Guardiamoci dai facili comparativismi (tasse sulla casa e reddito di cittadinanza).
I giornali italiani, da circa un decennio, hanno scoperto l’uso delle comparazioni che usano a proposito ed a sproposito, in genere per sostenere una qualche tesi. Voglio schierarmi a difesa del matrimonio gay? Pubblico una cartina d’Europa (o magari di Europa e Nord America) dalla quale si evince, senza possibilità di errore, che ormai il matrimonio gay c’è nella grande maggioranza dei paesi e che è l’Italia il paese arretrato che ancora non lo fa. Al contrario: voglio osteggiare il matrimonio Gay? Pubblico una cartina del Mondo con cui dimostro il contrario, anzi, come siano in maggioranza i paesi in cui l’omosessualità è reato e, magari, distinguo fra paesi in cui il matrimonio gay è pienamente riconosciuto e paesi in cui ci sono solo “unioni civili” in modo da dimostrare come la tesi del matrimonio gay è in realtà la scelta di una piccola minoranza di paesi. E così via.