Tag: siria

Terrorismo islamista: a che punto siamo?

Ringrazio Amedeo Maddaluno per questo nuovo contributo. Buona lettura! A.G.

Che ne è del terrorismo islamista che aveva insanguinato l’Europa con attacchi spettacolari costati la vita a centinaia di vittime? L’ISIS sembra quasi sparito dalla mappa geopolitica del Medio Oriente ed anche Al Qaeda – per quanto ancora presente nei conflitti afghano e yemenita nonché nel teatro del Maghreb-Sahel) non sembra vivere il proprio momento migliore, regredita ad organizzazione di narcoguerriglia non più in grado di portare i propri attacchi diretti nel cuore dell’Europa (sorta di FARC del Vicino Oriente). Il ricorso ad attacchi “inspirati” con i cosiddetti “Lupi Solitari” non è altro che la suprema dimostrazione di debolezza di queste aggregazioni terroristiche, non più capaci di mettere in atto alcunché di più strutturato.

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La Siria e la sfida della ricostruzione

La guerra in Siria si avvicina, inesorabilmente, alla conclusione e la situazione militare sul terreno va delineandosi con crescente chiarezza, ma il percorso verso la normalità sarà lungo e accidentato. Nella giornata dell’1 agosto, l’agenzia di stampa Sana, controllata dal legittimo governo di Damasco, ha affermato che i lealisti fedeli a Bashar al-Assad hanno definitivamente concluso la liberazione della Siria meridionale, piegando le ultime resistenze dell’Isis nella valle dello Yarmuk. “Sana”, riporta AnsaMed, “afferma che con la conquista delle ultime due località al confine, tutta la Siria sud-occidentale è tornata nelle mani delle forze di Damasco”, mentre osservatori vicini ai ribelli ritengono plausibile che sparute unità jihadiste continuino ancora la lotta. In ogni caso, il messaggio è chiaro: la Siria meridionale è oramai un fronte blindato. Simbolica, nella seconda metà di luglio, è stata la definitiva liberazione di Dar’a, la cittadina al confine con la Giordania da cui, nel 2011, partirono le prime, leggitime proteste contro la corruzione e l’autoritarismo di Assad, poi degenerate nell’insorgenza jihadista cavalcata da potenze esterne (Turchia, Arabia Saudita, Qatar in primis) che ben conosciamo.

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La Diplomazia Segreta

Come sapete, mi fa sempre piacere quando un nuovo collaboratore inizia le sue pubblicazioni sul sito. Oggi sono molto contento di presentarvi questo articolo di questo promettente studente che per ora preferisce firmarsi S.A. Buona lettura! A.G.

Di S.A. Il 14 Marzo 2012 l’ambasciata italiana a Damasco chiudeva definitivamente i battenti e il nostro ambasciatore di allora, il dott. Achille Amerio, capì che non sarebbe più rientrato in Siria, dopo il suo richiamo il 7 Febbraio da parte del Ministro degli Esteri del governo Monti, Giulio Terzi.

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Siria, quali scenari dopo gli ultimi giorni?

Il raid compiuto da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti in risposta al presunto e finora non dimostrato attacco chimico delle forze del legittimo governo siriano a Douma si è risolto più in uno spettacolo a uso e consumo mediatico che in un evento di reale portata strategica (stante anche la limitatezza conclamata dell’azione), ma permette di comprendere alcune linee di tendenza del conflitto che sta dilaniando il Paese mediorientale.

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Non esiste Siria senza Assad?

Da diverse settimane la guerra in Siria è entrata nella sua seconda fase. Guerra civile, guerra per procura tra potenze, “guerra mondiale a pezzi” per usare le parole di Papa Francesco, quella che ha sconvolto la Siria è una tempesta che rappresenta in maniera completa il conflitto dell’era della globalizzazione: devastante nonostante la completa asimmetria e liquidità che porta a una difficile definizione degli schieramenti in campo. Lo smantellamento dell’entità parastatale dell’ISIS ha di fatto liberato il genio intrappolato nella lampadata, dato che il disarticolamento del Califfato ha portato con sé la fine dell’alibi che numerose parti in causa usavano per legittimare il loro coinvolgimento (sono state sedici, come riporta Fulvio Scaglione, le potenze straniere che hanno operato militarmente in suolo siriano dal 2011 ad oggi).

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Le “Primavere Arabe” a sette anni di distanza.

Lo scorso 28 novembre dalle colonne di questo sito Elio Catania ha pubblicato un’interessante analisi basata sulle dinamiche delle “rivoluzioni” contemporanee. Tali rivoluzioni, dall’inizio del nuovo millennio ad oggi, si sono manifestate nella forma “colorata” in diverse parti del mondo, dal Kyrghizistan all’Ucraina, dalla Georgia al Myanmar.

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Ankara, Berlino e Mar Nero, a proposito di alcuni episodi recenti.

In breve tempo si sono succeduti tre avvenimenti che non sembrano collegati da nulla, ma che forse in qualche modo lo sono, magari solo in parte: l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia, l’attentato di Berlino con relativa uccisione a distanza dell’attentatore, infine la caduta dell’aereo russo nel mar Nero. Non abbiamo alcun elemento concreto che colleghi un episodio all’altro, possiamo solo osservare alcune stranezze, coincidenze, evidenze.

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“Tripoli Bel suol d’amore”: lo sapete che quest’anno cade il 120° anniversario di Adua?

A quanto pare ci siamo: italiani, francesi ed inglesi si preparano ad un intervento di terra in Libia con il supporto aereo dalla costa e del solito codazzo di droni. In teoria l’intervento dovrebbe avere carattere chirurgico contro il Califfato di Derna, ma le cose forse non sono così semplici come si dice.

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