Tag: porcellum

La sentenza sul Porcellum

E’ arrivata la motivazione della Corte Costituzionale sul sistema elettorale. Una sentenza per alcuni versi interlocutoria che conviene leggere con attenzione fissando alcuni punti:

1- Il premio di Maggioranza: la Corte non esclude una certa premialità del sistema elettorale, ma fissa il criterio della sua “ragionevolezza”, per il quale non può esserci un meccanismo che, ad esempio, raddoppi la rappresentanza di uno schieramento rispetto alla sua consistenza proporzionale. Ed usa una espressione precisa: “foriera”, cioè la legge non può comportare il rischio, per quanto poco probabile, di un esito che stravolga la volontà popolare, con una eccessiva sovrarappresentazione del vincitore. 

Continua a leggere

Le proposte di riforma elettorale di Renzi

Ma che paese è questo dove, a seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale di quella portata, si inizia a discutere delle proposte di riforma prima di leggere le motivazioni della Corte? Qui non si è capito che non possiamo permetterci un’altra legge elettorale che, dopo un po’, viene di nuovo dichiarata illegittima, a meno che non vogliamo portare le istituzioni repubblicane al crollo. Anche perché, questa volta non occorrerebbero sei anni per arrivare alla Corte Costituzionale, ma basterebbero pochi mesi: la volta scorsa il ritardo è stato causato dai tribunali ordinari che hanno bocciato l’eccezione di costituzionalità ritenendo che un quisque de populo non possa sollevare eccezione di costituzionalità sulle leggi elettorali.

Continua a leggere

Posso dire che Grillo mi ha lasciato un po’ perplesso?

Innanzitutto auguri per il 2014: ne abbiamo davvero bisogno perché non è un anno facile quello che si presenta. Ma, i colpi di fortuna sono sempre possibili e ci speriamo. Ho ascoltato il discorso di Grillo che, per molti versi era del tutto condivisibile e, devo dire, di tono più tranquillo del solito. Come non essere d’accordo sul fatto che c’è stato un terremoto elettorale e che la classe politica fa finta di nulla? Come non dargli ragione sulle dimissioni di Napolitano o l’Euro? O come non concordare sulle critiche ai disastri combinati da Monti? Dunque, su gran parte del discorso non ho nessun problema e sottoscriverei. Tuttavia ci sono tre o quattro punti che mi lasciano molto perplesso a cominciare dalla Corte Costituzionale, alla quale si fa un addebito falso: averci messo sei anni per dichiarare l’incostituzionalità del Porcellum.

Continua a leggere

La sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum: crolla tutto

Avrei voluto scrivere un pezzo conclusivo della discussione sul Pd, ma il sopraggiungere della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale mi impone di rinviare alla prossima occasione ed occuparmi ora di questa faccenda le cui implicazioni sono, forse, molto sottovalutate.  Al di là della soddisfazione per l’esito della vicenda che, finalmente, chiarisce come da venti anni la legge elettorale sia in contrasto con la Costituzione (ho sempre detto che il referendum Segni-Occhetto del 1993 fu un colpo di Stato mascherato), c’è il problema di chiarire la serie di problemi costituzionali che ne derivano.

Continua a leggere

Che facciamo per la legge elettorale?

Il Pd è un partito strano: crede che tutti gli altri siano imbecilli e cerca di infinocchiarli, poi, quando gli altri se ne accorgono e non ci stanno, si lamenta “Voi non volete le riforme”.  Prendiamo la questione delle leggi elettorali. Il Pd è tornato sul suo vecchio amore del maggioritario a doppio turno di cui sarebbe l’unico beneficiario ed il motivo è evidente.

Continua a leggere

Lettera aperta a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: non dovete allearvi con il Pd, ma fare solo un accordo limitato e a termine

Ho inviato questa lettera aperta a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, apparsa a pagina 18 de “Il fatto quotidiano” di oggi, 6 agosto 2013, che ringrazio per l’ospitalità.

Caro Grillo, caro Casaleggio,

mi sembra che la situazione stia avendo evoluzioni molto interessanti ed il M5s abbia a portata di mano la possibilità di ottenere tre risultati mica da poco: porre fine all’osceno governo delle larghe intese (in particolare, rimuovendo Alfano dal Ministero dell’Interno),  bloccare la riforma del 138 e togliere di mezzo il Porcellum. E’ il caso di dirlo: un terno secco! Come fare? Allearsi con il Pd? No, non è quello che penso.

Continua a leggere

Che succederà alla elezioni? Una partita a tre uscite

Prima di continuare con il dibattito sulle idee per uscire dalla crisi (che noto, con piacere, abbastanza partecipato) mi sembra il caso di fare il punto sull’andamento della campagna elettorale. Abbiamo 5 blocchi (destra, centro montiano, Pd-Sel, 5 stelle e arancioni). Prima considerazione: il Pd, ragionevolmente dovrebbe vincere alla Camera senza troppi problemi, aggiudicandosi il 54% dei seggi. A meno che lo scandalo Mps non porti ad un terremoto di vaste proporzioni; esso avrà effetti non irrilevanti e non va sottovalutato (come, invece, sta facendo Bersani) ma, per ora, non sembra in grado di ribaltare il risultato elettorale previsto. Né, per ora, sono prevedibili altri eventi di questa potenza.

Continua a leggere

Non è la faccia quello che manca, senatrice Finocchiaro

Prosegue il sostanziale ostruzionismo del Pd contro la riforma elettorale ed in difesa del Porcellum: una scelta sbagliata, di destra, anti democratica, ostile alla Costituzione ma, pur sempre legittima, perché un partito ha diritto a scegliere una posizione anche sbagliata o incoerente. La dialettica democratica si basa su questo e, per quanto si possano combattere le singole proposte è pur sempre indiscutibile il diritto di un partito di difenderle. Dunque non staremo a far questione su questo, salvo sottolineare, sul piano del giudizio politico, che si tratta, appunto di una posizione di destra, antidemocratica e anti costituzionale. Quello che si sopporta di meno è l’insincerità con cui si difendono quelle posizioni: se io mi batto per il primato del partito sugli eletti dico chiaramente che l’elettore ha solo il diritto di scegliere il partito ed è questo che nomina parlamentari che lo rappresenteranno. E che si tratti di un solo candidato per circoscrizione (uninominale) o di un listino più o meno ampio, non cambia nulla: il cittadino sceglie il partito e non ha diritto a dir nulla sulla persona. Ne deriva che il Parlamento sarà un parlamento di nominati come quelli dal 1994 in poi.

Continua a leggere

Nichi: detesto dirlo… ma te lo avevo detto

A quanto pare Nichi Vendola inizia a capire quale solenne cappellata ha fatto con l’accordo di luglio con Bersani e sta vigorosamente sterzando a sinistra: referendum sull’articolo 18 in compagnia di Fiom, Idv, Fds, rilancio dei matrimoni gay ecc. ecc. Ed inizia ad avere dei dubbi sula sua partecipazione alle primarie. Ma prendiamo il discorso dall’inizio: primarie di cosa? Personalmente non ho mai pensato che fossero una grande trovata (non a caso fu una idea di Prodi che non ne imbrocca una), ma, in ogni caso, questo sistema di scelta del candidato Presidente del Consiglio necessita di due presupposti:

a-che il sistema elettorale sia maggioritario e contenga l’indicazione del candidato premier

b-che le elezioni si facciano su coalizioni e che il premio tocchi alla coalizione.

Continua a leggere

  • 1
  • 2