Tag: napolitano

Sciogliere una sola Camera?

Nei giorni scorsi ci sono stati alcuni problemi tecnici che non hanno permesso l’accesso al mio sito. Mi scuso con tutti i lettori e spero tornerete a trovarmi presto numerosi. A.G.

Come si sa, Berlusconi –preceduto da Larussa-  ha ipotizzato lo scioglimento della sola Camera dei Deputati nel caso fosse sfiduciato in quella sede ma conservasse la maggioranza al Senato. E’ possibile farlo?
Da un punto di vista di interpretazione letterale della Costituzione si tratta di una ipotesi possibile: “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.” (art. 88), ma ad un esame più attento non sfuggono i motivi che vanno in senso contrario. Va detto in primo luogo che questa particolare disposizione costituzionale era combinata con la diversa durata delle due Camere (sei anni il Senato e cinque la Camera). Durata che venne poi parificata nel 1963 proprio per ottenere una pronuncia omogenea del corpo elettorale.

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Governo diverso da quello uscito dalle urne: che dice la Costituzione?

E’ sin troppo prevedibile che la destra gridi al colpo di Stato nel caso si formi un governo “tecnico”, di “tregua istituzionale” o comunque diverso dal governo Berlusconi. L’argomento sarebbe quello della violazione della sovranità popolare che si è espressa attraverso delle votazioni nelle quali il nome del candidato presidente del consiglio era scritto sulla scheda.
Entriamo nel merito.

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Le prospettive del giovane Fini.

Ci fu un periodo in cui Achille Occhetto –già segretario della Fgci- era indicato come la giovane promessa del partito, il futuro segretario chiamato costantemente “il giovane Occhetto”. E giovane, l’Achille, lo rimase sino alla soglia dei cinquanta. Poi divenne effettivamente segretario:  fu un disastro senza precedenti.
Mi sembra che Fini (che ormai è all’alba dei sessanta, una età non propriamente giovanile) stia percorrendo la stessa strada: era il delfino di Almirante, poi non fece in tempo a diventare il re del suo partito che, dopo pochissimo, divenne di nuovo delfino, questa volta di Berlusconi. E lo rimase sino al 2007, quando iniziò a dare segni di insofferenza. Peraltro subito rientrati con le elezioni del 2008 che lo videro rientrare all’ovile berlusconiano per sperare di tornare ad essere il delfino.

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Pinelli, Napolitano e il Corriere della Sera

L’incontro fra le due vedove di Calabresi e Pinelli ed il relativo discorso del Presidente Napolitano hanno innescato una serie di polemiche a ricaduta per cui una innesca un’altra. Due osservazioni sul discorso del Presidente: se Pinelli è stato una vittima, ci sarà stato pure un carnefice che lo ha reso tale o no? Chi è stato? La teoria del “malore attivo” di D’Ambrosio va a farsi benedire ed occorre essere meno reticenti, come Giuliano Ferrara a fatto notare: le cose non si possono dire a metà. Personalmente sono giunto alla conclusione che Calabresi non era nella stanza al momento del volo di Pinelli, ma che abbia fatto l’errore di avallare la versione dei suoi uomini, come se ci fosse stato.

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