Tag: uguaglianza

Meritocrazia

Mantengo un impegno preso due settimane fa: scrivere sulla meritocrazia, argomento sul quale c’è molta confusione. Partiamo da un assunto: la divisione sociale del lavoro è una realtà che si afferma con il sorgere della civiltà e non è un dato eliminabile, a meno di non voler regredire all’età della pietra.

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Ma i manager sono tutti campioni come Ronaldo?

Sandro Catani ha recentemente cercato di giustificare le spropositate retribuzioni dei manager e l’argomentazione di fondo è già illustrata nell’autorevole prefazione di Lugi Zingales, che sostiene che sono il prodotto della rarità del talento richiesto, dall’altro del gigantismo proprio dell’era della globalizzazione; essi prendono quelle cifre per la stessa ragione per cui prendono compensi altissimi anche David Beckham o Cristiano Ronaldo che fanno la differenza fra una qualsiasi partita di calcio ed un grande spettacolo. E Beckham e Ronaldo prendono molto più di Gigi Riva, non perchè siano più bravi di quanto lo fosse lui prima, ma perchè ai tempi di Riva una partita in Tv la vedevano 20 milioni di persone ed ora 200 grazie ai sistemi satellitari.

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Che fare? Un punto di partenza: una sinistra senza idee non serve a niente.

Se vogliamo uscire dal disastro in cui siamo, dobbiamo capire cosa c’è che non funziona nel nostro modo di fare politica: dalla scelta dei gruppi dirigenti alla definizione della linea politica, dalle forme di comunicazione a quelle di lotta, dai modelli organizzativi alla cultura politica.
Ed iniziamo proprio dalla questione della cultura politica della sinistra che ormai è il fantasma di sè stessa.
Per circa trenta anni la sinistra ha smesso di studiare, pensare, produrre idee: il panorama delle riviste di sinistra è semplicemente desolante, non si ricorda un solo convegno degno di nota da almeno tre decenni, i congressi sono delle fiere della banalità: la nostra capacità progettuale è a zero.
Il Pd è tutto interno alla cultura neo liberista, ormai prende la linea da Boeri che è l’avvocato difensore delle banche e da Giavazzi che ci spiega che “Il liberismo è di sinistra”: Come dire che è più di sinistra Tremonti che, almeno, qualche sparata contro le banche e sulla globalizzazione ogni tanto la fa, anche se si tratta di innocui sfoghi verbali.

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