome e una organizzazione funzionale a questo disegno.
Basta con i sogni, diventiamo grandi ed iniziamo a fare politica, quella vera. Che ne dite?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, m5s, organizzazione m5s, programma movimento 5 stelle
Riccardo M
Giannuli, mi perdoni, ma lei continua imperterrito a pretendere qualcosa che quel movimento-partito non potrà mai darle. A mio parere, bisognerebbe ragionare sul fenomeno M5S tenendo a mente due cose: in primo luogo, tutte le caratteristiche che lei ha ben elencato in questo articolo e che si riassumono in poche parole con indeterminazione ideologica (che porta ad una mancanza di linea politica) e caos organizzativo e strutturale, non sono per niente un caso, sono parte integrante della strategia del vero leader del movimento (Casaleggio) per arrivare al potere. E questa strategia scaturisce dal background ideologico dello stesso Casaleggio, che è un mix indigeribile di anarchismo individualista (non è un caso che si firmasse Max Stirner sul blog di Grillo) liberalismo capitalista ed umanesimo.
In secondo luogo, e con quella premessa, il movimento M5S è nato con l’intenzione di narcotizzare ed appropriarsi di qualsiasi altro movimento per il cambio sociale in Italia, riuscendoci benissimo.
Roberta
Max Stirner (commentatore certificato) sarebbe Casaleggio?
Come è arrivato a tale conclusione?
sandro
Non lo so, non sono convinto.
Sentivo Di Maio che sui candidati a Roma si punterà sull’esperienza. Immagino intendesse dire che saranno i Consiglieri eletti De Vito – Raggi – Stefàno – Frongia. Però che significa, che nessun’altro potrà partecipare alla corsa? Da elettore M5S non darei mai il voto fuori di questi 4 proprio perché loro hanno indubbiamente più esperienza di qualsiasi altro candidato, spero che sia lo stesso per tutti gli altri.
mirko g. s.
Io penso che su alcune cose lei abbia perfettamente ragione. Tuttavia mi scusi, Grillo prima deve farsi da parte poi quando si fa da parte sbaglia. Mi pare contraddittorio. Grillo prima viene tacciato di dispotismo, poi è un male quando viene sconfessato dai suoi. A me sembra che il ruolo di Grillo sia ben chiaro, lui ha voluto semplicemente tirare un sasso in una palude e provocare un’onda di partecipazione democratica basata sulla bontà delle idee e sulla legalità. Mi pare che fin qui abbia realizzato un miracolo. Poi sul discorso che bisognerebbe delineare una politica estera con un programma che voglia attuare le idee del movimento che cmq ci sono, basti pensare alle dichiarazioni di Di Battista sulle quali lei ha anche scritto un articolo, sono assolutamente concorde. Tuttavia io credo che il problema del M5S sia attualmente la marginalizzazione politica di cui soffre, in quanto essere per le buone proposte in un Parlamento di rubagalline è come parlare in arabo nella Piazza Rossa, impedisca di organizzare un programma che viene rinviato a quando non si dovrà fare solo guerriglia di sopravvivenza ma finalmente una campagna militare. Stesso discorso sul piano economico. Ma piuttosto professore, perchè non scrive qualcosa sul reddito di cittadinanza sul quale lei è molto critico?
Lorenzo
“essere per le buone proposte in un Parlamento di rubagalline è come parlare in arabo nella Piazza Rossa”
Quando si affronta una crisi di portata epocale sulla base di due discorsini tratti dalla morale della nonna, a base di onestà e buone intenzioni (talmente triti che perfino il gregge arriva a capirli e apprezzarli), si finisce inevitabilmente a parlare in arabo sulla Piazza rossa. Se nell’arco dei prossimi 6 mesi il M5S dovesse andare al governo all’80% si sbriciolerebbe, al 20% si trasformerebbe in un nuovo PD.
Mirko g. s.
Potremmo avere i 2 discorsini citati? Secondo me nessuno li ha mai ascoltati i “discorsini” del Movimento.
