Tag: partito radicale

Emma Bonino for President?

Sta prendendo rapidamente consistenza una candidatura Bonino al Quirinale: a parlarne per prima è stata Mara Carfagna, sottolineando quanto sarebbe auspicabile una donna al Quirinale. Da allora si è iniziato a parlarne discretamente e, nei sondaggi on line del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore, la Bonino è nettamente in testa alla graduatoria con gradimenti oltre il 30% staccando nettamente il secondo (Prodi, che non raggiunge il 15%). Anche esponenti politici delle due sponde hanno preso a parlarne con una certa deferenza, ricordandone le battaglie per i diritti civili, il garantismo, la competenza dimostrata negli incarichi internazionali (fu commissario europeo e docente all’Università americana del Cairo). Per di più non è mai stata sfiorata da scandali e, essendo stata parlamentare sia con il centro destra (che la indicò come Commissario Europeo) che con il Centro sinistra (per il quale fu ministro per il Commercio estero prima, poi vice presidente del Senato, candidata alla Presidenza della Regione Lazio dopo ancora) può essere fatta passare per abbastanza di destra o abbastanza di sinistra o, anche, abbastanza indipendente, a seconda dei gusti di chi ascolta.

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I radicali sono quello che sono, ma Veltroni perchè non sparisce?

Dunque, i radicali hanno scelto di essere presenti in aula, contribuendo così a far raggiungere il numero legale per la votazione della fiducia. Se il numero legale fosse mancato, sarebbe stato molto difficile per il Cavaliere non dimettersi.
Beninteso: i radicali non sono stati determinanti, perchè i 316 che hanno votato la fiducia erano sufficienti anche per fare numero legale, ma non cambia nulla: se fossero stati determinanti, sarebbero entrati lo stesso, perchè quella era la loro scelta politica ed, in ogni caso, hanno contribuito a quel traguardo al pari degli altri.
Spiegazione: “lo abbiamo fatto per rispetto dell’Istituzione”.
Ma a chi la volete raccontare? Nel 1983 i radicali adottarono un codice di comportamento per il quale sistematicamente non votavano (salvo quando lo ritenevano “utile”) uscendo dall’aula, perchè non riconoscevano in quella assemblea un Parlamento democratico. E quello che cosa era? Rispetto delle istituzioni? O forse è cambiato il “regime partitocratico”?

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Se proprio vogliamo discutere di cosa fu il craxismo…Il modello di partito e la personalizzazione della politica.

Se proprio vogliamo discutere di cosa fu il craxismo… (2)
Il modello di partito e la personalizzazione della politica.

Rispetto alla classica concezione del partito di massa radicata a sinistra, Craxi aggiunse una non irrilevante novità: “sdoganò” il principio personalista. Sino a quel punto, la sinistra aveva anche coltivato il culto della personalità di alcuni suoi dirigenti, soprattutto i segretari di partito, ma questo era sempre attenuato dalla proclamata superiorità dell’istanza collettiva e la personalità del singolo leader era sempre contrappesata da forti elementi di direzione collegiale. Il carisma era spesso un carisma situazionale e non personale: Togliatti godeva di un particolare ascendent, e in quanto segretario del partito, sostenuto da un consenso organizzato dall’apparato. Forse, ad esprimere un carisma personale fu il solo Peppino Di Vittorio, il leggendario capo della Cgil.

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