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Da Scelta Civica a Sel: tutti sul carro del vincitore…

La vecchia legge per cui gli italiani sono prontissimi ad andare al soccorso del vincitore è sempre valida: da Scelta Civica a Sel (e qualcuno dice anche qualche ex M5s, Ncd e Fi), cortei di parlamentari si dirigono verso il Pd, badando di dichiarare che è verso il Pd di Renzi che vanno, mica verso le minoranze interne.

Faccio umilmente notare che quando a maggio scrissi un pezzo in cui parlavo di una prossima scissione di Sel, deplorando che essa potesse accadere in piena campagna elettorale, poco mancò che alcuni interventori mi mangiassero, accusandomi di farmi portavoce delle invenzioni del “Fatto” che voleva solo affondare la lista Tsipras per aiutare il M5s. Lasciai perdere la polemica, anche per non danneggiare la Lista Tsipras, ma non me la ero inventata e non se la era inventata neppure il Fatto. Il fatto è che mi erano giunte voci abbastanza precise che parlavano di trattative in corso fra Pd e qualche futuro transfuga. Nulla di provato, si intende, ma da diversi particolari si capiva che c’era molta verità in quelle voci. Ora i fatti le confermano.

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Sinistra e Libertà si spacca: non mi sorprende. Comunque, auguri alla lista Tsipras

A quanto pare, Sel è prossima alla scissione: una ventina di deputati e tre o quattro senatori si apprestano a lasciare Sel per volare fra le braccia di Renzi, sperando di essere rieletti. Avete capito bene: Renzi, neppure Bersani o Civati: Renzi. Il tutto alla vigilia del voto per le Europee, dove la lista Tsipras lotta sul decimale in più o in meno per prendere il quoziente e salvarsi: il che è l’evidente vigliaccata di gente che pensa solo a mantenersi il cadreghino sotto il sedere. Ma da Gennaro Migliore, non mi aspettavo di meglio.

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Napolitano: the end

Si parla ormai correntemente delle prossime dimissioni di Napolitano, c’è chi le prevede per giugno (dopo le europee) chi per dicembre (dopo il semestre italiano alla Ue), ma nessuno scommette sul fatto che resista un anno. A preparare il terreno ha pensato il suo vecchio e sodale di corrente Emanuele Macaluso, che ha ripetutamente dichiarato che Napolitano non avrebbe completato il mandato, facendo pensare ad una decisione non lontana.

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Che tempo fa? I sondaggi dicono che…

Pur con diverse accentuazioni, i sondaggi che si accavallano segnalerebbero queste tendenze più o meno costantemente:

a. la polarizzazione dell’elettorato intorno ai tre punti di riferimento principali, con risultati migliori per Tsipras, Lega e Fratelli d’Italia e cattivi sia per il centro (a cominciare dal Ncd) che per Sel (che alcuni riportano al posto della lista Tsipras che, quindi, avrebbe un valore aggiunto rispetto alla somma Sel-Prc)

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Io e la sinistra: mi sa che non ci siamo capiti

Ho l’impressione che diversi miei lettori non abbiano chiara la mia collocazione nei confronti della sinistra e scrivano autentiche sciocchezze. Molte cose le ho già dette, però non farà male spiegarsi una volta di più (poi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma non ci posso fare niente). Allora, iniziamo da un punto: io ero e resto un uomo di sinistra, come sono sempre stato per tutta la mia vita e non permetto a nessuno di metterlo in discussione, tantomeno a chi, mi pare, non abbia le stesse credenziali di vita e pretende di avere una sorta di diritto di accreditamento che gli viene non si capisce da cosa. Naturalmente, tutto sta a capirsi sulle parole e stabilire che significa sinistra.