Caietanus
Un congresso dei 5 stelle magari? Utopia! Anche il concetto di democrazia diretta che dovrebbe essere il cavallo di battaglia e’ distorto, io da 4 anni non riesco ancora a capire in quale modo i “cittadini” dovrebbero incidere direttamente nella cosa pubblica…
Il momento migliore effettivamente e’ stato il lavoro fatto sulla legge elettorale, peccato si sia fermato li’. Ora aspetto di vedere cosa accadra’ con la scelta della squadra di governo prima delle elezioni ma visto i precedenti di questi anni tengo basse le mie aspettative per evitare ulteriori delusioni. Eppure si potrebbe fare molto di piu’, io sto cominciando ad interessarmi al Crowd Sourcing, se si riuscisse a coniugare una nuova forma politico-economica puntando sulla forza delle masse (il Crowd Power, concedetemelo :)) si potrebbe concepire una nuovo sistema di sviluppo che superi quello attuale capitalista e liberista dando sempre piu’ potere al “popolo” riconosciuto come massa. Un’evoluzione del comunismo in chiave moderna in buona sostanza ma che sfrutti la potenzialita’ di internet per “avvicinare” i cittadini al potere, aggregare le idee piu’ condivise e dargli forza appunto con i numeri (anche con maggioranze qualificate). Per fortuna sognare non costa niente 🙂
Giovanni Erra
Che cosa intendi?
WOW
Professore,
in parte sono d’accordo che bisogna organizzarsi meglio.
In realtà qui ci troviamo davanti a un paradosso.Il vero problema del M5S è l’esatto opposto di quello che dicono i media.I candidati ad ogni livello essendo provenienti dai meet-up spesso hanno poco a che fare con la linea generale decisa dai parlamentari o sul blog.In un mondo ideale questo sarebbe perfetto,nell’Italia del 2016 dove mafie,servizi segreti e partiti sono contro di te è un invito a nozze per infiltrare,contrapporre e creare dissidi interni.No,io a questa fesseria della democrazia diretta(in questa fase storica)non ho mai creduto e la cosa migliore adesso sarebbe proprio far decidere dai vertici i candidati locali.In questo modo non sarebbe mai uscita una Bedori a Milano che se farà superare il 10 % sarà un miracolo.Per il resto non concordo professore.La linea politica del M5S è chiarissima,molto di più di quella degli altri partiti e viene costantemente esposta negli articoli sul blog(che secondo me molti non leggono mai).Qualche giorno fa c’è stata una conferenza sul tema Nato in Parlamento ma non c’è stata una sola riga a riguardo in tutta la carta stampata italiana e questo fa capire benissimo quanta difficoltà abbia il M5S a diffondere pubblicamente le sue idee dato che ha TUTTI i mezzi d’informazione contro.
mirko g. s.
Io ricordo sul Meetup ove mi iscrissi io la discussione iniziata da un attivitista il quale voleva approfondire il programma economico del M5S e chiese dal momento che venivano spesso menzionati da Grillo economisti molto diversi ideologicamente tra loro quale fosse per così dire la sintesi e nessuno fu in grado di dare una risposta. Ci sono molte idee giustissime come la decrescita, l’uso di energie rinnovabili, il reddito di cittadinanza, l’efficientamento energetico immobiliare, la divisione tra credito e finanza, la nazionalizzazione delle banche, etc., ma come si debbano fondere non mi pare sia stato ancora delineato.
andrea z.
Non basta tener d’occhio la deriva burocratica quando si organizza territorialmente un movimento o partito.
Ci sono anche le infiltrazioni delle organizzazioni criminali in caccia di appalti, dei servizi segreti, che possono montare scandali al momento opportuno, dei faccendieri sempre pronti a salire sul carro dei vincitori, e così via.
Però capisco che davanti alla prossima implosione del fenomeno Renzi, la prima scelta degli italiani sarà probabilmente il M5S.
I grillini dovranno essere credibili non solo di fronte ai connazionali, ma anche davanti ai burocrati europei e ai centri finanziari, che vorranno rassicurazioni sul proseguimento delle politiche economiche deflazioniste e liberiste attuate dagli ultimi governi.
Cosa diranno i nostri eroi davanti a Schauble e compagnia?
Per quel momento dovranno essersi schiarite le idee e presentare un programma chiaro, se non vorranno fare la fine di Tsipras.
tonino b
Preg.mo Prof.
il M5S non é stato fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno…!
Credo ci sia da attendere ancora qualche anno per vedere “consolidato” il MoVimento.
