Il recente decollo politico, oltre che economico, della Cina ha portato la Repubblica Popolare a conseguire uno status di potenza e influenza internazionale senza precedenti nella sua storia recente ma ha anche, in un certo senso, sorpassato a più riprese qualsivoglia analisi e predizione degli studiosi che si sono approcciati alle dinamiche relative all’ascesa di questo fondamentale attore della scena mondiale.
Con piacere vi presento un pezzo di un nuovo collaboratore, Andrea Dugo, che spero possa incontrare il gradimento di tutto voi. Buona lettura! A.G.
Le origini
Qualcuno ha definito la globalizzazione come l’incontro tra l’Oriente e l’Occidente: in quest’ottica, le vie della seta hanno sicuramente rappresentato, per la storia umana, un primo, embrionale tentativo di integrazione economica, tecnologica e culturale tra civiltà radicalmente differenti.
L’India vede la “Nuova Via della Seta” come un progetto rivale, ma la storia recente insegna che in Asia la geoeconomia è più forte della geopolitica: vediamo come la connettività potrebbe giocare un ruolo nel futuro rapporto sino-indiano.
Molto volentieri vi propongo questo articolo del mio allievo Andrea Muratore. Buona lettura! A.G.
Il 14 e 15 maggio scorsi Pechino ha ospitato l’importante riunione del Belt and Road Forum: ospiti del Presidente cinese Xi Jinping, 28 capi di Stato e di governo hanno discusso dei futuri sviluppi dell’importante progetto economico e geopolitico della “Nuova Via della Seta”.
Da Buenos Aires, Dario Clemente. La notizia è passata praticamente inosservata ovunque, Italia compresa. Ad inizio mese la banca centrale brasiliana ha cercato di bloccare i trasferimenti finanziari destinati alla capitalizzazione della “banca dei Brics”, il fondo comune di sviluppo da cento miliardi di dollari approvato al VI meeting nel luglio scorso .