Tag: partito democratico

Ma perché Renzi attacca Bankitalia?

Che un segretario di partito attacchi a testa bassa Bankitalia, chiedendo il siluramento del governatore, è cosa che non ha precedenti. Era capitato, al tempo del centro sinistra, che ci fosse qualche mugugno dei socialisti compreso qualche ministro) o dell’opposizione di sinistra contro l’allora governatore Carli, ma subito il Presidente del Consiglio ed il ministro del Tesoro (invariabilmente democristiani) scattavano in sua difesa e nessuno osava chiedere l’augusta testa di via Nazionale.

Continua a leggere

Barometro della crisi: lo scontro nel Pd e la proposta di Pisapia

L’occhio del ciclone è ora nel Pd che, come era prevedibile e previsto, è entrato in una fase di balcanizzazione acuta. Come avevamo previsto l’offensiva è partita dall’asse Mattarella-Franceschini (Areadem), trovando pronta rispondenza nella complessa area Bersani-Speranza-Bindi, mentre poco si sa delle intenzioni dell’inconsistente Cuperlo (per quello che vale), mentre i giovani turchi di Orfini e Orlando, per ora sono schierati con Renzi. D’Alema tenta (a nostro parere velleitariamente) di fare il pontiere.

Continua a leggere

Il groviglio elettorale: perché voteremo con il nuovo Consultellum.

Come si va ormai dicendo da tutti (modestamente: lo avevamo detto dal primo momento), per votare occorrerà attendere la decisione della Consulta che, per ora, ha fissato l’udienza al 24 gennaio. Si badi: l’udienza, non la sentenza che potrebbe tardare di un po’ di giorni (ma non tantissimi), dopo, però, occorrerà attendere la pubblicazione delle motivazioni e, grosso modo, si tratterà di un mesetto. Ripeto, quindi, che la cosa più probabile è che si vada a votare fra aprile e Giugno, ma con la possibilità di slittare a settembre. Partiamo, quindi, da cosa farà la Corte Costituzionale.

Continua a leggere

“Perché odiate il Pd?”

Forse capiterà anche a chi mi legge ed è molto critico verso il Pd di sentirsi dire, da qualche sostenitore di quel partito “Ma perché odi il Pd?”. E il sottinteso e che il tuo “odio” ha qualcosa di inconfessabile: perché sei un agente della reazione, perché soffri di turbe ossessive, o forse per motivi personali che nulla hanno di politico. Ovviamente, il vostro interlocutore non prenderà minimamente in considerazione che il suo partito possa essere visto come il principale riferimento della casta, o come un partito di destra che inganna gli elettori presentandosi come di sinistra, che sia particolarmente corrotto, che abbia fatto leggi deleterie come il job act o la “buona scuola”, che proponga una riforma della Costituzione aberrante, che abbia uno stile insopportabilmente arrogante ecc. Questi, per lui, sono solo argomenti della propaganda avversaria che non si cura di indagare se abbiano qualche fondamento o no. 

Continua a leggere

Dal Pci al Pds e la “chiesa” che è santa anche quando ha perso memoria.

Quando Occhetto annunciò, nella sorpresa generale, che aveva deciso di cambiar nome al partito, esternai le mie perplessità ad un amico che era militante più che ortodosso del Pci e che, con uguale ortodossia aderiva alla nuova linea. Lui fu sorpreso, ricordando le mie molte polemiche con il Pci (evidentemente poco capite, perché non era certo il nome comunista che mi dava fastidio) e proruppe in un “Ma tu allora non sei anti-Pci, tu sei anti-Noi!”

Continua a leggere

Referendum: e Renzi ordinò ai suoi, “Facite ammuina”!

Un divertente falso storico sostiene che nel regolamento della marina napoletana, ci fosse la prescrizione “Facite ammuina” nel caso in cui si fosse inseguiti da vascello nemico più veloce ed armato, allo scopo di confondere il nemico. Renzi però, lo ha preso alla lettera e vista la mala parata del referendum, ha impartito l’ordine ai suoi di “fare ammunina”.

Continua a leggere

Perché il Pd è un partito “sbagliato”.

Ci sono partiti che non fanno errori, quanto essere essi stessi un errore, magari perché, pensati per essere una cosa, sono diventata un’altra molto diversa ed indesiderata, o perché hanno mancato l’obiettivo che ci si proponeva per dei difetti di progettazione.
Ad esempio, l’unificazione Psi-Psdi, nel 1966, pensata per costruire una grande socialdemocrazia di massa sul modello di quelle nordiche, in grado di strappare al Pci la leadership della sinistra, dette vita ad un aborto di partito che si scisse solo tre anni dopo. E il difetto era di progettazione perché unificava un vero partito socialista con quello  socialdemocratico, che, al di là delle autoproclamazioni, era un partito di destra.

Continua a leggere