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Caso Falcone, caso Moro: ma quanti nuovi (tardivi) testimoni!

Da qualche tempo, si sta infittendo il fenomeno di testi che riferiscono “novità” sul caso Moro (sul quale sono spuntati gli artificieri che affermavano essere presente Cossiga in via Fani ben prima della telefonata di Moretti; poi la guardia di Finanza che ha sostenuto che i servizi sapevano della prigione di Moro già da aprile ecc.) e, più recentemente sulla strage di Capaci i cui mandanti sarebbero stati Craxi ed Andreotti. Quale credibilità possiamo dare a questi testi? Forse conviene astrarre da singoli casi per fare una riflessione generale di metodo.

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Novità sul caso Moro

Ancora novità sul caso Moro: un artificiere Vitantonio Raso ha scritto in un libro di memorie, che sarebbe stato chiamato il 9 maggio 1978 in via Caetani sino dalle 10 per esaminare l’R4 nella quale avrebbe, per primo, scoperto il cadavere di Moro, il cui sangue “era ancora fresco”. Sul posto sarebbe immediatamente giunto Cossiga che “sembrava sapere già tutto”. Questa versione sarebbe poi stata confermata da altro componente del corpo ed, in una certa misura, dall’ex vice segretario socialista Claudio Signorile che sostiene di essere stato nello studio del Ministro quando, intorno alle 11, sarebbe giunta la telefonata che annunciava il ritrovamento del cadavere di Moro. Che gli orari della versione ufficiale non quadrassero si era capito da tempo anche a causa di una serie di particolari di cui riparleremo in altra occasione.

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