La cosa più importante é, comunque, fare in modo che M5S tenga fede alle idee su cui é stato fondato, sperando che i saggi e gli intellettuali onesti, come certamente é Lei, aiutino questi ragazzi idealisti e utopisti (e politicamente imberbi) a costruire una Italia veramente libera e democratica come quella pensata e desiderata dai Padri Partigiani prima che quel maledetto “migliore” amnistiasse i fascisti, lasciandoli, per giunta, alla guida del paese.
come sempre saluti bakuniniani
Fantax
Prima di tutto bisognerebbe sapere se quanto ipotizzato in questo articolo:
http://federicodezzani.altervista.org/m5s-la-stampella-del-potere/
sia fondato oppure no. La figura di Casaleggio va indagata e chiarita. Perché ha ricevuto così tanta fiducia da Grillo? Perché un imprenditore come lui, legato agli ambienti atlantici e liberista convinto dovrebbe contrastare la politica di Renzi?
Secondo me il Movimento Cinque Stelle ha commesso troppi grossolani errori, di cui ha beneficiato soprattutto Renzi, per poter pensare che fossero casuali o dettati da inesperienza. Ogni volta che il PD di Renzi (non quello di Bersani) è stato veramente in difficoltà, il Movimento Cinque Stelle si è comportato in modo da salvarlo. Se fosse stato concepito e costruito a tavolino da professionisti determinati e dotati di abbondanti mezzi per incanalare ogni opposizione significativa e condurla in un binario morto, tutti i pezzi mi andrebbero al loro posto. Viceversa, se volesse essere una vera opposizione al liberismo dilagante, mi resterebbero troppi punti inspiegabili.
Ad esempio, l’accanirsi contro la corruzione andando a pescare i singoli episodi piuttosto che le cause strutturali attraverso cui prospera e si radica nella società sembrerebbe pienamente funzionale ad affrettare un ricambio di ciò che rimane della vecchia classe politica e del sistema dei partiti per avere qualcosa di molto più gradito alle lobby e da esse influenzabile.
Anche l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sembrerebbe andare in favore delle lobby, le uniche in quel sistema ad avere i mezzi per fare politica, che poi significherebbe farsi gli affari loro.
Sul reddito di cittadinanza, poi, c’è troppa assonanza con quanto teorizzato e fortemente voluto da Von Hayek.
Quindi, prima di preoccuparci o stupirci della mancanza di organizzazione del Movimento o di certi suoi stranissimi comportamenti, cerchiamo di capire da che parte veramente stia.
Paolo Federico
L’analisi di Giannuli non fa una grinza! I punti critici sono individuati e circoscritti, ma il M5s è un fenomeno anomalo e tale deve rimanere!
Mi sono formato l’idea che l’unico modo per far funzionare la democrazia sia la guida dall’alto. Attraverso il salutare istituto delle espulsioni si è venuto scremando un primo nucleo duro e puro al quale si dovrà trovare il modo dii affidare la guida del movimento alla scadenza del mandato parlamentare. Chi vorrà contare qualcosa all’interno del movimento dovrà passare il vaglio della fedeltà al mandato ricevuto e ricevere innanzi tutto l’imprimatur dall’alto e poi la conferma on line.
La corruzione in Italia è un fenomeno dilagante; darsi una forma partito e pensare di non venirne travolti è la vera utopia!
Il M5s assediato come non mai, ha un’unica possibilità: creare una elite, la quale sia in grado di interagire con la base in modo da non snaturare la vocazione democratica del movimento, ma simultaneamente in grado di guidarlo.
Invece di invocare l’involuzione del movimento a partito, potrebbe lei Giannuli mettere a disposizione la sua scienza ed esperienza in uno sforzo creativo onde superare il pantano?
Giacomo
Sono assolutamente d’accordo con te. E infatti questo si sta già facendo.
Però all’atto pratico, tra infiltrati e poltronisti, chi deve “vagliare” finisce col privilegiare i suoi fedelissimi e segare potenziali concorrenti per conservare il potere locale che ha. Insomma, bello, ma non funziona.
Lorenzo
Giannuli ha ragione sull’insostenibilità del reggimento a “democrazia diretta”, tanto più quando si parli di una forza politica di grandi dimensioni. Manca di aggiungere: a democrazia tout court. La democrazia funziona solo come mito-forza avente le stesse funzioni e la stessa sostanza del Sol dell’avvenire o della provvidenza divina.
Ciò che Giannuli non vede, perché non vuole vederlo, è che l’auspicata istituzionalizzazione-burocratizzazione del M5S lo proietterà infallibilmente in una deriva sistemica, trasformandolo in una nuova SEL o un Podemos con qualche venatura anarchicheggiante e radical chic (stile Partito radicale). L’accordo per la nomina dei giudici costituzionali non è un inciampo isolato magari dovuto a inesperienza, ma una pietra miliare sul cammino del consolidamento istituzionale.
