Patria: “ nome non fine, ma dolce che come l’essenze risusciti le diligenze, lo scialle, le crinoline…”
Patria: “ nome non fine, ma dolce che come l’essenze risusciti le diligenze, lo scialle, le crinoline…”
L’intervento di Marta di induce a tornare sul tema del nostro rapporto con l’idea di nazione. Capisco perfettamente la “fatica” di una persona di sinistra ad usare un termine come Patria reso impresentabile dalla crosta di retorica che lo ha ricoperto e dalla sgradevole assonanza con il nazionalismo. Ma non è certo questo il senso nel quale è auspicabile un suo recupero!
Intanto una precisazione: non è esatto che la parola Patria non ricorre mai nella Costituzione (art. 52: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”). La precisazione ha un rilievo anche per il richiamo che facevo al “patriottismo costituzionale”.
Ma veniamo al punto: a che ci serve oggi una categoria politica così demodé e dal sapore vagamente ottocentesco? Perchè mai dovremmo recuperarla?