Era una notizia attesa, sia per l’età che per le condizioni di salute: è morto Giuseppe Sacchi, ex partigiano, ex parlamentare del Pci ed importante dirigente della Fiom negli anni sessanta. Il giorno di natale avrebbe compiuto 99 anni, essendo nato nel 1917.
Lo scontro sulla questione del presepe nelle scuole mi suggerisce una serie di riflessioni sul tema che, a mio avviso, è stato indebitamente gonfiato, facendone quasi una questione politica di prima importanza. Come laico ed ateo sono indifferente al tema: se qualcuno vuol fare il presente, anche in una scuola, non vedo perché dovrei oppormi, vice versa, se una scolaresca in maggior parte islamica o di altra confessione, chiedesse di non farlo, non vedo perchè dovremmo imporglielo.
Con il voto sulla riforma costituzionale, la “sinistra” Pd si è definitivamente arresa a Renzi. Poco importa che il fiorentino abbia concesso qualcosa (peraltro irrilevante ai fini dei nuovi equilibri istituzionali), anche se avesse concesso la piena elettività di tutto il nuovo Senato, non cambierebbe nulla dal punto di vista politico perché quello che conta è che:
L’11 novembre 1951, un anonimo operatore dello Uaarr, stendeva questo appunto (Uaarr 224-26380) : <<Secondo notizie raccolte in Ferrara, i partiti di estrema sinistra stanno organizzando un loro collegamento interprovinciale con colombi viaggiatori da impiegare nel caso di disordini e moti insurrezionali… Sta di fatto che in provincia di Modena esiste un rilevante numero di colombofili, raggruppati in varie associazioni facenti capo alla federazione provinciale di Modena>>.
Nella tradizione del movimento operaio (lasciando da parte l’esperienza del movimento anarchico) esistevano due modelli principali di partito: quello socialdemocratico e quello leninista.
Nel 1945, il Pci usciva da un lungo periodo di clandestinità e non poteva affatto esser certo di non dovervi ritornare in breve tempo.
Per capire la nascita della Seconda repubblica e conseguentemente l’attuale situazione caratterizzata da forti ondate populiste, penso sia opportuno richiamare l’attenzione su una prima ondata di populismi che ha spianato la strada agli sviluppi successivi.
Molto volentieti segnalo il testo dell’intervento di Bruno Casati, storico ed autorevole esponente del Circolo Concetto Marchesi di Milano, che sembra confermare l’apertura di un dibattito serrato tra le fila di Rifondazione. Il pezzo è stato ospitato dal blog di Claudio Grassi. Buona lettura! AG
Pare davvero che, sospinto dal vento che oggi soffia dalla Grecia, si sta avviando anche in Italia quel processo che avevamo auspicato, e sul quale avevamo ragionato, l’anno scorso a Reggio Emilia: quello della costruzione di una sinistra di popolo
1- L’antefatto.
Il crollo della I repubblica avvenne fra il 1992 ed il 1993, ma la frana iniziò almeno cinque anni prima, nel 1987. Lo scioglimento anticipato delle Camere fece sì che, cinque anni dopo, si sarebbe creato l’“ingorgo istituzionale” per la coincidenza delle elezioni del Parlamento e del Presidente della Repubblica. E tutti iniziarono a manovrare in vista di quella scadenza, perché il nuovo Presidente sarebbe stato scelto dal Parlamento eletto nel 1992.