Lorenzo P.
Insomma forza anti-sistema o morte. Allora quando la vuole fare la Rivoluzione? perchè o governa e si istituzionalizza o fa un colpo di Stato…
Lorenzo
Si può anche scegliere la strada istituzionale ma – come dimostra l’esempio di Syriza – si deve disporre di una classe dirigente dura, preparata ad assumersi grandi rischi e indifferente alle sofferenze proprie e del gregge. Si deve anche disporre di una base ideologica o quantomeno di un sentimento forte, qualcosa per cui la parte migliore del popolo sia disposta a lottare e a soffrire (ad es. per Syriza avrebbe potuto essere l’odio viscerale verso la Germania). Tutto il contrario dell’anima a 5 stelle.
Gaz
E Clouseau ha imparato l’arte del silenzio?
Chi gli sta portando il lavoro avanti?
Hollande che va in vacanza in Olanda è poco originale,
Hollande che riceve Raolu Castro per portarsi avanti il lavoro,
Hollande che flirta con Putin e con gli intelluali,
Hollande che concede una grazia, giusto per far parlare,
Hollande desaparecido che non fa più discorsi da Napoleone,
anzi non fa più discorsi per ordine dei pretoriani che lo comandano.
Hollande mandato altrove dagli americani per impedirgli di fare
guai ancor più grossi.
Hollande che scruta il cielo di febbraio.
_Hollande che non promete nulla di buono.
GherardoMaffei
@ tonino b.A Milano il 23 marzo 1921 il ferroviere anarchico Giuseppe Mariani, assieme ad altri suoi compagni,tutti militanti anarchici, collocò una bomba al teatro Diana di Milano, provocando 21 morti e 80 feriti. Nel 1946 Sandro Pertini che lo aveva conosciuto in galera, lo fece uscire di prigione, avvalendosi della collaborazione del “migliore” (Palmiro Togliatti) Ministro della Giustizia,in uno dei tanti governi fantoccio al servizio dei gangsters americani, invasori e tuttora occupanti l’Italia, che si sono succeduti dal 1945. Rammento agli smemorati cheiI gangsters americani , per sbarcare in Sicilia ricorsero ampiamente alla mafia siculo-statunitense.Al “migliore” vanno riconosciuti anche questi meriti alla causa antifascista, non solo la famigerata amnistia. Il “migliore” non solo aiutò lo stragista anarchico ma anche numerosi partigiani ricercati per delitti e rapine che avevano operato nel nord durante la guerra civile 43-45, facendoli espatriare clandestinamente a Praga.Troppo comodo ricordare solo ciò che fa comodo alla becera propaganda resistenziale; del “migliore” vanno ricordati tutti i suoi trascorsi, ma proprio tutti, anche quello a favore degli stragisti anarchici.Senza dimenticare che i partigiani autori della strage di via Rasella, nel dopo guerra furono decorati con medaglie al valore militare ed eletti in parlamento, sempre grazie al “migliore”.
tonino b
proprio non le riesce ad mandar giù che i nazifascisti tiranni sono stati sconfitti dalla storia e dai … partigiani!
su, se ne faccia una ragione!
a cominciare per primi sono stati i fascisti e i nazisti e questo é storia.
tutto il resto é propaganda per tenere le pecore nei recinti costruiti dai balordi che praticano la dominazione dell’uomo sull’uomo.
punto.
p.s.
togliatti ha salvato i comunisti mandandoli in… esilio e i fascisti lasciandoli al loro posto per continuare a depredare gli italiani onesti. e questo é, parimenti, soria…!
cittadino
Ancora consigli?! Se vuole entrare nel Movimento lo faccia, sara’ accolto a braccia aperte, ma nessuno le ha chiesto cosa fare.
E’ un po’ seccante continuare a leggere di continue prediche. A me come a tanti attivisti non interessano granche’. Non so cosa Lei intenda quando parla del MoVimento come di qualcosa che “conosce da dentro”. Se vuole impegnarsi si iscriva ai meetup della sua citta’ sara’ sicuramente una risorsa.
Ma anche se ha la stima di elementi importanti tra di noi, penso anche a livelli alti, lasci perdere i consigli non richiesti.
Lorenzo P.
Tipico esempio di “grillino talebano” intollerante a qualsiasi critica. Questa è la base del m5s nell’80% dei casi. Scomodarsi a scrivere due righe solo per rimproverare ad una persona di cultura e certamente amica del Movimento, che i suoi consigli non sono richiesti, fa perdere le speranze!
