Ma che strana telefonata che fa Scajola alla moglie… ascoltatela

Cappuccino, brioche e intelligence n° 46

Il “fatto” ha pubblicato il testo di una intercettazione telefonica fra Scajola e la moglie, una telefonata molto strana che merita qualche commento. Se non l’avete ascoltata, fatelo ora, vi assicuro che sono 4 minuti ben spesi.

Sentito? Ragioniamo: la prima cosa che colpisce è che Scajola faccia di questi discorsi per telefono, sapendo che la magistratura gli sta addosso. La moglie è evidentemente imbarazzata, parla per allusioni e si capisce che teme di essere intercettata da qualcuno: dice “La….” Lasciando in sospeso la parola, sperando che lui capisca, e lui “CHI, NAPOLI?” ci manca solo che aggiunga nome e cognome del sostituto che indaga. Lui no, un ex ministro dell’Interno, allievo di Paolo Taviani, che si vanta di avere un suo personale servizio di intelligence e che sicuramente ha ancora gente amica in organi di polizia e dei servizi, parla libero e sciolto come se recitasse il “Salve Regina”, ignaro di eventuali ascolti. Possibile? L’uomo non è mai stato un genio, ma mi pare un po’ troppo anche per lui.

Ma poi, che bisogno c’è di fare quella telefonata, visto che, come si sente nella conclusione, la donna deve incontrarla dopo qualche ora? Che bisogno c’è di fare quella sparata? E poi, cosa è quell’enfasi sul “Sto lavorando molto molto molto molto bene” ripetuto almeno altre tre volte? La moglie avrà capito già dalla prima. Sembra invece che lui voglia attirare l’attenzione di altri su qualcosa.

Poi c’è quell’esplicito “faccio scoppiare un casino che non avete idea” che fa pensare ad un vero e proprio ricatto al Berluska, ma per avere cosa? La candidatura alle europee per l’immunità? Sembrerebbe di si, ma forse si parla anche d’altro. Comunque, è anche chiaro che la candidatura non l’ha ottenuta, come, peraltro, non sembra aver ottenuto nulla. Ed allora il “casino” di cui di diceva, come mai non è scoppiato? Solo una sparata a salve?

Difficile crederlo: l’uomo non è un pivello e non sta minacciando le Figlie di Maria: è tutta gente navigata, con foreste di peli sullo stomaco, che non si impressiona per una minaccia a vuoto e uno come Scajola lo sa perfettamente, perché è uno come loro. Ma allora, cosa è successo di mezzo sino al suo arresto? Evidentemente c’è stato tutto uno sviluppo che ignoriamo e su cui ameremmo sapere di più.

Peraltro, anche se l’ex Cavaliere lo avesse candidato, non avrebbe evitato l’arresto che è avvenuto 4 giorni dopo quella telefonata. Magari, se fosse stato eletto, poi sarebbe uscito (ma non prima di qualche mese fra campagna elettorale, verifica poteri, proclamazione…). Forse gli è stato promesso (ma da chi ed in che modo?) che comunque sarebbe uscito prima. Magari, dopo il tempo di qualche verbale…

Infine quello stranissimo accenno agli americani che ce la avrebbero con lui per la storia della Crimea: che c’entra lui con la Crimea? Cosa può aver fatto da fare arrabbiare lo zio Sam?

Allora, tiriamo le somme:

1. con ogni probabilità, Scajola sapeva perfettamente di essere intercettato e voleva dire quelle cose a chi era in ascolto, perché le riferisse ad altri (un’offerta di collaborazione? O altro?)

2. l’allusione al casino probabilmente è l’offerta di succose rivelazioni, evidentemente sul suo capo, che starà cercando di cautelarsi diversamente

3. L’insistenza sullo stare lavorando “molto, molto, molto bene” potrebbe anche indicare l’offerta non solo di parole, ma di supporti cartacei e qui casca a fagiolo la vanteria sul proprio servizio segreto personale

4. L’accenno alla Crimea fa pensare anche ad una dimensione internazionale dell’intrigo, che porta verso Putin e, forse quello che avrebbe più da temere dallo zio Sam non è lui ma proprio l’ex Cavaliere

5. E qui salta fuori la questione dell’archivio personale, così pieno di carte dei servizi, che alcuni dicono essere già stato saccheggiato da diverse Procure, altri dicono per buona parte finito in casa di uno 007, altri ancora giurano ancora essere ben succoso… gli archivi sono sempre stati la mia passione: quanto mi piacerebbe vedere questo!

6. Concludendo: se tanto mi dà tanto, occorre che lo Scajola si sbrighi a parlare prima che gli arrivi un caffè corretto. Sapete quel caffè così buono che chi lo beve parla con gli Angeli…

Comunque, ci sarà da seguire le prossime puntate. Caso appassionante e solo all’inizio.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (19)

  • Tenerone Dolcissimo

    Professore se col caffé si riferiva a Pisciotta Le ricordo che si sta affermando la teoria che il veleno che uccise il luogotenente di Giuliano era contenuto nelle medicine.
    Scherzi a parte, questo servizio privato di Scajola, Lei ritiene che funzioni ancora? E quanto e’ “esteso” secondo Lei?

