Quando “cessarono gli spari”, nell’aprile del 1945, erano già fatti i giochi per la conformazione dei nuovi soggetti che avrebbero occupato la scena politica.
E’ arrivata la motivazione della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale che conferma tutte le riflessioni negative che avevamo avanzato al momento delle pubblicazione del dispositivo: la Corte ha girato intorno al tema senza affrontarlo seriamente ed ha prodotto un pasticcio peggiore di quello che c’era prima. I punti su cui la sentenza fa acqua sono due: quale sia il margine di torsione sostenibile del principio di rappresentanza ed i limiti posti dalla forma di governo al legislatore.
Torna a farci visita Lucio Mamone, sempre ospite graditissimo e studioso brillante e approfondito. Buona lettura! A.G.
Sin dal suo esordio sulla scena politica nazionale il renzismo ha cercato di proporsi, prima ancora che come portatore di un programma politico determinato, come immediata espressione del “nuovo”. Che non fossero le proposte ad essere inedite non è peraltro mai stato nascosto dagli stessi renziani, i quali hanno piuttosto rivendicato a sé la volontà di cambiare. L’idea-guida della rottamazione esprime questo: la sostituzione del ceto politico per realizzare quelle promesse che lo stesso ha sempre propagandato senza avere però il coraggio di rispettare.
Piero Scaramucci, storico direttore di Radio Popolare e brillante giornalista, ha scritta un bel pezzo sul referendum che vi segnalo volentieri. A. G.
Mi permetto di scrivervi perché alcuni di voi, certamente democratici, esitano o magari temono di votare NO al Referendum. E invece è una partita grossa, come le macchie indelebili, non si tolgono più, rovinano un vestito. La Costituzione squinternata dalla Riforma Renzi/Boschi ci porterebbe dei danni irreparabili.
di Piero Scaramucci
Dopo Palermo, Bologna anche a Firenze la polizia ha proibito prima e caricato dopo i cortei di protesta contro il governo: in questo paese non è più prevista la libertà di manifestazione contro il governo. Magari la polizia cede di fronte ad un centinaio di “energumeni” che non vogliono otto donne ed 11 bambini di colore nel loro paesello, ma è implacabile contro chi dissente dal Pd.
Piazza del Popolo è, dopo piazza San Giovanni e piazza dei Cinquecento, la piazza più grande di Roma : “sforzata”, sino a piazzale Flaminio e verso i tornanti che portano al Pincio, può arrivare a 200.000 perone. Senza sforzi ne contiene comodamente 100.000. Comunque, con meno di 50.000 si rischia la magra figura. Se ne deduce che, se uno sceglie quella piazza per una manifestazione, lo fa perché si aspetta almeno dalle 50.000 alle 100.000 persone, diversamente è molto meglio scegliere piazze più “raccolte” come Santi Apostoli, Pantheon, Navona, San Silvestro ecc. Quanta gente c’era a questa manifestazione di sabato?
Sul finire dei suoi lavori l’Assemblea Costituente affrontò il tema della legge elettorale proporzionale che, in seno alla seconda commissione, il grande giurista Costantino Mortati (Dc) propose di costituzionalizzare. La proposta di inserire la legge nella carta non venne accolta, ma l’orientamento pressoché unanime fu quello di adottare la proporzionale per l’elezione della Camera nel 1948.
Un divertente falso storico sostiene che nel regolamento della marina napoletana, ci fosse la prescrizione “Facite ammuina” nel caso in cui si fosse inseguiti da vascello nemico più veloce ed armato, allo scopo di confondere il nemico. Renzi però, lo ha preso alla lettera e vista la mala parata del referendum, ha impartito l’ordine ai suoi di “fare ammunina”.