Brutto scherzo quello di chi ha passato al “Quotidiano Nazionale” la notizia sulla malattia di Bergoglio, poi smentita con veemenza dal Vaticano. Molto probabilmente la notizia non è vera, ma la smentita servirà a poco, perché, in casi come questa, è scontata.
La recente enciclica “Laudao sì” di Papa Francesco ha suscitato molti commenti, non tutti favorevoli. In particolare gli “atei devoti” del “Foglio” hanno dato spazio a critiche relative al giudizio sul capitalismo e la finanza ivi contenuto. Non ci sembra dunque cosa inutile scavare nella storia per ricostruire il punto di vista della Chiesa sulla finanza.
Con grande piacere ospito questo contributo di Gaetano Dato, giovane e brillante studioso di Storia che mi invia un interessante articolo su un pezzo di storia poco conosciuto ma molto interessante. Buona lettura! A.G.
Non senza difficoltà, avevano superato le lunghe colonne di cosacchi in fuga dalla Carnia. La neve era caduta copiosa sui monti tra il Friuli e la Carinzia all’inizio del maggio 1945.
Propongo oggi l’articolo che ho curato per l’ultimo numero della rivista “Formiche”, che volentieri segnalo e consiglio ai miei lettori.
Qualche settimana fa, l’Epresso titolava il copertina “Qui non comanda più nessuno” e l’articolo correlato partiva dalla constatazione del declino di tutti quei soggetti che per decenni hanno retto il potere in Italia (Vaticano, partiti, Sindacati, Confindustria, la grande finanza, le imprese multinazionali con targa tricolore, la massoneria…). Soggetti che ancora esistono, ma assai rimpiccioliti ed in via di ulteriore ridimensionamento. Donde la diagnosi di alcuni intervistati riflessi nel titolo di copertina: il potere in questo paese si sta polverizzando, siamo all’entropia di sistema. È una analisi giusta?
Cappuccino, brioche e intelligence n° 37
Un sito cileno vicino ad ambienti ecclesiali, ha dato la notizia che Papa Francesco, ricevendo la delegazione dell’associazione dei religiosi e delle religiose dell’America Latina, avrebbe ammesso che in Vaticano, ed in particolare nella segreteria di Stato, esiste una lobby gay che, unitamente a quanti realizzano illeciti guadagni, rappresenta il maggiore ostacolo alle riforme che agli avrebbe in animo di fare. Ed avrebbe aggiunto “Vedremo cosa sarà possibile fare”.
La sala stampa non ha smentito la notizia in sé clamorosa, limitandosi a dire che non ci sono verbali perché si trattava di una udienza privata, per cui si tratta di ricostruzioni a memoria di qualche partecipante che non riferisce le parole del Pontefice alla lettera.
Vai allo speciale sul mio nuovo libro: “Papa Francesco Fra religione e politica”
Passato il primissimo momento, in cui il nuovo Papa si è presentato al Mondo con una serie di gesti simbolici, siamo arrivati al momento delle prime decisioni concrete. E mi sembra che ce ne siano due da segnalare, mentre si infittiscono i segnali di altre scelte assai prossime. Le due decisioni prese riguardano:
1. la nomina del Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica che è andata al Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori, José Rodríguez Carballo, che è stato elevato alla dignità di Arcivescovo
Da alcuni giorni è in libreria il mio nuovo libro. Come sempre, non avendo particolari mezzi per promuoverlo, vi chiedo, se di vostro interesse, di sfogliare il libro e segnalarlo ad amici e persone potenzialmente interessate. Come sempre sul sito sarò felice di rispondere a domande, critiche e riflessioni. Grazie e buona lettura!
Aldo Giannuli
Leggi lo speciale, l’indice, un brano e gli articoli in continuo aggiornamento!
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Un brano tratto dal libro.
E’ sin troppo ovvio che l’America Latina godrà di particolari attenzioni di questo Pontefice e non solo per la sua provenienza geografica, ma anche per la particolare situazione della Chiesa in quel continente: come abbiamo accennato, il “forziere” della cattolicità è da tempo insidiato dalle sette evangeliche.
C’è un singolare doppio movimento da nord a sud e da sud a nord: da nord calano i missionari evangelici, molto ben forniti di dollari, che puntano a soppiantare la secolare egemonia cattolica, ma da sud salgono gli immigrati latinos, che parlano spagnolo e sono cattolici.
Ovviamente sappiamo ancora poco dell’andamento del Conclave nelle sue cinque votazioni; qualcosa filtra sempre e, prima o poi, sapremo per grandi linee come è andata, ma non è detto che il quadro sarà nitido prima di qualche settimana o mese. Al momento in cui scriviamo, ci sono solo alcune indiscrezioni che accogliamo con l’inevitabile beneficio di inventario. Ma ripercorriamo le giornate immediatamente precedenti il conclave; stando alle indiscrezioni della stampa, nei primissimi giorni di marzo, durante le “congregazioni” (le assise semi formali dei cardinali che precedono il conclave) si sarebbero formati due schieramenti intorno a due candidature “pesanti”: quella del cardinale brasiliano Pedro Scherer, sostenuto dal partito “curiale” di Bertone e quella contrapposta di Angelo Scola. appoggiato da un partito “anticuriale”. Come candidati di “riserva” o di mediazione ci sarebbero stati gli americani O Malley e Dolan, l’ungherese Erdo, o il franco-Canadese Ouellet. Solo negli ultimissimi giorni (diremmo nelle ultimissime ore) prima dell’inizio del conclave, si sarebbe aggiunto il nome dell’argentino Bergoglio che i bookmaker davano 1 a 41, dunque, fra i meno probabili.