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Prc a congresso: appello per la presentazione di un documento congressuale della base

Sono ormai convinto che non ci sia più nulla da fare e che Rifondazione sia definitivamente morta. Per di più assistiamo a questi penosi traffici di un gruppo dirigente screditassimo ma che dà i punti a Berlusconi quanto ad attaccamento alla poltrona. Ci sono solo due mozioni per il prossimo congresso, quella dell’ineffabile duo Ferrero-Grassi (non è la faccia di tolla quella che manca) e quella di Falcemartello che già è meglio della precedente, ma che non segnala particolari guizzi di fantasia.

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Saluto Saverio Nigretti.

Mercoledì mattina ci ha lasciati Saverio Nigretti: giovanissimo apprendista tornitore, partecipò alla cospirazione antifascista e fu poi nella Resistenza, partigiano combattente della 125° Brigata Squadre d’Arione Patriottica/Lagomarsino). Subito dopo aderì al Pci essendo eletto nel Comitato federale milanese.  Nel 1961  Nigretti entrò nella Fiom  e fu fra quanti diressero la memorabile lotta degli elettromeccanici del 1962, dove fece crescere un folto nucleo di giovani compagni e compagne che furono a lungo i dirigenti milanesi di quel sindacato.  Passò poi alla Segreteria Generale dei Poligrafici. Nel 1977 fu alla Segreteria della Camera del Lavoro di Milano, e poi a Roma nella segreteria Nazionale dello Sindacato Pensionati.
Tornato a Milano, fu fra i promotori di Rifondazione Comunista in Lombardia e per un decennio Presidente del Prc milanese.
Attualmente Saverio era il Presidente del Centro Culturale “Concetto Marchesi”, dove ho avuto modo di conoscerlo.
Militante comunista “ortodosso” e senza incertezze, era una delle persone più aperte al dialogo che abbia mai conosciuto: la riflessione sui motivi del fallimento del socialismo dell’est e sulla fine del Pci lo trovava disponibilissimo a accettare critiche e fare autocritiche, pur nella persistente fede in una società diversa da quella capitalistica. Lo ricordo sostenitore entusiasta dell’Onda, era una delle persone più giovanili che ho conosciuto.
Per me non era solo un compagno con cui ho condiviso progetti ed idee per una stagione brevissima (tre anni) ma intensa, era diventato anche un carissimo amico: permettetemi di ricordarlo con emozione ed orgoglio.

Aldo Giannuli, 21 ottobre ’10

Una nuova Assemblea Costituente?

Una nuova Assemblea Costituente?

La repentina svolta seguita allo strano attentato a Berlusconi ha tirato fuori dalla naftalina l’idea di una riforma organica della Costituzione. Negli ultimi venticinque anni se ne è parlato a più riprese e sono state costituite anche diverse commissioni bicamerali (Bozzi, Iotti, D’Alema…) che, però non sono mai approdate a nulla ed il discorso era finito nel cassetto. C’erano state sporadiche e pasticciate riforme unilaterali in tema di federalismo (quella voluta dal centro sinistra nel 200-2001 e quella varata dal centro destra nel 2005 e poi bocciata dal referendum popolare del 2006), ce ne è stata una ancora più pasticciata bipartisan in materia di federalismo fiscale nell’ultimo anno. Ma una riforma organica era rimasta fuori dell’agenda politica. Con la crisi seguita al Lodo Alfano, il Cavaliere aveva dichiarato di voler procedere alla riforma della Costituzione –anche unilateralmente- per quanto attiene all’ordinamento giudiziario.

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Rifondazione Comunista dopo le elezioni europee.

Rifondazione Comunista dopo le elezioni europee.


Inutile nascondere che questa nuova sconfitta rappresenta per Rifondazione il campanello d’allarme immediatamente prima della sconfitta finale.

Fra circa 10 mesi ci saranno le elezioni regionali, nelle quali la soglia per accedere alla rappresentanza è il 3%. La lista comunista ed anticapitalista ha raccolto a livello nazionale qualcosina in più del 3%, ma in alcune regioni (fra cui la Lombardia!) è al di sotto. Dunque i comunisti rischiano in diverse regioni di non raggiungere il quoziente, anche se per pochi decimali.

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