Tag: risultati europee

Grillo deve “dimettersi”?

Si stanno levando molte voci che chiedono le “dimissioni” di Beppe Grillo (ho visto una dichiarazione in questo senso anche di parlamentari del M5s o ex del movimento), anche in questo blog ci sono interventi che vanno in questo senso e qualche autorevole amico me lo ha scritto in una mail privata. Tutti, più o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse “vinto”. Bene, allora discutiamone.

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Un risultato molto chiaro. Ma non definitivo.

Risultato netto e di non ardua interpretazione: Renzi ha vinto, il M5s ha perso, il centro non esiste più, la destra è in via di dissoluzione, piccole ma significative affermazioni di Lega e Lista Tsipras. Inutile cercare attenuanti o giustificazioni: i numeri parlano chiaro. Ora cerchiamo di vedere cosa c’è “dentro” questi numeri, cercando di tener presenti percentuali e voti assoluti anche se non completissimi (mancano solo 60 sezioni, per cui possiamo ritenere i dati definitivi, salvo piccolissimi discostamenti finali). In primo luogo, va detto che la forte astensione prevista c’è stata, ma si è distribuita in modo molto più disomogeneo del passato: è stata molto alta nel sud e nelle isole, mentre, al contrario i risultati più favorevoli  alla partecipazione si sono avuti nei due collegi settentrionali ed, in parte, al centro.

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Fissiamo prima dei criteri per leggere i risultati elettorali

Il commento ai risultati elettorali somiglia molto da vicino al “lunedì dello sport”: discussioni infinite fra gli spericolati giustificazionismi dei perdenti impegnati e i crassi trionfalismi dei vincitori. E‘ un copione già scritto: chi perde si arrampicherà arditamente sugli specchi cosparsi di vetril per lamentare il fuorigioco che l’arbitro (quel venduto!) non ha voluto vedere e la solita sfortuna che si accanisce, con l’ala destra che alla ripresa aveva la caviglia dolorante; chi vince vanterà la sicura superiorità atletica della sua squadra, l’impeccabile tecnica di gioco, la passione dei giocatori e via tifando. E, infatti, caratteristica del tifoso è la fede incrollabile che resiste a qualsiasi evidenza. D’altra parte, con il tifo, come con il cuore, non si ragiona. E nel calcio si può capire. Ma in politica il tifo fa solo danni, perché così non si impara mai niente dall’esperienza fatta.

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