Tag: sel

Verso le regionali: la posta in gioco.

Siamo ormai alla vigilia delle elezioni regionali che si terranno in Liguria, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Un test minore, rispetto agli altri anni, sia perché si tratta solo della metà delle regioni a statuto ordinario, sia perché delle regioni “maggiori” in questo caso ce ne sono solo due (Campania e Veneto), pertanto avranno un peso politico inferiore al passato. Ad esempio il totale generale sarà scarsamente significativo, sia per la ristrettezza del campione, sia per la sua disomogeneità (la quota delle regioni rosse, ad esempio è sovrastimata rispetto alla media nazionale e così anche le regioni meridionali), inoltre in questa occasione pesano troppo i fattori locali in diverse regioni (Liguria, Veneto, Campania, Puglia).

Continua a leggere

La sinistra ed il M5s.

La sinistra italiana ha digerito molto male la nascita del M5s ed il suo rapido successo e non perde occasione per manifestare la sua antipatia, spesso con punte decisamente isteriche. Un atteggiamento comune alla grande maggioranza dei dirigenti, degli attivisti ed anche alla base delle formazioni di sinistra, senza distinzioni: dal Pd renziano a quello di sinistra, dai centri sociali a Sel, da Rifondazione al PdCI, con l’eccezione  solitaria di Civati che ha provato timidamente a dialogare con il M5s.

Continua a leggere

La proposta di Landini: parliamone.

Maurizio Landini sostiene di essere stato frainteso nella sua intervista al “Fatto” e di non avere intenzione di fare un partito o una coalizione elettorale, ma di aver proposto una “coalizione sociale”, facendo un vago accenno all’esperienza di Podemos. Nell’intervista si è anche soffermato sui limiti del sindacato, così come è oggi, e sulla necessità di trovare nuovi strumenti e nuove forme aggregative. Bertinotti se ne è detto entusiasta (brutto segno!!!).

Continua a leggere

Il nazareno è risorto?

Il Cavaliere annuncia che, nonostante lo schiaffo preso per il Quirinale, lui starà ai patti e continuerà sul cammino delle riforme istituzionali. Dunque, evviva: il Nazareno è risorto! E’ davvero così? Direbbe un noto personaggio storico “Ma quante divisioni ha il Cavaliere?”. Forse fare l’inventario dei danni subiti potrebbe essere utile al Napoleone di Arcore.

Continua a leggere

Mattarella Presidente: vincitori e perdenti nella battaglia del Quirinale.

Come era facile prevedere sin da ieri, Mattarella è stato eletto Presidente. Facciamo ora il bilancio di questa tornata presidenziale dando la “pagella” a ciascuno dei giocatori:

Renzi= è il vero vincitore, anche se non ha colto a pieno i suoi obiettivi, in primo luogo perché avrebbe voluto una conferma del Nazareno, che invece si incrina, in secondo luogo perché questo, per lui, è un candidato di compromesso e non quello che avrebbe preferito. Sicuramente Fioroni, Veltroni, Chiamparino, Pinotti, Franceschini, Fassino gli sarebbero stati più congeniali. E questo è il quinto di bicchiere vuoto. In compenso:

Continua a leggere

Quirinale: alla vigilia.

Non avevamo previso male, a dicembre, quando sostenemmo che lo scontro sul Quirinale si sarebbe incentrato sulla questione del Nazareno: da una parte l’alleanza strategica fra Renzi e Berlusconi (con l’umile codazzo centrista), dall’altro gli oppositori del Nazareno esterni ed interni a Pd e Fi.

Non si tratta solo dell’elezione del Presidente, ma anche degli sviluppi della politica italiana per i prossimi anni e, forse, per il prossimo decennio. In primo luogo l’elezione di un Presidente del Nazareno significa che la legislatura andrà avanti sino al 2018, salvo eccezionali incidenti di percorso.

Continua a leggere

Grasso e le avventure della legalità repubblicana.

Grasso è un “fascista” come afferma un senatore della Lega? No, più semplicemente è un grigio funzionario governativo incaricato di fare del regolamento stracci per la polvere. Un qualsiasi Oblomov (il personaggio di Ivan Aleksàndrovič Gončaròv) dimessosi dal suo posto di funzionario per timore del rimprovero del suo capoufficio a causa di un piccolo errore commesso. Però molto più disinvolto del suo omologo letterario, grigio sino ad un certo punto, perché più lesto nel servire il suo zar per fas et nefas.

Continua a leggere