Tag: parigi

Francia e Venezuela: la sinistra che perde.

In una sola giornata la sinistra  riceve due colpi secchi perdendo (e male) le elezioni politiche in Venezuela ed amministrative in Francia. Sono due contesti diversi e due sinistre diverse: neoliberista, europeista, moderata ed elitaria quella francese, populista e altermondialista quella carachegna, ma entrambe incapaci di essere forza di cambiamento e di affrontare una crisi internazionale come questa in corso.

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Gli sviluppi dell’inchiesta sulla strage parigina.

Si inizia a capire qualcosa in più sulla strage parigina ma, come al solito, la versione ufficiale ha qualche buco. Partiamo da una cosa: dopo le prima dichiarazioni minimizzanti per cui si parlava di due gruppi che avevano fatto tutto quel casino da soli, si comincia a parlare di tre gruppi e di una consistenza di una ventina di elementi.

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Qualche altra considerazione sull’anatomia di una strage.

A distanza di un giorno dalla strage, brancoliamo nel buio più totale: non sappiamo quanti uomini hanno partecipato alla mattanza, di conseguenza non sappiamo quanti siano riusciti a sottrarsi alla cattura, nelle mani ci restano solo otto cadaveri con i loro passaporti, non siamo sicuri della genuinità della rivendicazione, non sappiamo nella sua presenza di un reticolo di solidarietà in loco che può aver assistito i “terroristi in trasferta”, non sappiamo se c’erano altri obiettivi mancati…

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Unità Europea: che bella cosa, però…

La panacea di tutti i mali d’Europa sembra finalmente trovata: fare subito l’unità politica, dopo quella monetaria, e così unificheremo il fisco, il diritto commerciale e quello penale, il sistema universitario, ecc. Antiche ferite saranno sanate di incanto, le economie dei singoli paesi convergeranno in magica armonia, vecchi dissidi troveranno la loro composizione e tutti vivremo felici e contenti. Che bello! Mi avete convinto: quando si parte? Naturalmente, non stiamo parlando dell’ennesimo pastrocchio per cui unifichiamo il fisco, magari creando una Cassa Centrale Europea sul modello della Bce, che diventa un altro apparato tecnocratico a sé stante, stiamo parlando proprio dii uno Stato federale, che ha un suo governo che diventa titolare esclusivo di moneta, politica estera, forze armate e giustizia penale federale (quantomeno).  Insomma stiamo parlando di uno stato vero. Però prima ci sarebbero alcune piccole questioni da mettere a posto: quisquilie, pinzillacchere, avrebbe detto il Principe De Curtis, ma, insomma, occorre pure pensarci un attimo:

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