Tag: università

Risposta ad Andrea Marluzzo

Ringrazio Andrea Marluzzo per la sua attenzione al mio blog e per le critiche che mi muove. Il tono civile e la fondatezza delle osservazioni mi obbligano a replicare, precisando alcuni aspetti del mio pensiero.

Per la verità, non ho mai detto che i massimi responsabili della crisi sono quelli che definivo con ironia i “grandi geni dell’economia”. La frase incriminata (“I maggiori responsabili sono gli economisti…”) non si riferisce tanto alla crisi in sé -che ovviamente è il prodotto dell’azione concreta degli operatori finanziari e delle autorità politiche- quanto all’incapacità di capirla, frutto della loro cecità culturale.
Io rimprovero a questi “economisti” di aver fatto da coro all’ondata neo liberista, sfornando una serie di certezze totalmente infondate, che hanno contribuito ad ingannare tanto gli operatori finanziari quanto i governi. E di riproporre oggi la stessa visione, senza riuscire ad analizzare quel che sta accadendo, perché affetti da pregiudizio ideologico al limite del fanatismo.

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L’Università che vogliamo

Molto volentieri pubblichiamo questo appello di due colleghi, a cui ho convintamente aderito.

L’Università che vogliamo
Un appello di docenti e ricercatori universitari al ministro Profumo e al Governo Monti

Per adesioni inviare una e-mail a universitachevogliamo@gmail.com
L’Università italiana sopravvive, difficoltosamente, in una condizione di disagio e di crescente emarginazione che ha pochi termini di confronto nella storia recente. Essa ha visto fortemente ridotte le risorse economiche per il suo funzionamento, molto prima che si manifestasse la crisi mondiale e malgrado le modeste dotazioni di partenza rispetto agli altri Paesi industrializzati. Tutti i saperi umanistici e buona parte delle scienze sociali sono da tempo sfavoriti, a beneficio di discipline che si immaginano più direttamente utili alla crescita economica, o genericamente al “Mercato”.

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Pensione a 65 anni.

Come si sa, il Ministro Gelmini ha proposto di abbassare da 70 a 65 anni l’età pensionabile dei docenti universitari e la cosa ha suscitato una fierissima opposizione nel mondo accademico. Già: che strano; dappertutto i lavoratori protestano contro l’aumento dell’età pensionabile, c’è una sola categoria che se la vede anticipare e protesta! Chissà perchè.

Nella Sissco, l’associazione degli storici contemporanei di cui faccio parte, è partito un dibattito sulla questione con interventi durissimi contro questa proposta. Sono intervenuto e, siccome la mailing list della Sissco è accessibile solo dagli iscritti, mi è parso di fare cosa utile riproducendo il mio intervento in questa sede.
AG

Cari amici,
credo di non essere molto d’accordo con le vostre valutazioni a proposito del pensionamento a 65 anni dei docenti. Proviamo a prendere in considerazione gli argomenti usati per contrastare questa proposta (che, vorrei ricordare, prima ancora di Giavazzi e della Gelmini, era stata avanzata dai giovani del Pd se la memoria non mi inganna).

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Spigolature d’estate: Chieti è meglio di Harvard.

Spigolature d’estate: Chieti è meglio di Harvard.


E’ ferragosto e ce la prendiamo un po’ con calma con cose più leggere suggerite dalla lettura di giornali di agosto, più ricchi di gossip che di alta politica (oddìo, anche negli altri mesi non è che ci sia da scialare…)
Classifiche universitarie e di maturità:  ovvero: come si fa a stabilire se Chieti è un centro di eccellenza come Harvard? Come si sa, sul finire di luglio il ministero ha pubblicato la classifica delle università italiane premiando con fondi speciali le 25 più meritevoli. Ne sono seguite polemiche a non finire sui criteri che, in effetti erano tutti da ridere. Uno era quello in base al quale erano premiate le università che facessero il minor ricorso possibile a docenti esterni a contratto.

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