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Cari compagni di art.1-Mdp e di Si auguri di buon lavoro. Però…

Con la recente manifestazione di Art 1 Mdp si è aperto un processo che potrebbe riguardare anche Si e questo sarebbe augurabile, perché non vorrei che alle politiche ci ritrovassimo con due liste, ciascuna con il 2,9% e nessun parlamentare. Poi al Senato, dove la soglia di sbarramento è l’8% credo non ci sia proprio niente altro da fare. Di un soggetto di sinistra in Parlamento c’è bisogno e, quindi, non fate scemenze. Detto questo, devo dire che diverse cose non mi convincono e mi pare non si stia partendo con il piedi giusto.

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S’ode a destra uno squillo di tromba…


“Arrivano i nostri a cavallo di un caval, arrivano i nostri con in testa il general…” Ve la ricordate? E’ una canzone che abbiamo cantato tutti da bambini. Oddio, non proprio tutti, diciamo quelli che hanno almeno ..antanni. Iniziava con il verso che abbiamo usato per il titolo e ci è venuto in mente pensando alle grandi manovre che stanno partendo a destra ed alla reazione simmetrica della “sinistra” (notare che destra è senza virgolette e sinistra si).

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Quello che Pisapia, Zedda e Doria hanno capito della lezione francese.

I tre residui sindaci “arancione”, Pisapia, Zedda e Doria hanno lanciato un appello per liste comuni Pd-Sel alle prossime comunali nelle rispettive città con un argomento nuovissimo: non far vincere la destra, come è accaduto in Francia. Quello che loro hanno capito della lezione francese è che bisogna far quadrato intorno alla socialdemocrazia nei liberista per sbarrare la strada alla destra. Mai sentito un discorso più sfrontatamente opportunista e più clamorosamente falso di questo.

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Il derby di Milano

Nella primavera prossima si voterà per il sindaco di Milano, ma forse anche di quello di Roma e, in questo caso, sarà un appuntamento decisivo per le sorti di tutte le forze politiche. Ma, anche la sola Milano, sarà un test suscettibile di dare indicazioni più generali. Vediamo nell’ordine cosa può attendersi e cosa temere ciascun partito. Il Pd è sicuramente quello più esposto dopo la batosta (pardon: il successo) del 31 maggio e se la tendenza al calo dovesse confermarsi o proseguire, le politiche non sarebbero più così scontatamente vinte dal Pd e, probabilmente, si aprirebbe una “notte dei lunghi coltelli già da prima. Vice versa, se la lista di partito dovesse avere un buon risultato, cioè più verso il risultato massimo delle europee, anche se, per un caso, dovesse esser perso il sindaco, per il Pd sarebbe il segnale di ripresa dopo la doccia fredda del 31 maggio.

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Pisapia non si ricandida. Fa bene.

Dopo un tira e molla durato quasi un anno, l’annuncio ufficiale: Pisapia non si ricandida, non per stanchezza, dice, ma per coerenza, avendo sempre detto di non voler fare più di un mandato. Veramente, questo non è chiaro: a tutti quelli che gli chiedevano se intendesse ricandidarsi, per quasi un anno, ha risposto che ci avrebbe pensato, negli ultimi tempi, non glielo si poteva neppure chiedere senza subire occhiatacce e silenzi ostili, adesso scopriamo che ha sempre pensato di non ricandidarsi; ma allora perché non dirlo subito? Va bene, lasciamo perdere. Quel che importa è che abbia deciso di lasciare.

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A proposito del fallimento dei sindaci arancione.

Cari amici, devo dire che, leggere la maggior parte dei commenti al mio pezzo precedente, mi ha molto divertito, per l’assoluta prevedibilità di essi e per le esilaranti arrampicate sugli specchi insaponati. Un blocco possiamo definirlo “complottista”: “anche la Annunziata dice le stesse cose, anche il Giornale, anche Renzi, anche Grillo” “ e potete aggiungerci da ieri anche il “fatto” ed il “Foglio” . Cioè l’universo mondo, salvo i diretti interessati e famigli. Non vi dà nessun sospetto?

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