Tag: servizi segreti francesi

La strage di Parigi: che puzza di bruciato!

Come in tutti i “grandi casi” (Kennedy, piazza Fontana, Palme, 11 settembre, morte di Osama bin Laden ecc. ec.), anche in questo di Parigi, i conti non tornano e ci sono un sacco di cose da spiegare:

1. come mai un obiettivo sensibile -come la redazione di Charlie Hebdo- era così debolmente protetto? Vista da questo angolo visuale, la vignetta che presagiva l’attentato appare come una cosa più sinistra di un semplice presentimento.

2. i servizi francesi sono fra i migliori del mondo ed hanno una scuola di pensiero molto avanzata, ma poi si fanno fregare in questo modo da tre ragazzi che vanno in giro armati di kalashnikov a  fare strage di giornalisti? A quanto pare, sembra che non abbiano alcun controllo dell’ambiente jihadista presente sul proprio territorio, al punto di non essere capaci di monitorare neppure i reduci dalle guerre mediorientali.

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L’ Intelligence Francese e Mohammed Merah

Come sempre con piacere e grande interesse pubblico questo articolo di Lorenzo Adorni.

Mohammed Merah, secondo le informazioni di cui disponiamo in queste ore, si era addestrato nei campi dei mujahidin afghani. L’attentatore di Tolosa, quindi, non era un neonazista ma, un fondamentalista islamico jihadista. Noto sia alle forze dell’ordine che all’ intelligence francese. La sua giovane età, 24 anni, è un aspetto non secondario e particolarmente interessante, infatti, lo colloca all’interno di una “terza generazione” di mujahidin addestrati in Afghanistan.
Per comprendere il caso di Mohammed Merah è necessario compiere alcuni passi a ritroso, nella storia degli scorsi anni, attraverso un percorso complesso, di assoluto interesse.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°26. La rivolta libica è stata preparata con l’aiuto di francesi, americani e inglesi. E allora?

La rivolta libica è stata preparata con l’aiuto di francesi, americani e inglesi. E allora?
Enrico Piovesana riprende su Peace Reporter (25 marzo 2011) alcune rivelazioni di “Libero” sulla crisi libica, dalle quali si apprende (grazie all’urto diplomatico fra Italia e Francia, che ha indotto i nostri servizi ad una inconsueta loquacità) che fin da ottobre i francesi lavoravano a sobillare la rivolta libica. Riprendendo a sua volta  la newsletter diplomatica Maghreb Confidential, “Libero” riferisce che Nouri Masmari (il responsabile del protocollo del colonnello Gheddafi) ha defezionato rifugiandosi a Parigi il 21 ottobre.

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