Tag: P2

Perché Gelli cadde? Una interpretazione diversa.

Gelli ha spesso indicato nel Pci e nella sinistra democristiana i mandanti dello scandalo che avrebbe portato all’inchiesta dei magistrati milanesi e che, nel 1981, avrebbe portato allo scioglimento della Loggia. Non è detto che questa ricostruzione sia del tutto sbagliata: d’altra parte, Pci e sinistra Dc erano stati in più occasioni il bersaglio della sua azione politica, per cui una reazione di quegli ambienti (al tempo abbastanza potenti nel mondo della carta stampata) non sarebbe stata poi così strana. Ma forse questo fu solo un elemento aggiuntivo e la spiegazione principale fu un’altra di portata ben maggiore.

Continua a leggere

Contributo ad una biografia di Licio Gelli.

Gelli è un personaggio unico nella storia dell’Italia repubblicana e senza di lui la P2 , probabilmente, non sarebbe esistita. C’è chi ne ha parlato come di un nuovo Cagliostro e chi lo ha avvicinato a Giuseppe Cambareri, un’inquietante meteora nella stagione fra monarchia e Repubblica che, effettivamente, presenta allarmanti punti di contatti con il Nostro. La cronaca giornalistica è spesso (e inevitabilmente) un grande appiattitore e banalizzatore e questo ha riguardato anche Gelli, rappresentato con l’immagine un po’ caricaturale dell’eterno intrigante, del faccendiere-spia e golpista che, però, alla fine, è stato sempre sconfitto.

Continua a leggere

Torniamo a parlare della P2, ma cosa fu davvero?

Da alcuni anni lo spettro della P2 è tornato ad aleggiare sulla politica italiana. Tutto iniziò nel 2010 con lo scandalo Verdini, in occasione del quale si parlò di una P3, continuazione o rinascita della precedente P2, della quale, peraltro, avevano fatto parte alcuni dei partecipanti al nuovo scandalo. Poi nel 2011, scoppiò il caso Bisignani e si parò di una P4.

Continua a leggere

Il nonno della Boschi, Licio Gelli, la Banca Etruria e la P2.

Recentemente, mi è capitato per caso di rimettere mani negli atti della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla P2 e, mentre cercavo altro, mi è capitato di leggere (Doc.XXIII n 2-ter/13  Vol XIII pp. 234 e segg) il verbale stenografico della seduta del 22 novembre 1983 dedicata all’audizione del generale Siro Rossetti del Sid e membro della Loggia P2 (in questo verbale indicato sempre come Rosseti, ma in altre parti della documentazione come Rossetti che ci sembra la versione più corretta).

Continua a leggere

Gelli, i lingotti d’oro e il Caso Moro…

Come sempre capita, a botta calda non ti ricordi di cose che sai e magari sono interessanti, poi ieri avevo interesse a spostare l’attenzione sul fenomeno P2 da un punto di vista politologico più che sul personaggio. Dopo aver visto i “coccodrilli” di giornali e Tv, mi sono accorto di quante cose siano state dimenticate e che forse può essere divertente rievocare.

Continua a leggere

La morte di Licio Gelli.

A volte la Storia ha sottili ed ironiche allusioni e la coincidenza della morte di Licio Gelli con il procedere dello scandalo Etruria sembra una di esse.  Il venerabile e la banca erano legati da più fili, ma su questo torneremo. L’occasione si presta anche per una riflessione sul ruolo di un personaggio in tutta la storia dell’Italia Repubblicana, dal caso Borghese al caso Moro, dai depistaggi per la strage bolognese al caso Calvi.

Continua a leggere

L’alleanza Renzi-Berlusconi va molto oltre le riforme istituzionali: il patto ha valenza strategica.

Quando Renzi decise di “sdoganare” il Cavaliere, invitandolo al Nazareno per parlare di riforme istituzionali, si giustificò davanti alla Direzione del suo partito, sostenendo di doverlo fare per ragioni strettamente inerenti alle riforme istituzionali, che, senza una intesa con Forza Italia, non sarebbe stato possibile fare (“E con chi dovevo parlare, con Dudù?”). Dunque, nessun altro punto di contato che le riforme istituzionali, e il governo Letta, che aveva una sua maggioranza parlamentare grazie al Ncd, non aveva nulla da temere (#enricostaisereno… ricordate?).

Continua a leggere

Sussurri e grida: il tramonto inglorioso della seconda repubblica

L’infelice seconda repubblica non riesce più a vivere, ma non sa neppure morire. Come i suoi partiti che non riescono a stare uniti ma non sanno neppure dividersi: si è scissa Scelta Civica, ma i due tronconi non sanno dove andare, sordi boati vengono anche dal M5s, si è diviso anche il Pdl, dopo un lungo travaglio, ma i toni sono surreali e si mette in conto di rimettersi coalizione alle prossime elezioni. Divisi, ma non troppo. Ed i sussurri dei corridoi di Palazzo dicono che non di una scissione si è trattato ma di una sottile mossa di Silvio, che così avrebbe spiazzato gli avversari, sottraendosi al peso di sostenere un governo sempre più impopolare senza però beccarsi l’accusa di averlo irresponsabilmente fatto cadere in un momento difficile e, così, scaricando sul Pd l’onere delle scelte fiscali.

Continua a leggere

Il caso Bisignani-P4

Sin dal giorno dell’arresto di Luigi Bisignani si è parlato di “caso P4”, con evidente riferimento alla P2 di Gelli cui, nel 2010, si dette un seguito (giornalistico) con la cd P3, una cricca di affaristi, faccendieri, politici e  magistrati dediti ad “aggiustare” sentenze e appalti. Per la verità, non si capisce perchè questa di oggi sia cosa diversa rispetto a quella precedente, visto che il giro della cd P3 è in larga parte coincidente con quello della attuale P4, ma questo è secondario. Il punto più importante è che questa formula giornalistica rischia di  confondere le idee più di quanto non le chiarisca.

Continua a leggere

  • 1
  • 2