Gianni
da ex candidato al Senato del m5s, condivido parola per parola. E’ importante anche rinnovare la selezione dei parlamentari e dei senatori. Nelle due Camere abbiamo una dozzina di elementi veramente presentabili, con la testa sulle spalle, possono andare in televisione, argomentare e fare bella figura. Tutti gli altri sono tenuti a debita distanza dai microfoni perché sono oggettivamente impresentabili, poco preparati, con una scarsissima padronanza del lessico italiano e delle terminologie politiche. Le Parlamentarie sono state uno dei più grandi passi falsi del M5s, devono essere rese una cosa seria. Bravo Aldo!
Giovanni
Prof. i suoi sono ottimi consigli e non è la prima volta. Qualcuno del M5S le ha mai risposto?
Non ho fiducia in un movimento etorodiretto, possono cambiare è vero ma per il momento fanno solo un sacco di confusione.
ciccillo
mi scusi Giannuli ma se leviamo al M5S tutte le cose che lei dice di voler cambiare che cosa resta? e soprattutto cosan resta di quella alterità che lo ha portato a prendere il 25% alle nazionali caratterizzate da una forte partecipazione?
quanto al loro non andare in tv hanno fatto bene, di fatto sono stati gli unici a fare una critica alla politica televisiva e un risultato l’hanno ottenuto: la scomparso o l’irrilevanza dei talk show all’interno del dibattito politico italiano.
a me non pare poco e anzi, dovevano essere ancora più duri e puri!
Gaz
In quel tempo si compì la parola sul blog e
il blog si fece logos.
Frà Giannuli da Milano salì sul monte con
i suoi discepoli e lì raccoltosi in meditazione
disse loro di annunciare alle genti del MoVimento
“Siate candidi come colombe e astuti come serpenti”,
perchè i volponi sono sempre in agguato.
Vegliate dunque affinche la dolcezza del sonno non
vi colga impreparati e senza olio nelle lucerne al pari
di vergini stolte.
Roberto B.
Vergini?! A trovarne!
Simo
Sono d’accordo
Vittorio Bertola
A mio parere le sfugge che l’organizzazione gerarchica che lei chiede c’è già, semplicemente non viene formalizzata; questo un po’ per motivi di immagine, per perpetuare l’immagine del “movimento diverso dai partiti” che, come lei puntualizza, è un’idea che non può mantenersi nel momento in cui si entra in Parlamento e il gioco diventa grosso; un po’ perché così si evitano a priori tutte le laceranti e classiche discussioni interne su “chi ha deciso che…” e sulle diverse possibili scelte; e un po’ perché così si può creare una gerarchia senza nessuna trasparenza e senza “accountability”, cristallizzando i rapporti di forza interni che sono derivati dalle lotte sul campo di questi anni e dalle investiture dall’alto e impedendo di metterli in discussione, sul modello di Forza Italia.
Comunque, chi vive il Movimento sul campo sa che negli ultimi tempi sono arrivate in tutta Italia molte espulsioni di semplici attivisti, motivate in modo vago ma sostanzialmente destinate alla “opposizione interna”, ovvero a chi critica o non si riconosce nell’attuale linea politica e nei parlamentari e nei consiglieri regionali che Casaleggio considera “referenti regionali” (questa espressione fu usata già quando si istituì il direttorio nazionale) o, di fatto, segretari regionali e provinciali del partito. Quindi i meccanismi di disciplina ci sono, e alla fine gli elettori sembrano apprezzare il nuovo M5S con “meno rompicoglioni” e meno questioni su scontrini, trasparenza e partecipazione. E dunque… in democrazia, bene così, anche se molti vecchi, tra cui me, stanno allontanandosi in silenzio.
Vittorio Bertola
Movimento 5 Stelle, Torino
Giacomo
La Rete e il “partito on line” non esistono più già da tempo, prof.Giannuli. Dopo l’espulsione di attivisti che gestivano gruppi di decine di migliaia di persone, la Rete m5s è stata di fatto smantellata (e ne hanno risentito anche i contatti del blog). Ora comandano delegati territoriali -eletti nazionali o locali- che fanno il bello e il cattivo tempo sul campo senza che si sappia troppo. In pratica, è già organizzato come un partito ma un partito sbilanciato.
E comunque il m5s è ugualmente pieno di infiltrati, ad ogni livello.
markiori
Giannuli, il pericolo che il m5s si trasformasse in una burocrazia clericale, da dentro, l’ho segnalato da un bel po’ di tempo: purtroppo certi processi si sono ormai compiuti.
