Tag: mogherini

Fine del progetto Southstream: il conto lo paga Renzi?

Ancora il 15 novembre, la Mogherini (fa un certo effetto pensare che sia la “lady Pesc” della Ue) dichiarava di ritenere strategico il progetto di Southstream per la sicurezza energetica del continente, Ed altrettanto aveva detto Renzi qualche giorno prima. Dopo neppure due settimane, il progetto è saltato: prima è stata l’Eni a chiamarsi fuori, dopo la stessa Gazprom. Requiem per un gasdotto. Cosa ha determinato questo collasso?

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India: con chi commerciare in Europa?

Summit G20, Australia. Tra una stretta di mano e l’altra, Narendra Modi ha trovato il tempo per una veloce chiacchiera con il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, ormai al tramonto del suo mandato. Il Primo Ministro belga, sfoggiando uno speranzoso sorriso, ha ricordato a Modi dell’esistenza del vecchio continente e di un discorso in sospeso in merito ad un possibile trattato di libero scambio commerciale.

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Ucraina: attenti che qui rischiamo grosso.

Siamo allo showdown della partita ucraina, il momento in cui tutti buttano giù le carte e si vede chi ha il punto più alto. Putin ha deciso di andare giù duro e tagliare ogni esitazione, entra con i carri armati a sostegno della Repubblica del Donetsk. Va da sé che tornare indietro sarebbe molto difficile e potrebbe costargli un crollo di consensi senza pari, sino al punto di doversi dimettere. La Ue, dal canto suo, avendo appena firmato un atto di associazione dell’Ucraina, perderebbe la faccia lasciando mano libera ai russi. Adesso, poi, capiamo il senso della nomina della Mogherini: tanto poi ad esprimere veramente la posizione Ue è Tutsk che già parla di guerra e non confinata alla sola Ucraina. E nessuno si è sentito in dovere di dissentire o almeno rettificare, mentre la Mogherini piange. Si limita a piangere. Ma più di tutti, è la Nato che ha da temere una solenne sconfitta politica se i russi riescono a smembrare l’Ucraina senza colpo ferire: tutti i paesi di recente adesione (Polonia, baltici, Bulgaria, Ungheria e Romania) dedurrebbero che non c’è da fare affidamento sulla Nato nei confronti dei russi.

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Renzi e Draghi: bella lotta!

Una decina di giorni fa, Draghi ha indirizzato un rabbuffo ai paesi “che non fanno le riforme” (senza citare nessuno un particolare) e che non capiscono che devono “cedere quote di sovranità”, cioè devono sdraiarsi a tappetino davanti ai diktat della Bce e del suo concerto con la Fed. Renzi prima gli ha risposto dichiarandosi d’accordo al 100% e, poco dopo, se ne è uscito dicendo che “le riforme le facciamo noi e non la Bce o la Ue”, aggiungendo che del pareggio di bilancio se ne parla fra un anno e che ora basta con il rigore. E la Merkel ha dato segni di nervosismo.

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Sessismo.

Approfitto della pausa domenicale per una messa a punto sul post riguardante la Mogherini che ha suscitato diversi dissensi fra gli interventori di questo blog che mi hanno accusato di sessismo. All’inizio non capivo il riferimento (pensavo che ad aver irritato fosse la battuta sulla pupa sul sofà), invece una lettrice mi ha chiarito che il punto era un altro, quello in cui cito i versi della canzone “La città vecchia” di De Andrè (e se alla sua età…) che poteva essere letto come un insulto alla Mogherini che avrei trattato come una prostituta. E’ un colossale equivoco di cui mi scuso: niente di più lontano dalle mie intenzioni e posso rivendicare di non aver mai usato, in ogni mio scritto, un argomento del genere a proposito di nessuna donna con cariche politiche o meno. In effetti, nella canzone di De Andrè si allude a una prostituta, ma io usavo quei versi, tolti dal loro contesto originario ed inseriti in un contesto diverso, in cui parlavo della inadeguatezza politica della Mogherini, per dire del pressappochismo praticone ed improvvisatore di questo ceto politico (“affinerà le capacità con l’esperienza”). Ovviamente, quel pezzo letto come allusione sessuale trasforma il post in una cosa molto sessista, ne convengo, e me ne scuso. Non era affatto nelle mie intenzioni.

Aldo Giannuli

Nomine Ue: Renzi ha ragione. Sono dalla sua parte!

Sono spesso accusato di prevenzione nei confronti del Presidente del Consiglio Renzi, di critiche astiose e pregiudizi, di gratuita ostilità. Non è vero, sono accuse ingiuste ed oggi ve lo dimostro, esprimendo il mio plauso per le scelte lungimiranti del governo italiano  in materia di nomine Ue. Diamo a Renzi quel che è di Renzi. Il punto, come si sa, è quello della candidatura della Mogherini come Alto Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza della Ue (meglio noto come “mister Pesc”) faziosamente osteggiata da molti membri dell’unione stessa. E invece, come dimostrerò, questa è la scelta più saggia ed opportuna.

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Ma, come mai Renzi è cascato antipatico a De Benedetti & c.?

Scalfari non è tipo che scriva a caso e, quando usa le parole, le sceglie una per una e le combina affilandole al meglio. Domenica, la sua abituale articolessa di un ettaro si intitolava: “Quanto è bravo il premier, ma chi ripara gli errori che sta facendo?”. Che è un bel “buongiorno!”. Il pezzo si apre con una interminabile disquisizione sulla modernità che parte da Montaigne ed arriva a Nietzsche, per poi planare su Walter Veltroni. Come dire, dall’Imperatore Tiberio, Leonardo da Vinci ed il pizzicagnolo sotto casa. Ma fin qui, nulla di importante. Il meglio viene dopo, quando Scalfari, intinto il pennino nel cianuro, viene “al nostro vissuto di questi ultimi giorni”.

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