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Importanti novità sulle leggi elettorali: una buona notizia per la lista Tzipras

Ci sono diverse novità interessanti sulle leggi elettorali, una da Roma, una da Milano ed una, la più importante, da Karlsrhue. Da Roma: ulteriore slittamento della legge elettorale “per dare tempo a Renzi di mediare”. Tradotto dal politichese renziano: “siccome non stiamo trovando la quadra fra necessità di mantenere le coalizioni e clausola di sbarramento ed i tecnici che stanno procedendo alle simulazioni non riescono a trovare l’algoritmo giusto, e siccome Renzi deve convincere gli altri a non votare l’emendamento che condiziona la legge elettorale alla riforma del Senato, prendiamo tempo, anche perché la riforma elettorale è iscritta a calendario ma il testo non c’è e non c’è neppure un numero identificativo e noi non siamo pronti a depositare un testo organico”. Dunque, un po’ di fiato per combattere l’Italicum c’è.

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Primi sondaggi sulle europee: ragionandoci su, per quel che serve…

Sappiamo che i sondaggi (in particolare in Italia) presentano sempre aspetti discutibili per gli aspetti metodologici e dubbi sulla correttezza di chi li effettua, ma, soprattutto quando come ora, si è in presenza di un 40% di astenuti nelle precedenti elezioni e di un 32% di indecisi dichiarati. Detto questo, prendendo i sondaggi con le molle ragionarci su non è inutile. Un po’ perché influenzano il comportamento degli elettori, un po’ perché i politici ragionano in base ai sondaggi e questo può spiegare i loro comportamenti, un po’ perché alcune tendenze si colgono senza troppo sforzo, soprattutto se si tengono presenti alcune regolarità di comportamento nei sondaggi.

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Da dove viene questo bel regalo a Napolitano?

Cappuccino, brioche e intelligence n°43

Un famoso giornalista americano, che scrive per il più prestigioso quotidiano finanziario inglese (“Il Financial Times”) scrive un libro nel quale, fra l’altro, rivela che il Presidente Giorgio Napolitano, sin dall’estate 2011, aveva avviato consultazioni informali per sostituire il governo Berlusconi ancora in carica. Un’anticipazione del libro viene fatta da “Financial Time” che gli riserva una pagina intera con richiamo in prima. Il periodo dei fatti è tre anni fa, quando Sarkozy e la Merkel si scambiavano sorrisini di commiserazione se, in una conferenza stampa, qualcuno faceva il nome di Berlusconi e quando la stessa Merkel scavalcava il Presidente del Consiglio e telefonava direttamente al Presidente della Repubblica.

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Il Senato di Renzi: a che serve?

Renzi è un grandissimo comico. Per esempio sono formidabili le sue imitazioni di Crozza che imita Renzi. Il guaio è che, non sapendo di essere un grande comico, le sue migliori battute vanno perse. Ad esempio ieri ha parlato di intesa sulla riforma del Senato fra “i maggiori partiti dell’Arco Costituzionale”. Arco costituzionale a chi? A Berlusconi che dice che questa è una Costituzione bolscevica? A Gasparri che viene dal Msi? A Monti che non esiste più? O a se stesso che la Costituzione non l’ha letta nemmeno una volta?

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La dimensione Europea del conflitto non è un optional

Molto volentieri pubblico l’articolo di Luciano Muhlbauer che sul suo sito risponde ai miei dei giorni scorsi e di cui però condivido in pieno lo spirito, cioè di tenere vivo ed alimentare un dibattito sull’Europa non solo tra me e lui, ma allargato il più possibile alla sinistra, ai movimenti ed a tutti coloro che in diverse sedi stanno fornendo i loro contributi. Buona lettura! AG

La dimensione Europea del conflitto non è un optional

Il dibattito sull’Europa e sul che fare, anche in vista delle elezioni europee che si terranno il 25 maggio prossimo, è più che mai aperto e nel suo piccolo lo dimostra anche la polemica che si è aperta tra me e il mio amico Aldo Giannuli, il quale ha pubblicato sul suo blog lunedì e martedì due articoli in risposta al mio intervento di settimana scorsa, scritto per MilanoX e intitolato Con Tsipras, senza esitazione, per un’altra Europa.

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