Tag: sinistra italiana

Cari compagni di art.1-Mdp e di Si auguri di buon lavoro. Però…

Con la recente manifestazione di Art 1 Mdp si è aperto un processo che potrebbe riguardare anche Si e questo sarebbe augurabile, perché non vorrei che alle politiche ci ritrovassimo con due liste, ciascuna con il 2,9% e nessun parlamentare. Poi al Senato, dove la soglia di sbarramento è l’8% credo non ci sia proprio niente altro da fare. Di un soggetto di sinistra in Parlamento c’è bisogno e, quindi, non fate scemenze. Detto questo, devo dire che diverse cose non mi convincono e mi pare non si stia partendo con il piedi giusto.

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Perché la sinistra in Italia perde?

Sette anni fa, Rifondazione conquistava il  5,87%, il Pdci il 2,32%, i Verdi il 2,06%, per un totale che sfiorava il 10%. Oggi, pur assorbendo qualche briciola dell’Idv, che aveva un po’ più del 2% nel 2006, la sinistra, tutta insieme,  ha difficoltà a raggiungere il 4% ed il quadro politico –organizzativo è desolante: Rifondazione, ridotta a poche migliaia di iscritti, Sel si rivela come un aggregato di aspiranti assessori in carriera ed è ora allo sbando con un gruppo dirigente nazionale che non controlla la sua base,  Pcl, Sinistra anticapitalistica, Pc di Marco Rizzo ecc.  sono piccolissimi gruppi di diaspora politicamente non significativi, del gruppo di Civati si sono perse le tracce da gennaio.

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Contro la “sinistra” elitaria.

Fra gli effetti positivi ed imprevisti del referendum sulla Brexit c’è un certo effetto di “cartina di tornasole” che ci rivela quel che pensa effettivamente una certa sinistra, che in Italia possiamo identificare nel  Pd e nei suoi alleati.

Ha iniziato un alleato come Monti (quello che Renzi, in un momento di baruffa, si lasciò andare e definì “illuminato”, ecco… appunto) che ha rimproverato Cameron del delitto di lesa maestà per aver dato la parola al popolo con il referendum, un vero “abuso di democrazia” (parole testuali dell’illuminato uomo politico e statista).

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Lista di sinistra a Milano: non c’è limite all’umana stupidità

Confesso: questa volta ci ero cascato e ci avevo creduto. Ho pensato che, per un momento, quel che resta della sinistra milanese sapesse comportarsi seriamente e cogliere l’occasione: con un Pd diviso su una candidatura altamente sgradita come quella di Sala, con una Sel spaccata in due, con un M5s che faticava ad aggredire la base elettorale del Pd, con una tendenza, pur timida, al rientro delle astensioni, c’erano le condizioni per un notevole successo della sinistra. Dicevo: “Dovrebbero essere dei perfetti imbecilli per non approfittare di un momento del genere”. Esatto: sono degli imbecilli insuperabili.

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Perché Sinistra Italiana non mi convince.

Come ho già scritto, faccio i miei migliori auguri agli amici (non so se usano ancora il termine compagni o se ne sentono offesi, per cui mi tengo su un prudente “amici”) di Sinistra Italiana perché, pur sempre va salutata con favore qualsiasi segnale di rinascita della sinistra in questo paese. Ma confermo di avere pochissime speranze in questo tentativo.

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