Salvini lo sa: non ha troppo tempo per mettere all’incasso la cambiale che i sondaggisti hanno emesso a suo vantaggio: i favori del pubblico non durano in eterno, anzi, negli ultimi tempi hanno una data di scadenza più corta di quella di uno yogurt.
Ripeto quel che ho già detto in altra occasione: il M5s è stato un esperimento interessante all’inizio, pur fra errori ed insufficienze, dopo è arrivata l’era Di Maio che lo condurrà alla tomba. Peccato.
Allora ci prepariamo ad elezioni a primavera? Non è affatto detto. Il più esplicito è stato Renzi: la legislatura è blindata, il governo no. Insomma c’è vita per la legislatura anche dopo Conte. E infatti già si parla di un governo Draghi.
Intanto la proposta avrebbe come effetto quello di cementare l’attuale maggioranza e spingerla a coalizzarsi in caso di elezioni-Morale: quando uno si riduce ad avere come consigliere costituzionale Calderoli, vuol dire che sta messo proprio male.
Meglio questo che un governo Salvini. Dal punto di vista del programma politico sarebbe peggio (flat tax, autonomie, politica della sicurezza…), ma non è neppure questo il motivo più grave.
Dunque una crisi prima delle europee non appare probabile, anche se per evitarla bisognerà fare il doppio salto mortale carpiato. E quindi, per ora niente crisi, ma dopo le europee che si fa?