Se chiediamo a chiunque quale sia il fine politico del m5s ne usciranno oggi risposte tipo “moralità” (che significa poi un moralismo rivolto agli “altri”) o un vago “partecipazione” (ridotta ormai a mero rito).
Per parafrasare la Sua chiusa ciò che salverà il m5s non verrà dall’interno, perché chi è rimasto è interessato a tenerlo così, ma piuttosto potrà essere una forza o una minaccia esterna.
fernando rossi
CONDIVIDO LE OSSERVAZIONI DI GIANNULI
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… e molte delle sue proposte, ma …ad esempio, penso che solo i 5 Stelle abbiano la capacità e la forza di costruire lo strumento rivoluzionario delle Assemblee Sovrane delle Comunità (punto C del programma politico del disciolto Per il Bene Comune, https://www.facebook.com/notes/fernando-rossi/amarcord-programma-politico-di-per-il-bene-comune/879540542074570) .
vedi filmato
https://www.youtube.com/watch?v=xkDA2jNneBY
Massimo L.
Di Battista sindaco di Roma? Ancora con questa storia logora dell’uomo immagine del destino? Per quello che conosco, Alessandro non è assolutamente tagliato per fare il sindaco di Roma, ha altri talenti e competenze. Giannulli, lei si farebbe operare al menisco dal miglior dentista del mondo? Io no. Ci tengo alle mie gambe. Ognuno ha proprie capacità e competenze, e qui a Roma abbiamo più di uno ben più adatto a fare il sindaco 5 stelle della città, più di Di Battista. Quanto alla struttura ecc solito discorso, roba vecchia. vero che crescendo il MoV si debba dare dei coordinamenti, non delle strutture.
Aldo Moro
Vedo che, in linea di principio, ci sono due posizioni distinte:
– la prima di cui fanno parte quelli che all’interno del M5S vogliono veramente creare un “sistema” che sia in grado di governare con CAPACITA’ onestà e trasparenza, e quindi approva quanto scritto da Gianulli
– la seconda di cui fanno parte i soliti “duri e puri” del M5S che in realtà non gli frega nulla di governare con CAPACITA’ onestà e trasparenza, ma gli interessa solo evidenziare la propria “diversità” da quanto di merdaceo c’è attorno …
Il secondo atteggiamento è proprio di bambocci che non hanno ancora capito cos’è il mondo reale e si beano di slogan come fossero soluzioni …
spero proprio che NON VADANO MAI AL GOVERNO!!!
I primi sono quelli che cercano praggmaticamente di risolvere il VERO problema che è quello di trovare un modo per tirare fuori l’Italia dal pantano in cui si trova … con tutti i problemi interni ed ESTERNI che l’Italia si trova ad avere …
Questo è un atteggiamento da persone consapevoli che se avranno capacità onestà e trasparenza, potranno veramente fare qualcosa di buono
Aldo
Paolo Federicop
A Aldo Moro
Sono davvero felice di aver trovato finalmente chi ha capito cos’è il mondo reale. Le faccio i miei complimenti.
Però mi permetta di dirle che affermare che il vero problema è quello di uscire dal pantano è di una banalità sconcertante. Sono i partiti che snaturando e degradando la democrazia a partitocrazia, hanno ridotto l’Italia peggio che una repubblica delle banane.
E cosa ci si propone per opporsi a tutto ciò? Un altro partito!
Saremmo anche bamboccioni, ma stiamo cercando disperatamente di rianimare una democrazia contro (e sottolineo contro ) la chiara volontà della partitocrazia di portare a compimento la propria tirannide.
Mirta
https://vimeo.com/113893131
Lorenzo
A conferma delle mie osservazioni ecco un articolo che evidenzia come l’estabilishment apprezzi i segnali che arrivano dal M5S e confidi nel *già avviato* processo di integrazione del M5S nel regime piddino.
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-02-04/i-rischi-diventare-partito-comico-074645.shtml?rlabs=7
L’imminente deriva sistemica del movimento mi rallegra assai, perché coinvolgendolo nel non lontano sfacelo nazionale lascerà libero il campo a forze ben più sane e radicali.
Paolo Federico
A Lorenzo
“Lascerà libero campo a forze ben più sane e radicali”.
Dove sarebbero queste forze? Potrebbe farci qualche nome in modo da poterci orientare anche noi?