Il Rojava tra la retorica e il Pentagono
La decisione del Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump di interrompere, con un apposito ordine esecutivo, le covert operations con cui la CIA, nel corso degli ultimi anni, ha rifornito di armi e munizioni i cosiddetti “ribelli” siriani, rivelatisi a più riprese contigui con gruppi jihadisti e islamisti radicali, non ha solo chiarificato come, per Washington, fondamentalmente la permanenza al potere di Bashar al-Assad non rappresenti un ostacolo insormontabile per la risoluzione nella crisi del Paese: la mossa di Trump, infatti, ha stabilito una volta per tutte come, nella visione strategica del Pentagono, siano oramai le forze curde facenti capo al governo autonomista del Rojava a rappresentare il “cavallo di battaglia” su cui la superpotenza americana dovrà puntare per perseguire i propri interessi nello scenario siriano.