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Spread: c’era da aspettarselo? Studiamo i dati, che non mentono.

Con molto piacere torna a farci visita sul sito Lamberto Aliberti che ci propone un’analisi molto dettagliata sul tema dello spread. Un ottimo articolo, su cui tornerò domani con un mio pezzo. Buona lettura! A.G.

Siamo ai primi d’agosto di quest’anno, filtrano indiscrezioni sui passi del governo: la manovra prevede flat tax e reddito di cittadinanza. Pochi giorni dopo vi si aggiunge lo smontaggio della legge Fornero sulle pensioni. Risposta della borsa: lo spread, il divario % del tasso d’interesse dei BTP a 10 anni rispetto agli omologhi tedeschi, salta intorno a 250 punti, quando da anni navigava sui 130.

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Fra Tria e Di Maio: austerity o finanza allegra?

Non sono mai stato un fautore dell’austeruty e non lo diventerò ora. Fare una politica restrittiva in un momento di forte indebitamento e di deflazione è come dare un colpo di freno mentre si sta andando a tutta velocità su una strada bagnata: il modo migliore per capottare. E, infatti ,si è visto con la “Montinomics” seguita dai governi dal 2012 al 2018. Il modo per uscirne è rilanciare investimenti, consumi ed occupazione. Questo non vuol dire che, se ci mettiamo a buttare soldi dalla finestra, poi c’è la ripresa economica.

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Monti: che aspetta ad andarsene?

Rare volte, in politica, è stato possibile assistere ad un fallimento più pieno, palese e veloce di quello che sta accadendo al governo Monti.
Doveva essere il governo dei tecnici puri, insensibili alle ragioni politiche e si è dimostrato in tutto (non solo in economia, ma anche in materie come la giustizia o i diritti civili) un governo di destra. Doveva essere un governo dei “competenti”, la crema dell’intellighenzia manageriale, amministrativa, diplomatica e si sta dimostrando un governo di cialtroni incompetenti senza pari. Pensate alla figuraccia della Fornero sugli esodati che, per di più, anzicchè prendere il primo aereo per il Tibet, dove ritirarsi in solitaria  meditazione cercando di farsi dimenticare, si scaglia contro i dirigenti dell’Inps meditando di cacciarli perché hanno osato smentirla dati alla mano. Doveva essere il governo del risanamento dell’economia: lo spread è risalito poco sotto i 500 punti, la fracassata di tasse ha messo a terra famiglie e aziende inasprendo la recessione e, come beffa finale, l’aumento di 1 punto dell’Iva ha causato un introito complessivo di tasse inferiore di tre punti all’anno prossimo. Verrebbe da dire a Monti: ma dove hai studiato economia?

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