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Dalla Grecia: intervista a Matteo Pucciarelli

Il nostro Jacopo Custodi si trova ad Atene per seguire le importantissime elezioni di oggi. Ecco una sua prima intervista a Matteo Pucciarelli, anche lui in Grecia. Un ringraziamento a Jacopo per il suo lavoro! A.G.

ATENE – La Grecia va al voto, in una tornata elettorale che sembra essere di importanza storica per il paese e per l’Europa stessa. Il partito della sinistra greca, Syriza, è dato per favorito, ma non è sicuro se avrà i numeri necessari per governare da solo. Nella capitale la mobilitazione popolare è stata molto forte negli ultimi giorni e tutti i partiti hanno usato al massimo le loro energie per conquistare fino all’ultimo voto, in un clima generale di incertezza e speranza.

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Ma perché questa crisi non è presa sul serio?

Due anni e mezzo fa i grandi geni dell’economia (quelli che la crisi non l’avevano prevista nemmeno il giorno prima del fallimento della Lehman Brothers e che ridicolizzavano i pochi che ne segnalavano l’arrivo) decretarono che la crisi era ormai risolta o in via di soluzione e che alla fine del 2010, al più tardi nel 2011, l’economia avrebbe recuperato il terreno perso e sarebbe tornata a galoppare. Infatti….
La nuova fiammata iniziata esattamente un anno fa avrebbe dovuto rendere tutti un po’ più accorti e far venire qualche sospetto. Invece, la crisi continua ad essere trattata come un incidente di percorso, certo un po’ più noioso del previsto, ma, insomma, destinato a risolversi in breve (al massimo un paio d’anni). Nel frattempo, tutto quello che si richiede è di innaffiare i mercati bancari con ripetuti getti di liquidità e, per il resto, aspettiamo che il temporale passi per i fatti suoi.

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Che succede in Cina?

Brutte notizie dalla Cina, sia sul lato politico che sul lato economico.
La successione al duo Hu Jintao-Wen Jabao, che sembrava cosa fatta e tranquilla, si sta complicando e non poco. Intendiamoci: la nomina di Xi Jinping a capo dello Stato e del Partito non è in discussione così come, sembra, quella di Li Keqiang a capo del governo. Ma il problema è il rinnovo dei membri dell’Ufficio Politico che potrebbero essere due (se il totale restasse a nove) o quattro (se esso salisse a undici come sembra che chieda la corrente dei tuanpai) e questo cambierebbe l’equilibrio fra le tre componenti principali del partito. Si fanno vari nomi, fra cui alcuni di compromesso, ma sembra di capire che l’accordo non sia tanto facile da trovare. Il gruppo di Shanghai (di ispirazione neo liberista) è alla riscossa, dopo le umiliazioni subite nei tre anni precedenti, ed ha sfruttato alla grande la destituzione di Bo Xilai. Ma, considerando che il posto più importante, va a Xi Jinping –che appartiene alla corrente dei “principi rossi”- questo potrebbe implicare un forte indebolimento dei tuanpai, cui appartiene Li Keqiang che rischia di diventare un’ “anatra zoppa”.

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I possibili sviluppi della crisi

La tempesta in borsa non si è ancora placata e fa ballare banche, monete, società per azioni, fondi speculativi e Stati.
Il punto è questo: la seconda recessione appare sempre più probabile e vicina e il troppo denaro in cerca di remunerazione moltiplica la tempesta. Come è noto, il liquido scorre lungo i pendii dove incontra minore resistenza ma quando è troppo e scorre fra canali troppo stretti, agitato da venti di tempesta e maree improvvise, il liquido dà luogo a tempeste rovinose. E la “liquidità” del denaro non fa eccezione.
Dunque, è lecito chiedersi “dove stiamo andando a sbattere” con le nostre fragili scialuppe, così come siamo in balia del fortunale.

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