Tag: speculazione

La strategia di Grillo

Nelle settimane immediatamente successive al voto, Grillo ha avuto l’occasione straordinaria di far ballare il sistema politico al suono della sua musica. Bersani era pronto ad accettare (quasi) tutte le condizioni che gli avesse posto: legge anticorruzione, riforma Rai, abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, reddito di cittadinanza, legge sul conflitto d’interesse. E con ogni probabilità, in un quadro di intesa, avrebbe anche accettato di concordare il nome del nuovo Presidente. Se Grillo gli avesse chiesto di fare la danza del ventre, Bersani ci si sarebbe messo il tutù. E non gli si chiedeva di entrare al governo o in maggioranza, ma semplicemente di astenersi (uscire dall’aula) al Senato.

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Presentazione de “Uscire dalla crisi è possibile”

Venerdì 13 aprile 2012
Centro Sociale Cantiere
Via Monte Rosa 84, Milano
ore 18.30

presentazione di
Uscire dalla crisi è possibile
di Aldo Giannuli

a seguire
Reading teatrale powered by don durito libreria e cs cantiere
# BRIGATE NONNI. I ribelli del tramonto.
Con Matteo Speroni.
Cosa succede quando un’intera generazione dopo una vita di sacrifici non ha diritto a niente? La rivoluzione!

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La dittatura del rating e i dilettanti allo sbaraglio

Ogni qual volta le agenzie di rating (e per esse intendiamo le tre sorelle newyorkesi, dato che tutto il resto del rating non conta nulla) declassano qualcuno, quel qualcuno inizia a strillare che non sono credibili, che non bisogna starle a sentire, perchè non contano più nulla ecc. Poi, però, tutti si adeguano agli editti imperiali di Moody’s o di S&P e gli interessi sui titoli salgono immediatamente.
E’ successo anche questa volta per i titoli dei bond europei. Anzi questa volta è successo in anticipo: le borse si sono adeguate già in base ai primi annunci, cosicchè, quando c’è stato il declassamento ufficiale non è successo nulla: era già successo tutto prima.
Per la verità, gli argomenti per dire che le valutazioni delle agenzie sono molto arbitrarie, non mancano: esse non rivelano mai le loro formule di calcolo, non dicono quali dati hanno considerato, sono molto evasive sulle fonti cui hanno attinto, per di più appartengono a società finanziarie su cui poi emettono giudizi non del tutto disinteressati. Insomma, l’arbitro è organicamente dipendente di alcune società iscritte al campionato.

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