Tag: spionaggio

Spigolature dagli archivi di polizia: l’affaire “piccioni viaggiatori”

L’11 novembre 1951, un anonimo operatore dello Uaarr, stendeva questo appunto (Uaarr 224-26380) : <<Secondo notizie raccolte in Ferrara, i partiti di estrema sinistra stanno organizzando un loro collegamento interprovinciale con colombi viaggiatori da impiegare nel caso di disordini e moti insurrezionali… Sta di fatto che in provincia di Modena esiste un rilevante numero di colombofili, raggruppati in varie associazioni facenti capo alla federazione provinciale di Modena>>.

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Lotta al terrorismo ed intelligence.

Quello che sta accadendo ha dell’incredibile: da mesi l’intelligence americana sapeva (ma non sappiamo se lo ha comunicato ai paesi interessati) che l’Isis stava preparando una offensiva di estate e si citava espressamente la Tunisia, i servizi tunisini avevano individuato uno degli attentatori sin dal 2006, i servizi segreti occidentali hanno a disposizione un fracasso di mezzi tecnologici, decine e decine di  migliaia di uomini, fiumi di denaro e gli jihadisti si muovono lo stesso come se girassero per il lunapark. E c’è anche qualcuno che dice che i servizi non hanno abbastanza mezzi e uomini per combattere il terrorismo. Cosa vogliono? La sfera di cristallo, la bacchetta magica, l’elenco nominativo degli jihadisti gentilmente fornito dalle organizzazioni di appartenenza?

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Egitto: i movimenti sociali, la CIA e il Mossad.

Ringraziamo Dimitri Deliolanes che ci ha segnalato questo interessante articolo.

Egitto: i movimenti sociali, la CIA e il Mossad

di James Petras

I limiti dei movimenti sociali.

I movimenti sociali di massa che hanno obbligato Mubarak a ritirarsi rivelano nello stesso tempo la forza e la debolezza dei sollevamenti spontanei.
Da una parte, i movimenti sociali hanno dimostrato la propria capacità di mobilitare centinaia di migliaia di persone, forse milioni, per una lotta vincente che è culminata con la caduta del dittatore che i partiti di opposizione e le personalità preesistenti non hanno voluto o potuto far cadere.
D’altra parte, a causa della leadership politica nazionale, i movimenti non sono stati capaci di prendere il potere politico e trasformare in realtà le loro richieste. Ciò ha permesso alle alte cariche militari di Mubarak di prendere il potere e definire il post mubarakismo, garantendo la continuità e la subordinazione dell’Egitto agli Stati Uniti, la protezione della ricchezza illecita del clan Mubarak (70 miliardi di dollari), il mantenimento delle numerose imprese di propretà dell’élite militare e la protezione dei ceti alti.

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James Bond, una pedina della Guerra Fredda

Cosa c’entra James Bond con i contrasti fra Cia l’MI5? C’entra, c’entra. Nel maggio 1951, Guy Burgess e Donald McLean, due giovani diplomatici, fuggivano poco prima di essere arrestati come spie sovietiche. Erano omosessuali e la loro defezione venne attribuita ad un ricatto dei russi. L’immagine della diplomazia e dei servizi di Sua Maestà Britannica ne uscirono a pezzi. Tempestivamente, Jan Fleming (che era stato nel servizio segreto della Royal Navy) pubblicava “Casino Royal” (1952), nel quale compariva per la prima volta James Bond: intelligente, forte e, soprattutto, bello e “sciupafemmine“. Una brillante trovata che ristabiliva l’immagine dei servizi inglesi.

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