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Strage di Boston: proviamo a ragionarci su

Allo stato delle informazioni non è possibile formulare alcuna ipotesi concreta e fondata sul perché della strage di Boston, si può solo tentare un inventario delle ipotesi solo possibili ma neppure indicare un grado di “probabilità”.
Vedremo gli sviluppi. Ciò non di meno, possiamo provare a ragionarci su per capire che vento sta spirando e che tipo di temporale possiamo aspettarci. Ovviamente, non possiamo fare altro che partire dalle evidenze a disposizione: le prime informazioni sul tipo di attentato ed i primi effetti più o meno diretti che esso ha prodotto. In base alle notizie diramate, l’attentato presenta queste caratteristiche:

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Stuxnet, obbiettivo Iran.

di Lorenzo Adorni, lorenzoadorni.com

Stuxnet è un worm diffufosi negli scorsi mesi, estremamente sofisticato e in grado di diffondersi, aggiornarsi, colpire impianti industriali e scomparire.
Un’arma creata per un’operazione di cyberwarfare condotta magistralmente. Analizzare il suo funzionamento ci aiuterà a comprendere i suoi obbiettivi e i relativi danni causati.

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Una sconfitta meritata.

Che le elezioni di medio termine rappresentino spesso un test sfavorevole ai presidenti in carica è cosa nota e, d’altra parte, Obama aveva vinto con un tale scarto che era presumibile una flessione. Ma questa sconfitta è qualcosa che va ben al di là di un arretramento fisiologico e compare come una versa disfatta politica.
Intanto per le proporzioni del disastro che consegna la maggioranza della Camera ai repubblicani e segna una perdita di milioni di voti dei democratici. In secondo luogo per la direzione di flussi in uscita: Obama perde sia verso destra (con il passaggio ai repubblicani di fasce consistenti di elettorato anche giovane), sia verso sinistra con una massiccia astensione di giovani, neri, ispanici e elettorato povero. Proprio i gruppi che avevano dato ad Obama la spinta per vincere. E dunque è il fallimento, sul nascere, del nuovo blocco  sociale democratico dopo trenta anni di incontrastata supremazia di quello repubblicano.

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Il bluff Obama

Il bluff Obama

E’ passato quasi un anno dall’insediamento di Obama alla Casa Bianca e, il meglio che si può dire a proposito è che è stato un anno senza infamia e senza lode. La riforma della sanità deve ancora passare e non sappiamo in che termini finali passerà. Il pantano irakeno è ancora là e si trascina stancamente; in Afghanistan si medita di rilanciare l’impegno militare per evitare di confessare il fallimento dell’intera operazione. La riconversione verde dell’economia per ora non è più di uno slogan accompagnato da qualche fumosa promessa in materia di emissioni e di impegno per il clima. Per il resto poco o nulla, salvo un incredibile “Premio Nobel alle intenzioni” che fa risaltare ancor più la mancanza di risultati concreti.

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Ma davvero qualcuno vuole uccidere Berlusconi?

Ma davvero qualcuno vuole uccidere Berlusconi?
Forse si, ma non quelli che dicono.

Da una settimana “Il Giornale” ha iniziato a martellare sul tema della campagna di odio della sinistra che preluderebbe ad un attentato al Cavaliere. La cosa è iniziata con un pisquano qualsiasi, presentato come “un dirigente del Pd” (segretario di un circolo di paese) ed è proseguita con una generica segnalazione dei servizi sul pericolo di un attentato da parte di qualche esaltato per arrivare, ieri, alla notizia che in ben 11.000 siti si rintraccerebbero progetti omicidi del genere.
C’è da prendere la cosa sul serio?

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