  • C’è un’altra faccenda che emerge da questa telefonata.
    Da dove viene fuori questa intercettazione? E’ lecito la abbia in mano il Fatto? E’ lecito pubblicarla?
    Le mie conoscenze in materia sono limitate, ma credo di no.
    Se così fosse, c’è magari qualche altra domanda da farsi.
    Cari saluti.

  • E se fosse solo un bluff molto grossolano? In una situazione complicata come quella, chi potrebbe dichiararsi certo “di aver lavorato molto molto bene” e quindi di non aver commesso errori? A me sembra una dimostrazione di sicumera eccessiva, e quindi molto mal recitata. A quanto pare, la moglie lo capisce, e sta di conseguenza al gioco cercando di non farsi sfuggire una parola di troppo, e non si sbilancia in complimenti (la bella signora ha l’aria di essere parecchio più intelligente del marito).

  • Credete che scajola abbia un gruppo di investigatori, avvocati, segretari che gli preparassero documenti riservati? se archiviasse il lavoro svolto in modo opportuno è già tanto saprà qualcosa perché era lì in mezzo, se si trattasse di gianni letta allora….

    xTenerone nei penitenziari italiani che pessima marca di caffé ;D.

  • La sola cosa certa (o quasi) è che la telefonata non ha funzionato, visto che il nostro è finito dentro, anche se probabilmente le cause dell’arresto nulla hanno a che vedere con la telefondata.

    Però mi chiedo: non potrebbe aver pesato anche qualcosa che Scaiola si è lasciato scappare, qualche parola di troppo?
    Per es. quando la moglie gli chiede di Napoli, e lui spiega che li ha tranquillizzati dicendo che qualcosa potrebbe anche dire….e che loro vogliono inchiappare il capo… Non sarà che c’è (ancora) qualcuno nelle segrete stanze che lavora affinché il capo non sia (del tutto) inchiappato?

  • nell’inchiesta si parla di un agente del servizio militari (sismi) che collaborava con l’ex ministro ,quindi “teoricamente”,nulla a che vedere direttamente con il trascorso da ministro degli interni.Allora le cose sono due, o i servizi hanno volutamente rapporti diretti con politici,al di fuori dei loro ruoli ministeriali e quindi la cosa è gravissima,oppure lui stesso è un agente del servizio,cosa ancora più grave.infine mi sembra incredibile che scajola stesso abbia conservato la lettera sulla richiesta di scorta per biaggi,è molto più probabile che sia stata inserita in quel’archivio ad arte per screditarlo definitivamente.

  • Tenerone Dolcissimo

    Domanda da un milione di dollari per il professore. Sergio dice che la telefonata non ha funzionato e potrebbe aver pesato anche qualcosa che Scaiola si è lasciato scappare.
    Ipotesi: non sarà che qualcuno invece ha fiutato che il tempo sta cambiando e sta correndo ad adeguarsi???

    • tenerone: ma forse la telefonata non era diretta ad evitare l’arresto. Forse era l’apertura di una trattativa per il dopo o forse era un messaggio lanciato a terzi che non abbiamo identificato. Non traiamo conclusioni troppo affrettate perchè la storia qui è appena cominciata. Però la puzza di bruciato è fortissima

  • la telefonata potrebbe essere un semplice tentativo di prendere tempo e posticipare così l’arresto ,cercando di stimolare indagini più accurate da parte degli inquirenti verso direzioni difficili da verificare e magari del tutto nuove per loro.

  • Quella di qualcosa “per il dopo” è un’ipotesi che mi ricorda la frase celebre della “casa a mia insaputa”. Quando la disse ci fu una risata generale ma poi gli è servita (eccome) per essere assolto (o quasi).

  • Mah, a parte il ricatto a Berlusconi a me incuriosisce la storia della Crimea, per cui pur senza avere le idee chiare butto lì un paio di sospetti.

    1. In queste ultime settimane si è messo in dubbio il futuro del gasdotto southstream che doveva portare il gas russo nel sud dell’europa, progetto fortemente voluto da berlusconi e dal suo ministro scajola. All’epoca non solo scajola andava in russia per occuparsene ma garantiva che le tensioni (di allora) con l’ucraina non avrebbero messo in dubbio il progetto. Oggi pare che l’annessione della crimea alla russia lo renderà difficile anche per via di un rifiuto europeo a trattare con putin (maggiore indipendenza), sia per il congelamento dei fondi di alcuni magnati russi da parte degli americani. Che Scajola abbia ancora mani in pasta come mediatore?

    2. Nelle carte dell’inchiesta si parla di rapporti di amicizia tra la moglie di matacena, caltagirone, billè e alcuni banchieri russi “ormeggiati” a monaco e con affari in libano. Che abbiano anche loro affari e commesse sul mar nero?

    3. Rivangando i cabli di wikileaks mi pare ci fosse un riferimento ai sospetti della clinton su interessi privati (e guadagni) di berlusconi nell’affare del gasdotto (osteggiato dagli americani). Che sia anche questo un fattore che lega i due temi?

    magari poi verrà fuori qualcosa di più e si capirà qualcosa.

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