Allora, facciamo la guerra all’Isis?
D’Alema ha proposto una azione di guerra contro l’Isis per debellare il “Califfato”. Molti altri ancora non l’hanno detto ma lo pensano. E, d’altro canto è la risposta più facile da dare alla rabbia popolare.
D’Alema ha proposto una azione di guerra contro l’Isis per debellare il “Califfato”. Molti altri ancora non l’hanno detto ma lo pensano. E, d’altro canto è la risposta più facile da dare alla rabbia popolare.
Si inizia a capire qualcosa in più sulla strage parigina ma, come al solito, la versione ufficiale ha qualche buco. Partiamo da una cosa: dopo le prima dichiarazioni minimizzanti per cui si parlava di due gruppi che avevano fatto tutto quel casino da soli, si comincia a parlare di tre gruppi e di una consistenza di una ventina di elementi.
A distanza di 10 mesi dalla strage di Charlie Hebdo, gli Jihadisti mettono a segno un nuovo spettacolare colpo a Parigi, con una strage di cui non sappiamo neppure ancora il numero esatto dei morti che, sembra, si aggirino sui 160.
Parigi: 12 morti fra cui alcuni agenti ed il gruppo dei quattro vignettisti di “Charlie Hebdo” a causa di un attentato di jihadisti islamici. Fra i caduti, ricordo personalmente Wolinski, di cui mi divertivano le vignette quando mi capitavano fra le mani copie di “Action”, di “Hara Kiri Hebdo” o di “Charlie Hebdo” già dagli anni settanta; perché Wolinski era un uomo di sinistra, molto vicino al movimento del sessantotto, non era certo un sostenitore del Fn di Marine Le Pen. E già questo fa capire come, per l’ala armata del fondamentalismo islamico, non fa alcuna differenza trovarsi davanti un lepenista o un comunista, uno della Lega Nord o di Rifondazione Comunista. Per loro siamo tutti nemici allo stesso modo, è bene prenderne atto e regolarsi di conseguenza.
Parigi, Gennaio 2015: dodici morti.
Bruxelles, 24 Maggio 2014: quattro morti.
Tolosa, 11 marzo 2012: un morto.
Montauban, 15 marzo 2012: due morti.
Tolosa, scuola ebraica, 19 marzo 2012: quattro morti.