Tag: toni negri

Referendum scozzese: una lezione capita a rovescio.

Come era prevedibile, il referendum scozzese ha tenuto banco sui giornali per diversi giorni; quello che non era prevedibile è stata la valanga di sciocchezze che abbiamo letto. Tutti -o quasi- hanno constatato che, con la decisione di Londra di ammettere il referendum  -riconoscendo implicitamente il diritto all’autodecisione degli scozzesi- hanno “sdoganato” il principio per tutti gli altri. E l’esito, che ha bocciato la proposta indipendentista, rafforza questa tendenza, perché lo Stato centrale può sempre pensare di vincere il referendum e, con questo, rilegittimarsi agli occhi dei suoi cittadini. Pertanto, non ci sarebbe motivo di rifiutare la proposta referendaria, anche per gli altri stati nelle stesse condizioni. Ad esempio, per Madrid sarà ora più difficile opporsi alla richiesta dei catalani. Sin qui non c’è ragione di dissentire: il senso di quello che è accaduto va sicuramente in questo senso. I guai cominciano dopo.

Continua a leggere

Perché gli americani non intervengono in Iraq?

Ovvero: quale è la strategia di Obama per il Medio Oriente? Questo potrebbe essere l’articolo più breve della storia di questo blog e concludersi in tre parole: “non c’è” (lo dice anche la BBC!). So che la cosa susciterà un coro di disapprovazione da parte di quanti (e non sono pochi) sono convinti che dietro ogni evento piccolo o grande sulla scena internazionale ci sia un malefico e diabolico piano del “grande Satana americano”.  Non amo affatto gli Usa ed ho un giudizio abbastanza preciso del ruolo che giocano in questo momento storico, ma, il fatto è che anche il peggiore e più grande avversario può trovarsi a corto di idee e non sapere bene cosa fare.

Continua a leggere

Reazioni alla globalizzazione

La globalizzazione neo liberista ha spiccato il volo nei primi anni novanta fra gioiosi inni alle sue sorti magnifiche e progressive come attestavano i non dimenticati libri di Francis Fukuyama sulla fine della storia e di Toni Negri sull’Impero. Si prometteva la fine della nazioni e dello Stato nazione, rottame del passato, di conseguenza dell’ordine westfalico sostituito da una governance mondiale fortemente integrata che avrebbe abolito il “fuori” e trasformato ogni crisi locale in un caso di “insorgenza” da curare con “interventi di polizia internazionale”.

Continua a leggere