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Arabi, cinesi, russi e azeri. Ecco i nuovi signori di Milano

Molto volentieri e con gratitudine, vi propongo l’articolo curato dall’amico Ugo Poletti e pubblicato anche su affaritaliani, dedicato a come cambia il ritratto dei signori del denaro sotto la Madonnina. Buona lettura!

Milano ha dei nuovi padroni: Arabi del Qatar, Cinesi, Russi e Azeri. Sono i nuovi grandi investitori dell’immobiliare meneghino. Cambia il ritratto dei signori del denaro sotto la Madonnina. Ma chi sono i nuovi padroni e che partita stanno giocando? Proviamo a studiarli separatamente.

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Gli omicidi a Palazzo di Giustizia di Milano: come leggerli?

Al momento in cui scrivo, non sono passate 24 ore dal triplice omicidio accaduto nel Tribunale di Milano e già si è scatenata una rissa senza precedenti fra politici e giudici che accusano i primi di essere gli “istigatori” dell’assassino, per le loro campagne di odio contro la magistratura.  Domanda: cosa c’entra questo caso con lo scontro fra politici e magistrati?

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Pisapia non si ricandida. Fa bene.

Dopo un tira e molla durato quasi un anno, l’annuncio ufficiale: Pisapia non si ricandida, non per stanchezza, dice, ma per coerenza, avendo sempre detto di non voler fare più di un mandato. Veramente, questo non è chiaro: a tutti quelli che gli chiedevano se intendesse ricandidarsi, per quasi un anno, ha risposto che ci avrebbe pensato, negli ultimi tempi, non glielo si poteva neppure chiedere senza subire occhiatacce e silenzi ostili, adesso scopriamo che ha sempre pensato di non ricandidarsi; ma allora perché non dirlo subito? Va bene, lasciamo perdere. Quel che importa è che abbia deciso di lasciare.

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Doria, De Magistris, Pisapia, Marino: ma che disastro che sono questi sindaci “arancione”!

Poco più di tre anni fa, ci fu l’affermazione di una schiera di nuovi sindaci che conquistavano comuni in buona parte amministrati dalle destre, dopo aver battuto nelle primarie i candidati del Pd. E che comuni! Milano, Roma, Napoli, Genova, Cagliari. Spesso erano militanti di Sel o appoggiati da Sel, in qualche caso ex dipietristi come De Magistris. Vittorie che suscitarono molte speranze di una sinistra diversa, meno legata agli apparati e più legata alla società civile, e, perciò stesso, più credibili ed in grado di battere le destre. Fu proprio quella tornata di amministrative che aprì la strada al crollo berlusconiano. A distanza di tre anni il bilancio è desolante.

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Perché difendo Zam

Nei giorni scorsi è comparso in youtube una clip preparata per conto di un “comitato mamme della basilica di San Lorenzo”, poi ripreso dal sito di Grillo, che attacca pesantemente il centro sociale Zam per l’occupazione di una scuola in zona Vetra. Le accuse sono quelle solite in questi casi: rumore, degrado, spaccio, illegalità, violenza, concorrenza sleale ai ristoratori e baristi della zona ecc.

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Concludendo, sulla questione della lapide ad Umberto Ceva

Il 21 agosto scorso, pubblicavo su questo blog una lettera aperta all’Anpi sulla lapide ad Umberto Ceva presso l’ex Bulk in via Bramante. Mi fa piacere comunicarvi la risposta dell’amministrazione comunale che, due giorni dopo, ha disposto un sopralluogo. Diversi lettori di questo blog avevano inviato mail all’ufficio del sindaco sollecitando un intervento: forse questa nostra piccola iniziativa è servita a qualcosa. Ne sono molto contento.

“Gentile Cittadino/a,
rispondiamo alla Sua e-mail in merito alla targa dedicata alla memoria del partigiano Umberto Ceva.

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La targa di Umberto Ceva

Alle sezioni Anpi di Milano
(e p.c alla giunta Pisapia)

Cari amici,

passando per via Bramante con il n14 ho visto che si stanno ultimando i lavori di demolizione dell’ex “deposito Bulk”. Resiste (ma credo per pochissimo) solo un esile muro esterno, sul quale è posta la lapide ad Umberto Ceva che lavorava presso quei laboratori nei quali fu arrestato, il 30 ottobre 1930, dall’Ovra nel corso della retata contro Giustizia e Libertà. Si uccise poco dopo per non parlare. Una delle figure più belle dell’antifascismo milanese e direi italiano. Va da sé che salvare la lapide (e, magari, rimetterla sul fabbricato che sorgerà dopo la demolizione) dovrebbe essere un punto d’onore per gli antifascisti di questa città e per la giunta comunale -che mi dicono essere di sinistra-. Voi che ne dite? Vogliamo muoverci? Ho visto che anche il giornalista Andrea Riscassi ha segnalato la questione.
Che ne dite di tempestare di mail il sindaco invitandolo a fare il suo dovere? Invito anche i lettori di questo blog. Questa è la mail:
sindaco.pisapia@comune.milano.it

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