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Perché Sinistra Italiana non mi convince.

Come ho già scritto, faccio i miei migliori auguri agli amici (non so se usano ancora il termine compagni o se ne sentono offesi, per cui mi tengo su un prudente “amici”) di Sinistra Italiana perché, pur sempre va salutata con favore qualsiasi segnale di rinascita della sinistra in questo paese. Ma confermo di avere pochissime speranze in questo tentativo.

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L’isteria contro i 5stelle, Vendola, Azzollini, l’isteria dei 5 stelle. La politica ormai è barbarie.

Nel breve volgere di due settimane –o poco più- si sono verificati una serie di eventi che meritano un commento di costume. Abbiamo iniziato con il M5s escluso da tutte le presidenze e vice presidenze di commissione alla Camera, poi è venuto il rinvio a giudizio di Nichi Vendola per la questione Ilva di Taranto, poi è venuto il voto del Senato su Azzollini che ha scatenato un uragano dentro e fuori del Pd. Il tutto dà una rivoltante sensazione di degrado irrefrenabile.

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Mattarella Presidente: vincitori e perdenti nella battaglia del Quirinale.

Come era facile prevedere sin da ieri, Mattarella è stato eletto Presidente. Facciamo ora il bilancio di questa tornata presidenziale dando la “pagella” a ciascuno dei giocatori:

Renzi= è il vero vincitore, anche se non ha colto a pieno i suoi obiettivi, in primo luogo perché avrebbe voluto una conferma del Nazareno, che invece si incrina, in secondo luogo perché questo, per lui, è un candidato di compromesso e non quello che avrebbe preferito. Sicuramente Fioroni, Veltroni, Chiamparino, Pinotti, Franceschini, Fassino gli sarebbero stati più congeniali. E questo è il quinto di bicchiere vuoto. In compenso:

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Quirinale: alla vigilia.

Non avevamo previso male, a dicembre, quando sostenemmo che lo scontro sul Quirinale si sarebbe incentrato sulla questione del Nazareno: da una parte l’alleanza strategica fra Renzi e Berlusconi (con l’umile codazzo centrista), dall’altro gli oppositori del Nazareno esterni ed interni a Pd e Fi.

Non si tratta solo dell’elezione del Presidente, ma anche degli sviluppi della politica italiana per i prossimi anni e, forse, per il prossimo decennio. In primo luogo l’elezione di un Presidente del Nazareno significa che la legislatura andrà avanti sino al 2018, salvo eccezionali incidenti di percorso.

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Renzi: sta per finire la luna di miele.

Continua la corsa a salire sul carro del vincitore: Vendola riapre al Pd e canta le lodi del “fascino” di Renzi, gli ex montiani bussano con i piedi alla porta del Nazareno, i familiari del Cavaliere fanno a gara di governativismo e tifano Verdini eccetera eccetera. Ed è impressione diffusa che il “trionfo” delle europee abbia dischiuso le porte ad una lunga era renziana. Poche ora dopo il risultato, non ho avuto dubbi nel dire che Renzi era l’unico vincitore della gara e registrare il consolidamento del suo governo e della sua leadership nel partito. Questo è fuori discussione, come anche il fatto che siamo in un “tempo renziano”. I dubbi sorgono sulla durata di questo tempo, se davvero si possa parlare di un’ “era” o “epoca” renziana o se stiamo assistendo al passaggio di una meteora.

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Io e la sinistra: mi sa che non ci siamo capiti

Ho l’impressione che diversi miei lettori non abbiano chiara la mia collocazione nei confronti della sinistra e scrivano autentiche sciocchezze. Molte cose le ho già dette, però non farà male spiegarsi una volta di più (poi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma non ci posso fare niente). Allora, iniziamo da un punto: io ero e resto un uomo di sinistra, come sono sempre stato per tutta la mia vita e non permetto a nessuno di metterlo in discussione, tantomeno a chi, mi pare, non abbia le stesse credenziali di vita e pretende di avere una sorta di diritto di accreditamento che gli viene non si capisce da cosa. Naturalmente, tutto sta a capirsi sulle parole e stabilire che significa sinistra.

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