La sinistra, il M5s ed il sistema politico: ringraziate il cielo che c’è.
Come si sa, gran parte della sinistra non ama affatto il M5s al quale non risparmia le critiche più velenose.
Come si sa, gran parte della sinistra non ama affatto il M5s al quale non risparmia le critiche più velenose.
Prevedevo molte delle obiezioni che mi sarebbero state fatte a proposito del mio pezzo sull’elezione del Presidente e del bilancio complessivo della vicenda. Non mi ripeterò ma mi pare opportuno fare delle precisazioni telegrafiche:
Con l’elezione dei delegati regionali e con gli ultimi spostamenti di parlamentari di Pd e Fi da una corrente all’altra, la mappa dei grandi elettori risulta così aggiornata:
Nei giorni scorsi una delegazione di dirigenti della sinistra italiana (fra cui Civati, Vendola, Fassina ed altri) si è recata ad Atene per incontrarsi con Siryza e partecipare ad un suo seminario. E’ la premessa di un rassemblement delle forze a sinistra del Pd? Può darsi e sarebbe una buona notizia.
Martedì 8 dicembre all’Universidade Nova de Lisboa si è tenuto un seminario sul linguaggio politico di Pablo Iglesias. Lo stesso giorno è uscito in Italia “Podemos, la sinistra spagnola oltre la sinistra”, un libro dei giornalisti Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena. Semplice casualità? Certo. Ma questi due fatti dimostrano una cosa: Podemos non è solo un fenomeno spagnolo, ma sta diventando un fenomeno di interesse internazionale.
Molti puristi, di fronte alla nomina del “direttorio”, hanno esclamato indignati: “Ma così diventiamo un partito!”. Forse questi amici non si erano accorti di essere già un partito e da un paio di anni. Lasciamo da parte il caso particolare del M5s e parliamo in generale di cosa è un partito e cosa un movimento.
Venti anni fa si consumava il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica sotto l’urto delle inchieste per corruzione. I pedanti sostengono che non di prima e seconda Repubblica bisogna parlare, ma di primo e secondo tempo della storia repubblicana, perché la Costituzione scritta è rimasta la stessa.
Il mio pezzo precedente sull’espulsione di Artini e Pinna dal M5s ha provocato diversi dissensi, peraltro, prevedibilissimi. Alcuni in verità, si capisce che non sono andati oltre il titolo, altrimenti avrebbero scritto cose diverse. Rispondo qui brevemente a tutti.
Come si sa, in settembre sono scaduti due giudici della Corte Costituzionale di designazione parlamentare ed, a novembre, due di nomina presidenziale. I secondi sono stati prontamente rinnovati da Napolitano, invece per i due di competenza del Parlamento, dopo oltre venti votazioni andate a vuoto, è stata eletta Silvana Sciarra, grazie ai voti determinanti del M5s, mentre è stata bocciata la candidata di Fi, la Bariatti, cui quei voti erano mancati.
Sono piuttosto sconcertato dalla piega che stanno prendendo le cose in casa M5s: i parlamentari Pinna ed Artini sono stati espulsi dal M5s con una consultazione on line, che ha dato un 69% di favorevoli al provvedimento.