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Le critiche al M5s.

Credo che nessuno in buona fede possa accusarmi di tacere critiche al M5s, anche perché credo che ci siano diversi modi di essere critici: ci sono le critiche di tipo “protettivo”, che mirano a indurre il soggetto criticato ad emendarsi, ci sono quelle “imparziali” da studioso che valuta un fenomeno per quel che è, senza prender partito e ci sono quelle ispirate da ostilità preconcetta che puntano solo a distruggere l’oggetto commentato.

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Perché è bene votare subito e con il Consultellum.

La situazione delle istituzioni è ormai degenerata oltre il limite della sopportabilità. Il Presidente del Consiglio si comporta come un piccolo malavitoso (per piacere non scomodiamo personaggi come Mussolini o Hitler, che, nella loro profonda negatività, sono stati personaggi di statura storica imparagonabili a questo piccolo mazziere), le opposizioni abbandonano le aule parlamentari, i Presidenti delle Camere offrono prove di indecente partigianeria. La Costituzione non può diventare un affare di partito e, dunque, non si può andare avanti così, bisogna votare e subito.

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Poteri deboli: chi comanda in Italia?

Propongo oggi l’articolo che ho curato per l’ultimo numero della rivista “Formiche”, che volentieri segnalo e consiglio ai miei lettori.

Qualche settimana fa, l’Epresso titolava il copertina “Qui non comanda più nessuno” e l’articolo correlato partiva dalla constatazione del declino di tutti quei soggetti che per decenni hanno retto il potere in Italia (Vaticano, partiti, Sindacati, Confindustria, la grande finanza, le imprese multinazionali con targa tricolore, la massoneria…). Soggetti che ancora esistono, ma assai rimpiccioliti ed in via di ulteriore ridimensionamento. Donde la diagnosi di alcuni intervistati riflessi nel titolo di copertina: il potere in questo paese si sta polverizzando, siamo all’entropia di sistema. È una analisi giusta?

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Le fragilità del M5s

Non c’è dubbio che il M5s abbia avuto un successo senza precedenti: anche Forza Italia, alla sua prima presentazione, con il favore delle televisioni berlusconiane e nel pieno della disfatta della prima repubblica, si fermò leggermente sotto (24%) l’attuale risultato del M5s (25%), che aveva incomparabilmente meno mezzi a disposizione. E’ uso italico salire sul carro del vincitore per cantarne l’elogio. Personalmente sono sempre stato di avviso diverso: essere molto aperto verso i movimenti nascenti, respingendone ogni criminalizzazione, ma diventare ben più critico nel momento in cui si affermano. Non faccio eccezione per il M5s, verso il quale ho mostrato interesse ed apertura fra la fine del 2011 e tutto il 2012 (come si potrà facilmente verificare scorrendo indietro le pagine) ma verso il quale sono assai più critico oggi, dopo il suo successo. Ho l’impressione che tanto i dirigenti quanto gli attivisti del movimento siano stati presi da una sorta di “ubriacatura da alta quota”, che sollecita infondate sensazioni di onnipotenza e non fa vedere i molti punti deboli del movimento. Lo dico sine ira et studio, come puro osservatore che riconosce al movimento molte potenzialità positive ma osserva anche le fragilità che lo insidiano.

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Articoli in “appalto” e candidature

Leggo sul supplemento settimanale del “Corriere della Sera” (“Sette”) una inchiesta di Mauro Suttora sul Movimento 5 stelle nel quale dice delle sue riunioni durante le quali

<< non si parla mai di politica…Per quello ci sono i post quotidiani di Grillo sul suo portale nazionale. Scritti a volte da lui …o appaltati ad altri: il polemista Massimo Fini, l’anarchico Ascanio Celestini, l’economista della “decrescita felice” Maurizio Pallante, l’esperto di servizi segreti Aldo Giannuli, il prof universitario di matematica torinese Beppe Scienza>>

A parte il fatto che il mio mestiere non è quello di “esperto di servizi segreti” ma di storico che scrive di diversi temi fra cui l’intellicence, apprendo di essere un appaltante di Grillo, che neppure conosco, come non conosco personalmente neppure Casaleggio o qualche esponente del movimento (personalmente non ho mai incontrato neppure Mattia Calise che è studente della mia facoltà e consigliere comunale della mia città). Vorrei precisare che, in vita mia, non ho mai ricevuto (e tantomeno li avrei accettati)  “appalti” di questo genere. Non so se lo abbia mai fatto Suttora, io no.

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Il Movimento 5 stelle ed il “punto di confusione” – 1 parte

Ma il movimento di Grillo è di sinistra o di destra? Alzi la mano chi non si è fatto questa domanda. Prendiamo il discorso un po’ alla larga.
Quasi 30 anni fa, discutendo con il mio amico Franco Acanfora del nascente movimento ecologista, ci chiedevamo se e in che senso esso potesse essere considerato di sinistra. Infatti, anche se gran parte del suo personale politico proveniva dal Pci, da Dp o dai radicali, il movimento rifiutava qualsiasi etichettatura, auto collocandosi fuori dal  tradizionale continuum destra-sinistra.  In effetti, il fenomeno presentava caratteristiche piuttosto insolite: esprimeva forte diffidenza verso la tecnologia e lo sviluppo economico (posizione di destra per i parametri dell’epoca), ma esprimeva una generica ispirazione libertaria (non condivisa da tutti ma dalla maggioranza) che lo collocava a sinistra, mentre sui temi sociali esso  non esprimeva una posizione univoca, per cui non era classificabile. Ugualmente era poco chiaro quale fosse la posizione dei verdi in tema di laicità o di riforme dell’appartato statale. Socialmente si trattava di un’area di opinione molto eterogenea, salvo una prevalente caratterizzazione urbana. Le stesse considerazioni potevano essere fatte per i radicali decisamente laici e libertari, quel che li collocava a sinistra del Pci (e, infatti, molte campagne per i diritti civili furono fatte con Lotta Continua e Dp), ma che, in politica economica, pur dichiarandosi “socialisti autogestionari”, condividevano le posizioni di Ugo La Malfa che, al tempo, erano considerate di centro o di centro destra. Poi dagli anni novanta scomparve ogni riferimento al socialismo sostituito dal più oltranzistico neo liberismo. Quanto alle innovazioni tecnologiche, erano passati da una convinta battaglia a favore del nucleare, nei primi sessanta, alla testa del nascente movimento anti nucleare negli ultimi settanta.

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Caso Goracci. La risposta di Paolo Ferrero

Il segretario Paolo Ferrero ha molto prontamente risposto alla mia lettera aperta di ieri.

Caro compagno Giannuli,
non sono d’accordo con quanto sostieni nella tua lettera aperta.

1) La tesi di fondo del tuo ragionamento è: se Goracci è innocente va difeso, se è colpevole le misure assunte sono insufficienti. Il punto è proprio questo: noi non sappiamo se è innocente o colpevole, noi sappiamo che è indagato per alcuni reati e incarcerato per aver operato al fine di far scomparire le prove dei reati per cui è indagato.
In questo contesto noi non possiamo far altro che chiedere che la giustizia faccia il suo corso attraverso un iter processuale ed un pubblico dibattimento come definito dallo stato italiano. Per questo fiducia nella magistratura. Io non ho altri strumenti che mi permettano di far luce sulla vicenda. Se tu pensi esistano altri strumenti, fammeli conoscere, potremo utilmente inserirli nello statuto. Per questo, a norma di statuto la misura adottata è quella della sospensione dal partito.

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