Tag: verdini

Il nazareno è risorto?

Il Cavaliere annuncia che, nonostante lo schiaffo preso per il Quirinale, lui starà ai patti e continuerà sul cammino delle riforme istituzionali. Dunque, evviva: il Nazareno è risorto! E’ davvero così? Direbbe un noto personaggio storico “Ma quante divisioni ha il Cavaliere?”. Forse fare l’inventario dei danni subiti potrebbe essere utile al Napoleone di Arcore.

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L’alleanza Renzi-Berlusconi va molto oltre le riforme istituzionali: il patto ha valenza strategica.

Quando Renzi decise di “sdoganare” il Cavaliere, invitandolo al Nazareno per parlare di riforme istituzionali, si giustificò davanti alla Direzione del suo partito, sostenendo di doverlo fare per ragioni strettamente inerenti alle riforme istituzionali, che, senza una intesa con Forza Italia, non sarebbe stato possibile fare (“E con chi dovevo parlare, con Dudù?”). Dunque, nessun altro punto di contato che le riforme istituzionali, e il governo Letta, che aveva una sua maggioranza parlamentare grazie al Ncd, non aveva nulla da temere (#enricostaisereno… ricordate?).

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Ma che strana telefonata che fa Scajola alla moglie… ascoltatela

Cappuccino, brioche e intelligence n° 46

Il “fatto” ha pubblicato il testo di una intercettazione telefonica fra Scajola e la moglie, una telefonata molto strana che merita qualche commento. Se non l’avete ascoltata, fatelo ora, vi assicuro che sono 4 minuti ben spesi.

Sentito? Ragioniamo: la prima cosa che colpisce è che Scajola faccia di questi discorsi per telefono, sapendo che la magistratura gli sta addosso.

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Di Pietro, Pennisi, Bertolaso, Verdini: una nuova stagione dei veleni?

Di Pietro, Pennisi, Bertolaso, Verdini: una nuova stagione dei veleni?

Non si può dire che la politica italiana si faccia mancare il suo scandalo settimanale: prima abbiamo cominciato con le rivelazioni su Di Pietro, ad una incollatura è partito il caso dell’assessore milanese Pennisi, poi sono arrivati gli arresti alla Protezione civile che hanno aperto il caso Bertolaso, poi l’inchiesta si è rapidamente allargata ed ha coinvolto Verdini, l’amministratore del Pdl. Sono dei complotti? Sono coincidenze casuali? Al solito le cose sono sempre un po’ mescolate. Ci mancano molte informazioni, ma ragioniamo su alcune evidenze, iniziando da Di Pietro:
1- il libro di Mario di Domenico, con le sue rivelazioni al cianuro, può essere frutto del rancore di un amico che, a torto o a ragione, può essersi sentito tradito. Ma le foto chi gliele ha date? Non ci risulta che i paparazzi girino liberamente per le caserme dei carabinieri per cui, dato che la foto è scattata nella mensa di una caserma della Benemerita, di fronte a commensali in bella posa, l’unica deduzione logica è che a scattarle sia stato una carabiniere. Ed è altrettanto logico che la foto ricordo sia finita nei cassetti degli ufficiali ritratti con l’illustre ospite. Ed è forte il sospetto che sia uscita da qualcuno di quei tiretti.

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